Tra vendette e incompetenza

01 Ottobre 2013 h. 13:00:

Bene, oggi mi hanno aumentato l’IVA. Tutto quello che comprerò, beni e servizi, mi costerà ben più dell’uno per cento in più per via dell’effetto perverso dei ricarichi e delle inevitabili speculazioni. Aumenteranno anche, come sempre quando mancano soldi da sperperare allo Stato, i carburanti e anche quelli accelereranno gli aumenti dei prezzi mentre la disoccupazione giovanile è a livelli mai raggiunti prima d’ora e l’industria continua a perdere competitività costringendo gli industriali ad una corsa senza ritorno verso la delocalizzazione all’estero. Poteva essere evitato questo aumento criminale dell’IVA? Pare di si, pare che si sarebbe potuto convocare comunque un consiglio dei ministri per congelare questo colpo di grazia all’economia e al benessere degli italiani. Non lo si è fatto. Per due motivi, dicono gli analisti. Il primo motivo è che gli incompetenti del governo non sono riusciti né a contenere la spesa pubblica né a reperire le risorse per evitare l’ultimo regalo avvelenato del decreto “salvaItalia” del famigerato governicchio Monti, l’aumento dell’IVA, misura che avrà effetti micidiali sull’Italia e l’altro motivo consisterebbe in una vendetta, nel tentativo di addebitare a Berlusconi, uno che che di altre colpe non ne avrebbe bisogno, bastano e avanzano quelle che ha, di questo aumento. In ogni caso il Titanic affonda ma l’orchestrina di bordo, politici, industriali sovvenzionati, mass media più o meno di regime, continua a suonare una musica stonata, un De Profundis per il nostro Paese, da noi amato e da loro considerato solo una vacca da mungere, un luogo dove esercitare complesse politiche familiare volte ad eliminare il termine “Padre” e “Madre” e sostituirlo con “Genitore 1” e “Genitore 2”, un luogo dove non devono essere gli immigrati a rispettare leggi e costumi italiani ma gli italiani a rispettare leggi e costumi degli immigrati. Uno schifo, insomma. Ma noi di Stella d’Italia non vogliamo arrenderci e continueremo a fare il nostro lavoro per diffondere quei Valori civili che sono l’unica speranza di rinascita per il nostro Paese, un Paese che non si merita di essere spartito tra politici incapaci e spesso corrotti e speculatori internazionali, un Paese che non può essere venduto a banche d’affari o lottizzato da interessi stranieri, un Paese dove non vogliamo più perdere i nostri migliori giovani costretti oggi ad emigrare ed a arricchire, con le loro competenze e intelligenze, altri paesi piuttosto che l’Italia.

Andrea Marrone

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