La missione “Volare” presentata in Accademia

25 Febbraio 2013 : FONTE – Aeronautica Militare-

L’ultimo saluto ai familiari attraverso un vetro, tre astronauti che si preparano al lancio a bordo di una Soyuz lo spettacolare decollo del razzo TMA che si invola tra la polvere rossa del deserto kazako, l’ingresso in orbita della navicella e finalmente il doking all’ISS. E poi un viaggio virtuale a bordo della Stazione,  attraverso gli angusti ambienti dei moduli pressurizzati in cui gli astronauti vivono per mesi conducendo attività di sperimentazione nelle più diversificate discipline. Sono le immagini, commentate dal Maggiore Luca Parmitano, pilota sperimentatore collaudatore dell’Aeronautica Militare e astronauta dell’ESA, che resteranno impresse in tutti coloro  che giovedì 21 Febbraio hanno partecipato al Seminario sul Volo Umano Spaziale, organizzato presso l’Volo Umano Spaziale,.

Il Seminario è stato voluto per illustrare agli allievi e ai frequentatori degli Istituti e Scuole dell’Aeronautica Militare i contenuti scientifici della missione e il contributo fornito dalla Forza Armata nel quadro di una stretta collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Europea (European Space Agency, ESA). Ma lo scopo è stato soprattutto quello di avvicinare le nuove generazioni al mondo dello spazio e stimolare curiosità e interesse per un settore capace di offrire anche grandi opportunità occupazionali. “Oggi tra di voi – ha detto il Maggiore Parmitano – c’è qualcuno che tra qualche anno potrebbe essere al mio posto, non solo come pilota, ma anche come ingegnere, medico, legale…  Sarei felice se  riuscissi a invogliare voi giovani a intraprendere una carriera di tecnologia, scienza ed esplorazione”.

  
L’evento è stato aperto dal Generale di Brigata Aerea Umberto Baldi, Comandante dell’Accademia Aeronautica, che ha portato i saluti del Generale di Squadra Aerea Mario Renzo Ottone, Comandante delle Scuole A.M./3^ Regione Aerea di Bari, ai partecipanti al seminario e ai conferenzieri: l’Ing. Roland Luettgens, Direttore della Missione “Volare” presso l’ESA, la Dott.ssa Delfina Bertolotto, responsabile ad interim dell’Unità di Microgravità dell’ASI, il Colonnello Marco Nardini, Capo Ufficio “Politica Spaziale Aeronautica” del 3° Reparto SMA, il Dott. Vittorio Argento, Vicedirettore RAI Radio Uno, moderatore del dibattito e, ovviamente, il Maggiore Luca Parmitano, protagonista della missione e dell’incontro.

“L’ASI – ha detto il generale Baldi – è il punto di riferimento istituzionale nel settore spaziale, e l’Aeronautica Militare, in virtù della sua competenza ambientale, rappresenta la realtà che meglio e più di ogni altra riesce ad affiancare l’Agenzia nella gestione operativa delle attività astronautiche […] con il proprio contributo di personale qualificato nel campo del volo, della medicina e dell’ingegneria aerospaziale”.

  
Le competenze nel settore del volo umano spaziale sono oggi un patrimonio importante della Forza Armata, acquisito grazie al proprio personale navigante entrato a far parte del corpo astronauti dell’ESA (Tenente Colonnello Maurizio Cheli, Colonnello Roberto Vittori,  Maggiore Luca Parmitano e Capitano Samantha Cristoforetti), e a quello altamente specializzato nel settore dell’ingegneria aerospaziale (Maggiore Walter Villadei) e della medicina (Tenente Colonnello Francesco Torchia, Maggiore Paola Verde, Maggiore Angelo Landolfi).

“L’Italia – ha sottolineato in tal senso il Dott. Argento – dispone di una pattuglia di astronauti consistente ed importante, ed è entrata nel novero dei pochi  Paesi al mondo ad avere propri uomini  costantemente impegnati  in missioni spaziali”.

