Petizione alla Corte di Giustizia Europea per i diritti delle Guardie Giurate

18 luglio 2013 h. 1030: FONTE-A.N.G.G.I.-

L’Associazione Nazionale Guardie Giurate Italiane ha presentato una richiesta alla Corte di Giustizia Europa per ottenere, finalmente, dall’Europa quello che una classe politica indifferente e colpevolmente collusa con chi da decenni sfrutta una posizione di predominio e sfruttamento dei lavoratori della sicurezza. pubblichiamo di seguito il testo integrale della richiesta.

Stella d’Italia News

 

Oggetto: RICHIESTA INTERVENTO CORTE DI GIUSTIZIA

Ill.mo sig. Presidente della Corte di Giustizia Europea,
la scrivente Associazione Nazionale Guardie Giurate Italiane denominata anche ANGGI, ha ritenuto opportuno scriverle quanto qui di seguito a causa dell’annosa situazione in cui versa il settore della vigilanza privata:
ci scusiamo in anticipo per la prolissità di quest’esposto, ma cercheremo di essere esaustivi nell’esprimere nel dettaglio le sensazioni e gli stati d’animo di una Guardia giurata.
La vigilanza è nata nel 1931 e con i regolamenti vigenti in quel periodo le cose sembravano procedere in un verso abbastanza corretto, ma con il passare del tempo la figura della Guardia giurata si è evoluta, poiché con l’aumento della criminalità vi è una maggiore richiesta dei servizi di sicurezza.
Un passo in avanti l’abbiamo fatto nel 2008 con l’entrata in vigore della Legge n. 101, la quale riconosce alle Guardie giurate lo status giuridico di incaricati di pubblico servizio, ma cos’è cambiato esattamente? Bè può sembrare, per i profani in materia, un cambiamento radicale, ma in realtà non è cambiato assolutamente nulla tranne che qualche piccolo accorgimento.
Dopo la suddetta Legge, chi ci aggredisce è passibile d’arresto in quanto viola gli artt. 336, 337 c.p, ma se operiamo singolarmente come potremmo dimostrare una cosa del genere?i nostri verbali proprio come quelli di un cittadino valgono fino a prova contraria (per il particolare servizio che espletiamo valgono praticamente nulla) mentre a noi sarebbe di indubbia utilità poter redigere verbali validi fino ad impugnazione di falso, caratteristiche attualmente attribuibile solo ed esclusivamente al pubblico ufficiale.
Vi sono altri articoli incorporati in questo nuovo status giuridico, ad esempio l’interruzione di pubblico servizio, ma anche in questa fattispecie, chi perpetra il reato va via prima del sopraggiungere delle autorità e noi, come nella maggior parte dei casi, siamo soli senza alcun collega in supporto immediato.
Espletiamo servizi di piantonamento presso: tribunali, aeroporti, istituti di credito, ospedali ed enti sanitari, supermercati, centri commerciali ecc.; espletiamo inoltre servizi di pattugliamento e trasporto e scorta valori. Il nostro lavoro è molto frustrante, ci tiene lontani dalle nostre famiglie, c’è chi espleta solo servizi notturni, ma nonostante ciò lo svolgiamo con dignità e precisione, rischiando la vita per 1.200€ o meno al mese.
Veniamo trattati come oggetti, spesso ci tocca stare in piedi all’esterno di un istituto di credito espletando un servizio antirapina proteggendoci solo con un giubbotto antiproiettile; stare così tanto tempo in piedi non giova
assolutamente alla salute, soprattutto se questo deve essere fatto con temperature invernali di -10° od estive di +40°, infine, ma non per ultimo, siamo beni sacrificabili in quanto non siamo protetti da un box blindato ma i primi ad essere uccisi in caso di rapina siamo noi all’esterno.
Sui servizi in generale non possiamo neppure verificare se una persona è autorizzata o meno in quanto non abbiamo la facoltà di poter chiedere i documenti; la centrale operativa ci comunica le segnalazioni d’allarme pervenute presso gli uffici di gestione, inviandoci sul posto per verificarne la veridicità, ma nonostante ciò non abbiamo neppure i segnalatori luminosi ed acustici per segnalare ai passanti che siamo in emergenza e, se riuscissimo a sorprendere un criminale in flagranza, non potremmo neppure arrestarlo in quanto non possediamo tale facoltà.
Il Ministro dell’Interno ha varato un D.M., più precisamente il n. 269, il quale specifica la capacità tecnica delle Guardie giurate nonché in che modo devono operare gli istituti. Nel Decreto su menzionato vi sono tantissimi articoli che impongono dei comportamenti alle Guardie ancor più sfavorevoli rispetto alle situazioni createsi in mancanza di essi, esempio lampante di ciò è il poter intervenire a seguito di un allarme singolarmente verificando prima dall’esterno eventuali anomalia e, in mancanza di queste, procedere all’ispezione interna. Da una prima analisi sembra non esserci alcuna anomalia, ma chi opera nel corpo della Vigilanza privata sa che nella fattispecie vi sono moltissime lacune, in quanto, chi commette il reato non entrerà mai dalla porta principale, bensì si nasconderà all’interno fin dall’orario d’apertura, oppure perpetrerà un foro in zone adiacenti all’utenza che ovviamente non possono essere viste dalla Guardia giurata; grazie all’Ex Ministro dell’Interno gli operatori si troveranno in situazioni ad alto rischio, quindi a dover affrontare un numero indefinito di persone che potrebbero essere armate, completamente solo senza alcuna copertura, per cui in caso di emergenza non potrebbe neppure inviare una richiesta d’aiuto alla Sala Operativa oppure ad un collega.
Ci sono degli enti preposti alla tutela dei lavoratori, i “leggendari” sindacati, che dovrebbero tutelarci, ma purtroppo anch’essi restano nel silenzio più totale, nonostante svolgiamo compiti analoghi ai corpi di Polizia, siamo giuridicamente inquadrati come degli uscieri e neppure questo viene reso noto.
Abbiamo visto tantissimi colleghi cadere in servizio e dallo Stato sempre e solo silenzio, per loro non siamo nulla, ecco perché probabilmente non prendono alcune iniziative per apportare un cambiamento radicale in questa categoria e, quindi, far cessare tutti questi decessi.
Ogni giorno ci tocca combattere tra la Legge e la criminalità e così non è possibile continuare, poiché la paradossale situazione non coinvolge solo noi operatori, bensì anche le nostre famiglie.
Pensavamo e speravamo che questa situazione fosse su scala Europea, almeno così potevamo interfacciarci con i colleghi d’Europa per trovare un rimedio, per cui abbiamo intrapreso l’iniziativa di inviare delle richieste di delucidazione agli Stati: Francia, Belgio e Spagna (ALLEGATO A), i quali molto celermente hanno fornito le risposte (ALLEGATO B) che tanto attendevamo, dalle quali abbiamo potuto apprendere che nei paesi succitati le Guardie giurate hanno compiti di Polizia giudiziaria.
Per la fattispecie sopra esposta si sono pronunciati molti Giudici della Corte di Cassazione, confermando e sentenziando che lo Status giuridico attribuito alle guardie nell’espletamento delle proprie funzioni è di agente di polizia giudiziaria (ALLEGATO C). Tutto il malumore e le sentenze favorevoli sono state ampiamente esposte agli organi di Stato (ALLEGATO D), ma di questi solo la minima parte ha risposto (ALLEGATO E), mentre il resto come di consueto, se ne è lavato le mani.
Non chiediamo la Luna, ma solo quello che è giusto, che corrisponde in sintesi: avere la qualifica di Polizia giudiziaria nell’espletamento delle proprie funzioni (con dovuto addestramento); poter arrestare ammanettando in caso di necessità il reo (con dovuto addestramento); avere delle auto conformi al tipo di servizio espletato, per cui dotate di segnalatori acustici e lampeggianti; essere remunerati per i rischi effettivi che corriamo; indire un concorso pubblico per le assunzioni in modo da avere più selezione.
È impossibile che noi Guardie giurate siamo ancora qui a combattere per avere ciò che ci spetta, mentre dei volontari come i guardia pesca sono agenti di Polizia giudiziaria o come la protezione civile che ha i sistemi acustici e visivi di emergenza sulle auto, nonostante le loro uscite in emergenza sono più uniche che rare.
Sig. Presidente, le fonti del diritto comunitario sono principalmente i regolamenti e le direttive, ma è evidente che il nostro Stato con queste ultime non è in grado di giungere ad una conclusione accettabile, per cui richiediamo formalmente un vostro massiccio intervento regolatore.
Siamo stanchi di lottare quotidianamente contro i criminali e la Legge, contro la vita e la morte, contro il sopravvivere per strada e nella vita privata a causa di tante ore di servizio e stipendi da fame, ma soprattutto siamo stanchi della totale indifferenza del nostro Stato.
Confidiamo in lei e nell’organo giurisdizionale sovrannazionale che lei rappresenta e, speriamo che finalmente si possano risolvere tutte queste problematiche a cui le istituzioni sino ad oggi hanno voltato le spalle.
Attendiamo un suo riscontro e siamo a completa disposizione nel caso in cui ritenesse necessario un incontro.

