Emissione di false fatture ed estorsione: arrestato un imprenditore di Montecatini Terme

08 Gennaio 2014 h. 1420: FONTE- Procura della Repubblica di Pistoia-

Il G.I.P. del Tribunale di Pistoia, Dott. Alessandro Buzzegoli, su richiesta del P.M. Dott. Renzo Dell’Anno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di uno pseudo-imprenditore di Montecatini Terme titolare di 11 partite IVA intestate ad altrettante società “cartiere” (ossia società che hanno l’unico scopo di emettere fatture false).
Nel contempo, sono state disposte dallo stesso G.I.P. n. 3 misure personali interdittive della professione nei confronti di altrettanti commercialisti con studio a Montecatini Terme e Prato coinvolti nel giro di false fatture e per questo raggiunti da provvedimenti di sequestro “per equivalente” di n. 7 appartamenti e un garage ubicati nelle province di Pistoia, Prato e Pisa per un valore complessivo di 1,7 milioni di euro.
I provvedimenti sono stati eseguiti oggi dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Montecatini Terme (PT) e dall’aliquota della Guardia di Finanza della Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Pistoia a seguito di prolungate indagini avviate un anno e mezzo fa con una verifica fiscale nei confronti di B.L., di 48 anni e residente a Montecatini Terme, ufficialmente titolare di 11 partite IVA operanti nei più svariati campi merceologici (commercio al dettaglio di mobili ed attrezzature per l’ufficio, costruzione di robot per ufficio, edilizia, fornitura di servizi alle imprese,…) ma, in realtà, prive di qualsiasi attrezzatura aziendale e strutture produttive ed utilizzate come “cartiere” per emettere fatture false a favore delle aziende-clienti degli studi dei tre commercialisti (N.A., di 47 anni residente a Montecatini Terme e con studio nella città termale, B.A., di 47 anni residente a Montecatini Terme e con studio nella città termale e P.C., di 51 anni residente a Massa e Cozzile e con studio a Prato).
Sostanzialmente, dalle indagini tecniche, ambientali ed informatiche, è emerso che le “cartiere di fatture per operazioni inesistenti” gravitavano sotto la sfera di influenza dei tre commercialisti che tiravano le fila del sistema di frode, incaricando B.L. di emettere, all’occorrenza, false fatture per circa 12 milioni di euro a favore di 40 imprese-clienti con sede a Pistoia, Prato, Firenze, Roma e Brescia le quali riuscivano ad abbattere il reddito e l’IVA da versare allo Stato.
In questo contesto sono emersi anche tre episodi di pretese estorsive avanzate da B.L. a danno di due imprese-clienti e di uno dei commercialisti cercando di ottenere somme di denaro sotto la minaccia, in caso di rifiuto, di denunciare il giro di false fatture.
IL

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