28 Maggio 2014, ore 11,50 – FONTE – Marina Militare –
E’ giunto con il lancio dell’esercitazione “Scilla 2014”, l’appuntamento annuale con il principale evento addestrativo della Marina Militare in tema di lotta all’inquinamento marino.
A Messina, scelta come sede dell’evento, nella giornata di ieri si sono svolti i primi due incontri di natura tecnica tra gli organizzatori e i partner principali, il primo in prefettura, dove il contrammiraglio Mario Culcasi, comandante le Forze da Pattugliamento di Augusta, ha presentato le caratteristiche dell’esercitazione al Vice Prefetto vicario, dottoressa Maria Antonietta Cerniglia, ed al professor Emilio De Domenico dell’Università di Messina.
Nel pomeriggio, la suggestiva Aula magna dell’Università ha fatto da cornice alla 7^ edizione del Seminario antinquinamento, che ha segnato l’effettivo inizio dell’esercitazione. Importante momento di scambio tra i vari attori coinvolti nei compiti di protezione dell’ambiente marino, preso ormai a riferimento dagli “addetti ai lavori”, il seminario ha registrato un elevato numero di partecipanti fra relatori e studenti universitari, permettendo ancora una volta di discutere le criticità e condividere le possibili soluzioni e sviluppi scientifici allo stato dell’arte da adottare in caso di emergenza ambientale.
A coronamento dell’analisi teorica di scenari e tecnologie all’avanguardia, oggi è prevista la fase in mare, in cui nave Orione, nel ruolo di flagship, insieme ai pattugliatori Cassiopea e Vega, simuleranno l’intervento di disinquinamento in uno scenario-tipo che prevede lo sversamento simulato in mare di idrocarburi.
Contestualmente continua la certificazione delle unità navali per l’impiego di green diesel e, proprio in questa esercitazione a connotazione “verde”, i pattugliatori di Comforpat impiegheranno biodiesel, lavorando così per “disinquinare, inquinando meno”, come ha sottolineato il contrammiraglio Culcasi durante il proprio intervento al seminario.
Tutto ciò ha il fine di poter assicurare un’effettiva capacità di protezione dell’ambiente marino per garantire la sicurezza della società civile verso ogni possibile minaccia, comprese quelle che potrebbero alterare l’ecosistema delle coste o interferire con la sicurezza della navigazione.