Operazione pay to build: tangenti in cambio di concessioni edilizie. Arrestate 12 persone nel comune di Modugno.

30 novembre 2012: FONTE-Procura della Repubblica di Bari-

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari hanno eseguito alle prime ore di questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica — nei confronti di 12 persone: sindaco in carica, quello uscente, tre consiglieri comunali, due dirigenti e tre funzionari dell’Ufficio tecnico del Comune di Modugno (BA), un imprenditore di Bari ed un dipendente di un consorzio di  Modugno. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la P.A., il patrimonio ed in materia edilizia.

Le misure cautelari giungono al termine di un’indagine avviata nel mese di dicembre del 2010 sulla gestione delle pratiche inerenti il rilascio delle concessioni edilizie da parte del Comune di Modugno.

L’attività investigativa ha preso le mosse da un atto intimidatorio subito da un imprenditore edile di Modugno  presso la propria abitazione. Le modalità con cui si era consumato l’atto di violenza e le frasi intimidatorie pronunciate dagli aggressori inducevano a collegare l’episodio all’attività economica svolta dall’imprenditore.

Sulla base delle dichiarazioni rese dall’imprenditore vittima dell’aggressione, gli specialisti del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari attivavano immediate investigazioni, anche con l’ausilio di articolate e complesse intercettazioni telefoniche, che consentivano di far luce sulle “irrituali ” modalità di rilascio dei permessi di edificazione da parte degli amministratori e dipendenti del Comune di Modugno (BA). Veniva infatti appurato che questi ultimi avevano preteso e riscosso dal denunciante ingenti somme di denaro ed altre utilità quantificabili in oltre 800 mila euro (nel periodo 2003 — 2008), per il rilascio delle prescritte autorizzazioni edilizie.

A seguito dei primi rifiuti opposti alle ripetute ed insistenti richieste di denaro avanzate dagli amministratori pubblici, l’imprenditore subiva forti ritorsioni in termini di mancata approvazione di una serie di progetti giacenti presso i competenti uffici comunali.

Il proseguo delle attività di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura di Bari, portava alla luce un ampio sistema corruttivo gestito dagli amministratori e dai dipendenti pubblici oggi agli arresti domiciliari:

– Domenico Gatti, 42 anni, Giuseppe Rana, 56, rispettivamente attuale ed ex sindaco di Modugno;

– Vito Carlo Liberio, 48, Saverio Pascazio Saverio, 49, e Giuseppe Vasile,  55, consiglieri comunali  di Modugno;

– Giuseppe Capriulo, 56, Emilio Petraroli, 62, Sergio Nicola Maiorano, 37, Vincenzo Alfonzi, 54,  e Francesco Loiacono, 55, i primi due dirigenti e gli altri tre funzionari dell’Ufficio tecnico del Comune di Modugno.

I predetti, abusando sistematicamente dei propri poteri, richiedevano ed ottenevano prestazioni in denaro ed altre utilità (soggiorni all’estero, acquisti di immobili a prezzo scontato), in cambio del rilascio delle licenze edilizie. Veniva infatti accertata l’esistenza di un vero e proprio “tariffario ” applicato dai funzionari e dai dirigenti addetti all’ufficio tecnico comunale per il calcolo dell’importo della tangente per l’ottenimento delle concessioni edilizie che si aggirava tra i 2.000/3.000 euro per ciascuna unità immobiliare realizzata. Le somme di denaro venivano il più delle volte riscosse, in nome e per conto dei pubblici dipendenti infedeli, dall’imprenditore, Giuseppe Antonio Caggiano, 51 anni, amministratore di fatto della Domus Costruzioni srl di Modugno.

Sono poi emersi episodi in cui consigliere comunale Liberio, nonché, ex assessore sempre di Modugno, si rendeva responsabile di una truffa in danno della Regione Puglia connessa al finanziamento di circa 200 mila euro ottenuti a fronte di attività promozionali, rivelatesi fittizie, svolte all’estero da un consorzio di imprese (Onda Expo e Cardo Export entrambe di Modugno   costituite appositamente dal Liberio, nel quale operava Francesco Stramaglia, 41 anni). Le provvidenze pubbliche indebitamente incassate venivano successivamente dirottate dallo stesso ex assessore sui conti correnti di un noto imprenditore barese che provvedeva così a riciclarle.

Tra le tangenti incassate dal Liberio ve ne erano alcune addirittura corrisposte da un soggetto concusso tramite pagamento con carte di credito presso l’esercizio commerciale di cui l’amministratore pubblico era titolare (Ditta Individuale Onda Arredi di Modugno). Le utilità destinate all’ex assessore non erano rappresentate esclusivamente da denaro ma da altre tipologie di benefici quali le opere di realizzazione di una piscina all’interno della propria abitazione o l’elargizione di biglietti aerei per viaggi all’estero e soggiorni in varie località dell’Europa orientale.

Le indagini portavano poi alla luce un altro episodio di concussione posto in essere dal sindaco Gatti  il cui prezzo era stato “mascherato” mediante la realizzazione di un contratto preliminare stipulato tra un’azienda costruttrice ed un soggetto rivelatosi successivamente essere un prestanome  individuato appositamente dal Gatti, avente ad oggetto la compravendita di una villa unifamiliare ad un prezzo nettamente inferiore ai costi di edificazione: la differenza corrispondeva al prezzo della tangente pagata al Gatti, all’epoca dei fatti assessore all’Urbanistica della Giunta guidata dal sindaco Rana.

Le investigazioni consentivano, infine, di accertare l’invalsa prassi di imporre alle aziende costruttrici tecnici (compiacenti) cui affidare gli incarichi di progettazione e direzione dei lavori autorizzati con le concessioni edilizie di volta in volta rilasciate.

Il diffuso malaffare connotante l ‘azione amministrativa del Comune di Modugno  determinava, inevitabilmente, forti conseguenze anche in termini di abusi edilizi, in taluni casi di rilevante gravità che, in quanto integranti il reato di lottizzazione abusiva, portavano al sequestro di 24 unità immobiliari e di un capannone siti in Modugno  costruiti in violazione di legge.

Oltre alle persone arrestate, ulteriori informazioni di garanzia sono state notificate a 16 persone (fra pubblici dipendenti ed imprenditori), indagati, a vario titolo, per peculato, corruzione, falsità ideologica e materiale, estorsione, truffa, riciclaggio e lottizzazione abusiva.

Nei confronti degli amministratori pubblici indagati si procedeva inoltre al sequestro di 26 immobili (ubicati in Bari e Taranto), quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore equivalente alle somme da essi indebitamente percepite per un ammontare complessivo di oltre 1.100.000 euro.

Le indagini bancarie e l’esame della documentazione amministrativo-contabile delle imprese riconducibili al Liberio, consentiva infine di accertare la titolarità in capo al predetto ed al proprio coniuge di beni mobili, immobili e quote societarie di valore economico sproporzionato in relazione ai redditi da essi dichiarati e rispetto ai quali, non sussistendo ragionevole giustificazione circa la loro lecita provenienza, si procedeva al sequestro fino al raggiungimento dell’ammontare della somma di euro 1.249.703,07 (disponibilità non giustificate dall’indagato).

La Procura segnala che dal 1° gennaio di quest’anno la sola attività del Nucleo di Polizia Tributaria in materia di contrasto agli illeciti contro la Pubblica Amministrazione, ha consentito di sottoporre a sequestro disponibilità finanziarie per un valore di oltre 30 milioni di euro.

Condividi

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sponsor

Articoli correlati