Associazione Nazionale Guardie Giurate Italiane                                                          IL PRESIDENTE
                                                                                                                                               Giuliano Maddalena
                                                                                                                                           
                                                                                                                                                   SEGRETARIO AMM.VO
                                                                                                                                                           Roberto Pau
                                           
                                                                                                                                            IL DIRETTIVO NAZIONALE

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Commenti

8 Commenti

  1. E possibile che bisogna chiedere aiuto agli esterni, quando le cose si potrebbero aggiustare in casa nostra? non e possibile che ancora oggi con tutte le disgrazie successe lo Stato fa finta di niente? un paragone banale… abbiamo un nuovo Ministro la Kyenge, possibile che allo schioccare delle sue dita vuole cambiare la nostra costituzione integrando stranieri al nostro stesso livello, e 900 politici Italiani non riescono a emanare una (semplice) legge che tutela la forma delle guardie giurate? ci vuole per forza uno straniero per cambiare le cose in casa nostra.

  2. Questo articolo piace molto andiamo avanti per i nostri diritti , noi guardie giurate che soffriamo giorno per giorno una qualifica che aspettiamo ci venga data per svolgere meglio nostro lavoro accausa della politica non ci viene riconosciuti i nostri diritti di servizio.

  3. Quanto ancora? Possibile mai che nessuno riesca a far valere i nostri diritti? Quanta speranza serve? Complimenti all’ANGGI e a tutti quelli che fanno presente la nostra situazione attuale.

  4. Chissa’ se a 82 anni di distanza, l’Europa possa darci quello ‘che da sempre ci spetta. SOLO I NOSTRI DIRITTI. Complimenti all’ANGGI

  5. Siamo 50 mila, raccogliamo le firme di tutte le gpg d’Italia e mobilitiamoci x recuperare i nostri diritti,il nostro tempo,le nostre famiglie, la nostra unica vita!

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