Cordoglio del Generale Graziano per la scomparsa del Generale Umberto Cappuzzo

13 Maggio 2014, ore 19,10 –Stato Maggiore Esercito –

E’ scomparso questa mattina intorno alle 10.15 presso l’unità di terapia intensiva del policlinico militare Celio di Roma, Umberto Cappuzzo, Generale dell’Esercito nato a Gorizia il 30 aprile 1922.
Il Generale Cappuzzo era stato ricoverato presso il Celio lo scorso 12 aprile a causa delle precarie condizioni di salute.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Claudio Graziano, ha espresso a nome suo e di tutta la Forza Armata, profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia ricordandone la “straordinaria figura di uomo e di soldato che ha sempre operato al servizio del Paese”.
Il Generale Cappuzzo, combattente nella Seconda Guerra Mondiale, durante la sua brillante carriera militare è stato, tra gli altri incarichi, Comandante del 114º Reggimento Fanteria “Mantova” e della Divisione meccanizzata “Folgore”.
Dal 1 febbraio 1980 al 13 settembre 1981 è stato Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e successivamente è stato anche Capo di Stato Maggiore dell’Esercito fino al 1985.
Terminata la carriera militare è stato inviato a Vienna come Capo della Delegazione Diplomatica Speciale per il negoziato MBFR” (“Mutual Balanced Forces Reduction”).
Nel 1987 è stato eletto Senatore della Repubblica nella X e nell’XI Legislatura fino al 1994.
Figura di primissimo piano sul piano nazionale ed internazionale era conoscitore di 4 lingue e nel corso della sua carriera militare era stato insignito delle seguenti onorificenze: Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare, Croce al merito di guerra, Medaglia militare al merito di lungo comando (20 anni), Croce d’oro per anzianità di servizio (40 anni), Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta, Grand’Ufficiale dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Cavaliere di Gran Croce del Sovrano Ordine Costantiniano di San Giorgio.

 

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