Gaza e Croce Rossa: emergenza acqua sulla linea del fuoco

16 luglio h 11.19 FONTE – Croce Rossa News- I ripetuti bombardamenti stanno devastando le già fragili infrastrutture idriche di Gaza. La morte di alcuni tecnici idrici mette in evidenza quanto sia pericoloso riparare la rete idrica. “Centinaia di migliaia di persone a Gaza al momento sono senza acqua. Entro pochi giorni l’intera popolazione della Striscia potrebbe trovarsi drammaticamente a corto di acqua”, ha affermato Jacques de Maio, Capo della delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) in Israele e nei territori occupati. “L’erogazione di acqua e servizi elettrici è condizionata dalle ostilità in corso. Se non cessano, la questione non è se, ma quando la popolazione già sotto assedio si troverà ad affrontare anche una forte crisi idrica”, ha aggiunto de Maio. Ospedali, campi profughi, scuole e case: tutti hanno bisogno di acqua e di energia elettrica per funzionare, ma i recenti attacchi hanno messo fuori uso alcune  condutture di acqua e gli impianti elettrici. A peggiorare le cose, l’intensificarsi dei combattimenti impedisce ai tecnici di effettuare le riparazioni essenziali. Negli ultimi giorni, dopo la morte di alcuni tecnici idrici comunali, il gestore del servizio idrico di Gaza ha sospeso tutte le operazioni sul campo fino a quando non potrà essere garantita la sicurezza del proprio personale. Il risultato è che centinaia di migliaia di persone presto scopriranno che non esce acqua quando si apre il rubinetto. “Il sistema idrico di Gaza è deteriorato da anni. Gli ultimi attacchi sono la goccia che fa traboccare il vaso. La certezza di avere acqua potabile sta diventando sempre più scarsa nella Striscia e le temperature sono alle stelle. L’acqua inizia ad essere contaminata e le acque reflue traboccano, comportando seri rischi di malattie”, ha detto l’esperto di servizi igienico-sanitari del CICR, Guillaume Pierrehumbert. “Negli ultimi giorni le squadre del CICR hanno aiutato le autorità effettuando riparazioni di emergenza per le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie di Gaza, migliorando la situazione di oltre 90.000 persone, ma è necessario con urgenza un intervento più efficace”. Secondo il Diritto Internazionale Umanitario, le parti in conflitto devono distinguere tra obiettivi militari e obiettivi civili e tra combattenti e civili. Essi devono inoltre evitare civili disarmati o obiettivi civili e proteggerli dagli effetti delle operazioni militari, compresi i tecnici che lavorano per riparare le reti idriche e i sistemi di  alimentazione elettrica

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