Sant’Ignazio: emozioni “nuove”, cercasi!

14 agosto 2013: ore 18.30 – FONTE Annamaria Cicchetti – Parafrasando il testo di una canzone sanremese di Latilla-Consolini del 1954, potremmo scrivere: <Son tutte belle le bande musicali militari italiane, quando il loro repertorio ci fa stringer il cuor… Son la bellezza di un bene profondo, fatto di sogni e rime d’amore…. Gli anni passano e le professionalità crescono… le bande imbiancano, ma non sfiorisce la loro beltà>, infatti, di anni ne sono trascorsi da quando le allora Musiche d’Ordinanza in sfilata anticipavano il Reggimento.

Drappelli di tamburini e di trombe anticipavano il tuonate quadrato di uomini armati di strumenti a fiato, richiamando l’attenzione dei curiosi passanti, impegnati nelle loro faccende; nel 2013 in occasioni speciali sfilano ancora e non richiamano più l’attenzione della popolazione, in virtù delle esperienze trascorse in questo secolo aspro di valori, sono tornate ad essere “cibo per l’anima”, come le percepiva, nei tempi che furono, William Shakespeare.

Nella Città Eterna alla vista di un palco con sedie senza braccioli e leggii posizionati a mezza luna, con al centro un piccolo podio, la gente anche quella più profana si ferma, chiede curiosa e alla risposta: <A breve ci sarà il concerto della banda…>, non ascolta nemmeno la risposta e tra tutte le sedie posizionate davanti a quel palco, con l’occhio vigile si mette in cerca della prima sedia libera sulla quale posarci “il cappello”: questo è lo scenario che ogni anno si ripete, durante le ore serali delle prime due settimane del mese di luglio, in piazza Sant’Ignazio davanti al Comando del Nucleo Patrimonio Artistico dell’Arma dei Carabinieri.

La Rassegna musicale denominata “Concerti per Roma Capitale”, organizzata dal Centro Turismo Europeo, ad un mese esatto dalla sua conclusione ci fa tirare le somme di questa edizione, che a fine Novecento già si svolgeva sulla terrazza del Pincio, laddove la natura la fa da padrona.

La novità di quest’anno è un presentatore fisso per tutte le serate, Tonino Bernardelli, il quale lasciava intravvedere una sorta di filo conduttore della manifestazione, magari un tema condiviso a monte tra i maestri direttori – sogno di tanti appassionati – ed invece, come al solito c’è stata una certa autonomia, che durante alcune serate ha lasciato spazio alla monotonia.

Alcune bande musicali hanno inserito nel loro programma brani piacevoli lasciando spazio ad alcuni solisti, che hanno infuocato la platea, come l’ispettore Luciano De Luca all’euphonium della Banda della Polizia di Stato che ha interpretato Harlequin di Philip Sparke e il maresciallo Fabrizio Mannino alla fisarmonica della Banda dell’Esercito italiano, quest’ultima diretta dal vice maestro, capitano Antonella Bona, poiché il Colonnello Fulvio Creux, da qualche mese è in convalescenza; l’orchestrale dell’Esercito ha interpretato Tango pour Claude di Richard Galliano che è stato ballato da una coppia di ballerini.

La Banda della Guardia di Finanza, invece, si è fatta guardar le spalle da una gigantografia dell’ormai conosciutissimo Giuseppe Verdi, del quale ricorre il bicentenario della nascita, infatti non sono mancati brani del compositore trascritti per banda, come la solita La Battaglia di Legnano interpretata dalla Banda dell’Arma dei Carabinieri, per alcuni pezzi d’opera verdiana al cospetto delle bande sono intervenuti tenori e soprani dal mondo civile.

Due parole in più sono doverose per la Banda del Corpo dei Vigili del Fuoco, della quale più volte abbiamo chiesto delucidazioni alla segreteria del Capo Dipartimento, sia per scritto, con e-mail, sia per telefono, senza ricevere mai risposta, neppure il programma musicale che a detta dell’interlocutore doveva essere divulgato a seguito di autorizzazione gerarchica – manco fosse una pratica istruttoria – eppure la formazione musicale esiste, la si vede e la si ascolta.

Della sua formazione tecnica si sa che è composta da personale diplomato al conservatorio – tanto di cappello per la sfera musicale – ma se è deputata a rappresentare una costola dello Stato, questi professionisti della musica come vengono “arruolati”?

