Maxi sequestro da 40 milioni nei confronti di 7 contribuenti infedeli

09 gennaio 2013: FONTE -GdF Comando Provinciale di Novara-

Secondo le Procure di Verbania e Novara – che hanno costantemente coordinato le indagini -, si tratta probabilmente del più ingente sequestro di denaro e beni mai effettuato in Italia in relazione alla fattispecie criminosa fiscale prevista dall’art. 4 del D. Lgs. 74/2000, la cd. ““dichiarazione infedele”.

A norma della vigente normativa penale fiscale, è il caso di chi “dimentichi” di indicare nelle proprie dichiarazioni fiscali elementi attivi di reddito per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi fittizi di importo superiore a 2 milioni di euro, con imposta evasa superiore a 50.000 euro.

Ed è proprio quanto ha acclarato il Sostituto Procuratore della Procura di Verbania, Dott. Fabrizio Argentieri, nel corso di articolata attività di indagine rivolta nei confronti di 7 contribuenti (5 dei quali residenti in provincia di Novara e 2 in quella di Verbania), risultati tutti partecipanti, in qualità di beneficiari, ad un “trust” di diritto del Jersey costituto nel Granducato del Lussemburgo.

L’istituto del “trust” è, in sintesi, un rapporto fiduciario in virtù del quale un dato soggetto, denominato amministratore (cd. “trustee”), al quale sono attribuiti i diritti e i doveri di un vero e proprio proprietario, gestisce un patrimonio che gli è stato trasmesso da un altro soggetto, denominato disponente  (cd. “settlor”), per uno scopo  prestabilito o un fine, purché lecito e non contrario all’ordine pubblico, nell’interesse di uno o più beneficiari.

L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sulle somme percepite a titolo di indennità conseguente alla rinunzia ai diritti di liquidazione delle rispettive quote di partecipazione nel citato trust, avvenuta nel corso del 2008, a fronte della quale non era corrisposta, da parte dei prefati contribuenti, alcuna indicazione nelle rispettive dichiarazioni circa la disponibilità di redditi in territorio estero.

Redditi di non poca entità, ove si pensi che gli importi indebitamente sottratti all’imposizione ammontano a circa 40 milioni di euro.

E proprio al fine di tutelare la pretesa erariale, le Procure di Verbania e Novara (ognuna in relazione alla località di residenza dei contribuenti infedeli) ha chiesto ed ottenuto ai rispettivi G.I.P. un Decreto di Sequestro Preventivo, finalizzato alla successiva confisca, per un valore cd. “per equivalente” rispetto alle somme evase, pari come detto a complessivi 40 milioni di euro.

Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria hanno quindi dato esecuzione ai dispositivi magistratuali, ponendo sotto vincolo conti correnti, dossier titoli, terreni ed unità immobiliari riconducibili agli indagati, sino a concorrenza della ingente somma.

“E’ importante evidenziare – commenta il Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle, Col. t. SFP Angelo Russo – come il Corpo stia profondendo sempre maggiore impegno per aumentare l’efficacia degli interventi, traducendo le attività ispettive in proposte ed esecuzioni di sequestri di patrimoni di provenienza illecita.

Questo servizio dimostra ulteriormente – conclude l’alto Ufficiale – l’attitudine della Guardia di Finanza ad adeguarsi alle sempre più sofisticate fenomenologie illecite, sempre più sovente caratterizzate da una dimensione transnazionale, garantendo l’effettivo recupero di risorse sottratte al bilancio dello Stato, dunque alla intera collettività”.

 

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