SEQUESTRO DI PRODOTTI CONTRAFFATTI E CON FALSA ETICHETTATURA “MADE IN ITALY”.

09 Gennaio 2014: FONTE-Sala Stampa GdF-

Nell’ambito delle attività di servizio svolte congiuntamente dai funzionari dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dai militari della Guardia di Finanza all’interno dello scalo portuale spezzino, l’esame di un container proveniente dal porto cinese di Ningbo ha portato alla scoperta di 2.990 coprisedili per camion di origine e provenienza Repubblica Popolare Cinese corredati di un’etichetta illecitamente riportante la dicitura “Made In Italy”. L’importatore era una società da anni attiva nello specifico settore della fornitura di accessori per camion ed autoveicoli, ubicata nella provincia di Mantova.

I successivi accertamenti, svolti in collaborazione tra i militari della Guardia di Finanza ed i funzionari dell’Ufficio Antifrode della Dogana, hanno portato alla redazione di notizia di reato a carico dell’importatore della merce, un imprenditore italiano, per violazione degli artt. 4 c. 49 L. 350/2003 e 517 c.p., reati che puniscono le false o fallaci indicazioni di origine della merce, con la reclusione fino a due anni e la multa fino a 20.000 euro.

A seguito dell’informativa di reato la Procura della Repubblica presso il Tribunale della Spezia, ravvisando i reati ipotizzati dalla Polizia Giudiziaria, disponeva una serie di perquisizioni che portavano all’individuazione ed al sequestro, presso i locali di un’azienda sita nel mantovano, di circa 4.000 accessori per autoveicoli e camion recanti i marchi contraffatti di famose industrie automobilistiche e di automezzi pesati (Renault, Daf, Iveco, Scania, Mercedes, Man e Volvo).

Ma non solo: nel corso della perquisizione i doganieri e i finanzieri rinvenivano anche 10 clichet in ottone per la riproduzione illecita dei marchi, utilizzati per contraffare in loco i

prodotti, nonché ulteriori coprisedili illegittimamente etichettati “Made In Italy”, analoghi a quelli sequestrati presso il porto spezzino.

I prodotti contraffatti, gli accessori recanti la falsa attestazione d’origine, nonché gli stampi in ottone sono stati tutti sequestrati e nei confronti del legale rappresentante della società è stata presentata un’ulteriore informativa di reato presso la Procura della Repubblica di Mantova.

Alla magistratura mantovana è stato trasmesso un report con le perizie tecniche dei prodotti (corredate di fascicolo fotografico) che stabiliscono la contraffazione di tutti i prodotti in sequestro e la loro capacità di trarre in inganno gli acquirenti.

Nei confronti dell’imprenditore mantovano, l’Autorità Giudiziaria procede anche per i delitti di cui agli articoli 473 e 474 del Codice Penale, puniti con la reclusione fino a 4 anni e con la multa fino ad euro 35.000.

 

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