Per voce di popolo, sembra che alcuni esecutori siano della vecchia guardia, vigili del fuoco di stanza nelle caserme d’Italia, suonatori di un tempo, anche di alto livello, che all’occorrenza saltano giù dall’autobotte e con il “proprio” strumento musicale, indossata l’uniforme di rappresentanza, si esibiscono in concerti in piazza e alla Parata del 2 Giugno, altri addirittura sembrano far parte di quella famiglia chiamata “discontinui”; di quest’ultimi è stata chiesta la normativa di riferimento, visto che sembrano essere assimilabili a “professionisti a gettoni”, che malignamente potrebbero essere eletti a “precari della musica”.

Non entrerà mica nella storia come unica banda musicale dei precari in Italia? E da qui che la curiosità si fa donna ed interroga con il conseguente Silenzio come risposta.

Allora non ci resta che aspettarci dei “suoni” dalla voce del nuovo capo dipartimento.

Chissà perché tutta questa diffidenza!

L’interesse nei confronti delle bande musicali militari e delle forze di polizia è in crescente aumento: i motivi potrebbero essere dei più svariati, tra i tanti, la lungimirante politica di promozione culturale di alcuni comandanti che a lungo andare si è rilevata un valore aggiunto, favorendo l’invito di bande musicali militari a Tattoo stranieri, in alcune occasioni, invece, la scelta di alcuni luoghi nei quali esibirsi ha lasciato qualche amaro in bocca agli stessi orchestrali.

Sta di fatto che il Popolo Sovrano ha dimostrato ancora di avere nel suo animo “fame di musica militare” e quindi “fame di rappresentanza istituzionale”: gli eventi che si sono susseguiti nel corso del 2013 hanno donano armonia e cultura e quando un popolo decide di salvaguardare la propria cultura, anche nell’era multirazziale, è un popolo sano.

Le Forze Armate e le Forze di Polizia rappresentano la forza emotiva dello Stato, il quale, dopo due importanti guerre si sente in diritto di vivere il suo quotidiano tranquillo, anche se in questo secolo si fa enormemente fatica, la Musica, come lo Sport, è una delle colonne portanti dell’animo umano e quindi non  va spenta con la superficialità d’intenti, bisogna dargli il suo giusto sfogo, e il giusto riconoscimento va dato anche a quegli orchestrali in uniforme, che in cuor loro covano tanta creatività inespressa, dai trascrittori agli stessi compositori inediti.

Giuseppe Verdi, classe 1813-1901 è stato un grande direttore e compositore dell’Ottocento, non si manca di ricordarlo a teatro e nelle piazze: chi oggi potrebbe essere al suo pari?

Sarebbe cosa buona e giusta, invece di andar a pescar in mari altrui  – frequenti nei programmi bandistici militari sono i brani di autori stranieri europei e d’oltre oceano- cercare in casa nostra…

Sant’Ignazio di Loyola diceva: <Chi vorrà riformare il mondo cominci da se stesso>.

Per dovere di cronaca queste sono le bande musicali che hanno partecipato alla Rassegna musicale di Sant’Ignazio: Banda dell’Arma dei Carabinieri – Banda dei Vigili del Fuoco – Banda della Marina Militare – Banda della Polizia Penitenziaria – Banda dell’Aeronautica Militare – Banda del Corpo della Polizia Municipale – Banda dell’Esercito Italiano – Banda della Polizia di Stato e Banda della Guardia di Finanza.

Buon Ferragosto!

Annamaria Cicchetti

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Commenti

2 Commenti

  1. Ciao Anna Maria,
    apprezzo sempre molto i tuoi contributi attraverso STELLA D’ITALIA NEWS anche se non sempre rispondo ai tuoi messaggi. Da parte mia inoltro il messaggio ai soci IMMS in quanto rappresenta l’unico contributo rimasto in essere in assenza di IMMS ITALIA BULLETIN defunto per mancanza di notizie (da parte delle nostre istituzioni musicali militari).
    Esemplare e ampiamente condiviso il commento sulla BANDA DEI VIGILI DEL FUOCO. Ho rinunciato, da anni, ad approfondire il perchè di questo burocratico e inutile silenzio pari quasi a quello della Banda dell’AERONAUTICA.
    SURSUM CORDA !!
    IMMS ITALIA
    p.s. :
    riferisci a quelli del codice CAPTCHA che mi stò rompendo ……………………….
    RENATO KRUG, chairman

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