“Questa continuità – ha evidenziato il Colonnello Nardini nel suo intervento – affonda le sue radici negli anni ‘50-‘60”, quando il professore e Generale del Corpo del Genio Aeronautico Luigi Broglio portò l’Italia a  lanciare un proprio satellite, il S.Marco 1, facendo del nostro  Paese il 3° al mondo e il primo in  Europa a raggiungere questo traguardo”.


La Dott.ssa Bertolotto, ha evidenziato il ruolo rivestito  dall’ASI nel quadro della realizzazione del Piano Spaziale Nazionale e i risultati più significativi raggiunti dal 1988 – anno di costituzione dell’Agenzia – ad oggi, tra cui i 5 astronauti di nazionalità italiana inviati nello spazio e il grande contributo fornito alla realizzazione della ISS, alla quale l’Italia ha un doppio livello di accesso, multinazionale come membro dell’ESA, che garantisce diritti di utilizzazione scientifica dell’ISS proporzionali ai rispettivi contributi, e diretto, in virtù di un Memorandum bilaterale con la NASA, che assicura  anche opportunità di volo per gli astronauti italiani.
I dati tecnici sulla missione “Volare” sono stati illustrati dall’ing. Luettgens: durante i 166 giorni di permanenza a bordo dell’ISS il Maggiore Parmitano sarà impegnato in attività di navigazione spaziale, sperimentazione e supporto alle operazioni. Tra queste rientrano le attività di gestione dei “visiting vehicles” (l’europeo ATV, il giapponese HTV, la russa Progress, lo SpaceX e l’Orbiter-2), i “carrier” che assicurano il rifornimento di materiali, viveri e strumentazione all’ISS. Probabile, infine, il coinvolgimento del Maggiore Luca Parmitano nelle attività extraveicolari (EVA, Extra Vehicular Activity) previste durante la sua missione, ma la decisione finale spetta alla NASA, che scioglierà la riserva ai primi di marzo. In questo caso il Maggiore Parmitano passerebbe alla storia come  primo italiano a uscire al di fuori dell’ISS per una delle attività più ambite ma difficili che un astronauta possa effettuare. “Sono cresciuto con l’immagine degli astronauti statunitensi che si muovevano all’esterno dell’ISS e portare la bandiera dell’Italia nello spazio, al di fuori dell’ISS, sarebbe il mio sogno”. Con questo auspicio il Maggiore Parmitano, dopo aver  illustrato le fasi salienti dell’addestramento preparatorio alla missione, ha chiuso il suo intervento presso l’Accademia. Prima, però, ha ricevuto da alcuni allievi le “pach” degli istituti di formazione dell’A.M., assumendosi l’impegno di  portarle con sé nello spazio, insieme alla nostra Bandiera e all’orgoglio di essere italiano.
La missione “Volare” gestita dall’ASI con il supporto dell’ESA e la collaborazione dell’Aeronautica Militare, nasce da un Memorandum bilaterale diretto NASA/ASI, in base al quale ASI ha fornito all’Ente spaziale statunitense tre moduli pressurizzati abitativi (MPLM-Multi Purpose Pressurized Module) e il PMM (Permanent Multi Purpose Module) per l’ISS, in cambio di opportunità di volo per gli astronauti italiani e di utilizzazione scientifica. La missione partirà all’alba del 29 maggio con una navicella Soyuz dal cosmodromo di Baykonur, in Kazakistan, e si concluderà dopo 166 giorni di permanenza sull’ISS. Oltre al Maggiore Parmitano, l’equipaggio della Soyuz sarà composto dall’americana Karen Nyberg e dal russo Fyodor Nikolayevich Yurchiklin.
La missione “Volare” segue a due mesi esatti di distanza la ricorrenza del 90° Anniversario della Costituzione dell’Aeronautica Militare e cade nello stesso anno in cui si celebrano i 50 anni di collaborazione nel settore spaziale tra l’Italia e gli Stati uniti. Elementi che conferiscono un particolare significato alla missione stessa, ulteriore testimonianza dell’impegno e della competenza da sempre espressi nel settore della ricerca spaziale dall’Aeronautica Militare e, nel complesso, dall’Italia.

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