Brigata Sassari: le belle tradizioni che uniscono!

22 maggio 2013, ore 22.30: FONTE – Annamaria Cicchetti – Gli occhi sono lo specchio dell’anima e l’anima è quel fluido che al giorno d’oggi si fa di tutto per tenerselo ben nascosto.

Eppure, l’anima intuitiva di un uomo di scienza, quella del dottor Giuliano Chirra, originario di Bitti, comune in provincia di Nuoro, ha saputo ben leggere in quelli di Rosella Luciano, tanto da invitarla ad indossare per una sfilata tipica sarda, uno dei simboli più significativi di un popolo, l’abito tradizionale adornato a festa.

Rosella Luciano, moglie del Generale Manlio Scopigno, comandante la Brigata Meccanizzata Sassari, accettando l’invito ha rafforzato l’impegno professionale dell’uomo-soldato: la determinazione e la caparbietà dell’anima gemella del militare, spesso sono le chiavi di volta per la serenità interiore di colui che si trova a svolgere questa professione, soprattutto quando viene destinato a missioni fuori area.

Superata la soglia del Duemila, le donne che, con onore ed orgoglio decidono di affiancare il proprio compagno sono diventate, purtroppo rare, parlano le percentuali dei divorzi e delle separazioni nelle Forze Armate e nelle Forze di Polizia, i cui dati sono sempre in aumento.

E’ questione di doti innate? No! E’ la consapevolezza di sentirsi anime all’interno di altre anime: la carriera, la famiglia, l’indipendenza sono condizioni socio-culturali che fanno bene ad ogni anima e queste, se smussate nella condivisione, possono anche convivere.

Nelle anime, però, non deve mancare quella carica emotiva che le fa convivere e cioè la serenità individuale.

La Cavalcata sarda, giunta alla sua 64 esima edizione è stata l’ennesima testimonianza di quanto l’amicizia e la solidarietà possano essere i sentimenti vincenti per far riscoprire alla società civile e quella militare che l’una e dentro l’altra, appunto come le anime di una coppia di sposi.

L’evento si è svolto lo scorso 19 maggio ed è un’antica manifestazione culturale e folkloristica che si svolge a Sassari, che consiste nella sfilata a piedi, a cavallo o sulle traccas (i caratteristici carri addobbati con fiori e oggetti della quotidianità), di gruppi provenienti da ogni parte della Sardegna. I partecipanti indossano il costume caratteristico del luogo di provenienza, spesso arricchito da curatissimi ricami e gioielli in filigrana.

Secondo alcuni scrittori la prima edizione della Cavalcata risale al 1711, quando il Consiglio comunale di Sassari, sul finire della dominazione spagnola, deliberò di “far cavalcata” in omaggio al re Filippo V di Spagna. Alla manifestazione partecipò tutta la nobiltà sassarese, orgogliosa di mettere in mostra i propri costumi. La manifestazione che si ammira nell’attuale epoca, invece, nasce nel 1899 in occasione della visita dell’allora re d’Italia Umberto I accompagnato dalla moglie, regina Margherita di Savoia, giunti in città per l’inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II che Giuseppe Sartorio aveva innalzato nella Piazza d’Italia.

Di fatto fu un tributo al re da parte di tutto il popolo sardo, cosa non condivisa da tutti, essendo Sassari una delle prime roccaforti anti-monarchiche d’Italia.

Eppure, con il passare del tempo l’usanza si è consolidata diventando una sfilata folkloristica dei costumi tradizionali della Sardegna, fino ad assumere cadenza annuale e a diventare uno dei più noti e apprezzati appuntamenti culturali e turistici dell’isola. Si aggiungono tutt’ora numerosi venditori di prodotti alimentari tipici sardi e uno spettacolo di pariglie che si tiene nell’ippodromo comunale. Nel 1982 se ne organizzarono addirittura due, una delle quali in onore di Sandro Pertini, l’allora Presidente della Repubblica italiana.

La Cavalcata è una delle tre principali feste della Sardegna in cui si riuniscono i gruppi folkloristici di tutta l’isola con la differenza, rispetto, a differenze delle altre due, la Sagra del Redentore a Nuoro e la Sagra di Sant’Efisio a Cagliari, questa è l’unica ad avere un carattere squisitamente laico e non ancorato a motivazioni e origini di tipo religioso.

La perfetta postura, il passo misurato e il raggiante sorriso della Signora Scopigno pur rallegrando marito e figli, hanno donato al dottor Giuliano Chirra, classe 1956, già autore di diversi libri sui soldati della Brigata Meccanizzata Sassari e sulle tradizioni sarde, la certezza che l’anima sarda si può leggere anche attraverso gli occhi di una donna romana.

Ancora ci sono uomini sensibili che sanno “ricercare”la Venere nelle donne, per fortuna!

Annamaria Cicchetti

Condividi

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sponsor

Articoli correlati