Workshop Croce Rossa su “Cyberbattlefield e Garanzie Umanitarie”

8 aprile 2014 – FONTE – Stella d’Italia News –

Al Centro Validazione e Simulazione dell’Esercito si è tenuto, sabato 5 Aprile, a cura del Comitato Locale CRI di Civitavecchia e del Comitato Provinciale di Roma, un’interessante workshop di Diritto Internazionale Umanitario, denominato, “Cyberbattlefield e Garanzie Umanitarie”.

Organizzato dalla Croce Rossa Italiana nell’ambito delle attività di disseminazione e diffusione fra la popolazione del D.I.U., l’incontro, che ha visto la partecipazione di numerosi studenti di scuola superiore, ha affrontato temi che riguardano il mondo di oggi e, sempre di più, quello di domani.

Dopo la presentazione della giornata a cura del Commissario locale della Croce Rossa, dotoressa Scocchia, il Colonnello dell’Esercito e Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Angelo Baroni ha introdotto in maniera chiara, diretta e comprensibile il tema del CyberWarfare, una dinamica che sta cambiando in maniera radicale i paradigmi con cui definire la dimensione dei conflitti armati.

E’ seguito l’intervento del primo dei relatori, il dott. Riccardo Brandizzi, Consigliere Giuridico delle Forze Armate Comitato locale CRI di Morlupo, in provincia di Roma, focalizzato sulla prospettive del disarmo e della pace: la straordinaria ed esponenziale diffusione delle tecnologie informatiche di trasmissione dei dati ha portato alla nascita del mondo cibernetico, che sembra di vivere di vita autonoma, ma in realtà ha profondi e concreti effetti sul mondo “reale”, tali da poterne determinare anche effetti distruttivi.

Significativo l’esempio delle stampanti 3D, con le quali chiunque oggi è in grado di fabbricare da sé un’arma da fuoco.

E se chiunque può, collegandosi da un qualsiasi luogo del mondo, arrivare a colpirne un altro, quali sono le misure che gli Stati possono intraprendere per garantire la sicurezza dei cittadini? Questo il senso dell’intervento dell’Avvocato Francesco Leone, Delegato Tecnico Provinciale CRI Obiettivo IV, che ha illustrato con chiarezze ed eloquenza, le difficoltà che gli ordinamenti giuridici, costruiti intorno alla dimensione territoriale e fisica della sovranità, incontrano davanti alla dimensione “virtuale” della cyberwar.

E’ possibile rinvenire una risposta concreta, di fronte all’insufficienza e inadeguatezza delle previsioni fin qui adottate a livello internazionale, nell’articolo 36 del I Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra che disciplina l’utilizzo delle “Nuove Armi”.

Problemi aperti che le due Istituzioni, Esercito e Croce Rossa, stanno affrontando per garantire l’assolvimento delle rispettive “missioni” di tutela dello Stato e salvaguardia della popolazione che li contraddistinguono.

Leonardo Pizzuti

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