Il “carosello in musica” della Fanfara CRI

1 luglio 2013 – FONTE – Annamaria Cicchetti – 22 giugno 2013 a Solferino (MN), nella piazza affollata, la gente si fa largo e da lontano una formazione in uniforme blu appare in movimento.

Si sentono un rullante e alcuni colpi di imperiale, che a ritmo cadenzato si avvicinano sempre di più: ai festeggiamenti per il 149° anniversario della Fondazione della Croce Rossa Internazionale, appuntamento che ogni anno raccoglie circa 40.000 persone da tutto il mondo, sfila la Fanfara della Croce Rossa Italiana, diretta dal Maestro Paolo Mazza.

Nato nel gennaio 2010, per ispirazione del volontario, Domenico Burzio e dalla lungimiranza del Comandante il I° Centro di Mobilitazione di Torino, Ignazio Schintu, nonché del Responsabile Paolo Garnerone, il complesso musicale, per la prima volta nella storia della Croce Rossa Italiana, ha presentato un carosello a piedi.

La tradizione militare italiana relega alle specialità dell’Esercito la paternità dei caroselli con fanfara, dalla specialità dei Granatieri di Sardegna, passando all’Arma dei Carabinieri, con il carosello storico che rievoca la battaglia di Pastrengo, ai caroselli delle Fanfare delle Truppe alpine, fino ad arrivare alle Fanfare dei Bersaglieri.

Figure e numeri in perfetta sincronia con l’interpretazione di veri e propri brani musicali e non solamente marce come solitamente siamo abituati in Italia, hanno catturato l’attenzione del pubblico, il quale ne ha apprezzato e ricercato la perfezione.

Per mettere in piedi un carosello, ci vogliono elementi caratteriali che vanno al di là delle peculiarità musicali e negli ultimi anni è diventato al quanto difficile ritrovarlo nelle bande musicali istituzionali di Forza Armata.

Un vivo desiderio è comunque presente nelle personalità delle Fanfare delle Truppe Alpine, delle Brigate Julia e Taurinense, in quest’ultima la motivazione è ancor più determinata e qualche spiraglio si vede anche nelle Fanfare dei Reggimenti Bersaglieri.

La Fanfara della Croce Rossa Italiana, in questo momento storico, laddove l’entusiasmo e la determinazione sono minate dalla crisi sociale, puntando sulle motivazione delle personalità ha presentato “arte” mettendosi in gioco, la cui ragione è stata dimostrata con i fatti.

Tutto è perfettibile come l’elasticità nei movimenti, la concentrazione mentale che favorisce quella rigidità che delinea meglio le figure e l’allenamento nella respirazione, al fine di migliorare la sonorità del proprio strumento musicale.

Ma se, in contrapposizione alla paura della non riuscita, si punta a quei pochi concetti di formalità proiettati alla perfezione, nel tempo allora, la riuscita è assicurata.

Considerando il fatto che la Fanfara C.R.I. prova in media una volta al mese, e le prove sono durante tre mesi, quindi in realtà le prove per la preparazione del carosello sono state tre, i componenti la Fanfara hanno dimostrato determinazione e coraggio, quello che purtroppo sta venendo meno in altre realtà.

Mai cullarsi sugli allori, però!

Guidato dal Mazziere, Domenico Burzio, il drappello delle percussioni ha comandato il complesso musicale in un passo doppio, un passo semplice e dopo due conversioni doppie sul brano di Olimpic Fanfare ha descritto la Mole Antonelliana, simbolo della Città di Torino.

Dopo due conversioni interne hanno presentato The Final Countdown e dopo un cerchio si sono posizionati rappresentando una croce, (la croce istituzionale) sulla quale hanno presentato l’Inno di Croce Rossa di Ruggero Leoncavallo. Qualche giro ancora e in formazione di concerto hanno interpretato La Vita è bella di Piovani, la Marcia di Radetsky di Strauss e Pirati dei Caraibi di Badelt.

Degna di menzione è la Drumline, composta da Davide Giovale al rullante, il quale ha comandato le posizioni con le bacchette, Fabio Berta, Valeria Cataldi, Stefania Como agli imperiali, Andrea Pareti alla cassa e Manuel Guzzardi ai piatti, mentre Martina Voto al glockenpiel, ha suonato il tema della canzoncina di Heidi. Qualche altro passo in sincronia con le percussioni e via tutti in formazione da parata ad accogliere il meritato assenso del pubblico e del Presidente Nazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca; presente anche il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli.

Insomma, un lungo cammino professionale attende la Fanfara della Croce Rossa Italiana, la quale lanciandosi in una coinvolgente e sana “rivalità” con le altre bande e fanfare sarà da stimolo per riportare in Italia l’ormai assopito desiderio di contribuire a realizzare spettacoli in marcia.

Per l’anno 2013 a Modena non verrà presentato il consueto Tattoo delle Bande Musicali Militari, laddove la perfetta marcia degli eserciti inglesi e del nord europa era diventata una panacea per tutti gli appassionati del settore.

Presente alla manifestazione anche la Banda Musicale della Croce Rossa dell’VIII Centro di Mobilitazione di Firenze, diretta dal Maestro Rosi, la quale ha contribuito alla manifestazione con un concerto congiunto, durante il quale Fanfara e Banda hanno alternato i brani del diverso repertorio, assente la Banda musicale della Croce Rossa di Palermo e la neonata Banda musicale di Bari, mentre non si hanno avute notizie certe sulla Banda Musicale della Croce Rossa di Roma.

Ci si augura in una fattiva collaborazione tra le Fanfare e Bande dei Corpi ausiliari dello Stato e quelle delle Forze Armate al fine di riportare al centro dell’interesse, oltre ai concerti da palco anche la tradizione della bella marcia in musica.

Annamaria Cicchetti

 

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