Guardian Dogs, una risorsa per la protezione di proprietà, persone o eventi

21 novembre 2012

Il cane da difesa e da lavoro è una realtà già ben nota alle Forze Armate e alle Forze dell’Ordine ma questi animali, perfettamente addestrati per un uso operativo, sono disponibili anche per impieghi civili quali sorveglianza attiva e passiva.

Una società particolarmente attiva in questo settore è la “Associazione Guardian Dogs” di Max Ceriani che opera in via Alessandria 4/3 a Savona www.guardiandogs.it

L’importanza dei servizi di polizia e di vigilanza  con l’ausilio di unità cinofile addestrate allo scopo è ormai un dato di fatto, conclamato in tutte le nazioni del mondo, oggi finalmente anche in Italia.

Pure nella nostra nazione ci si è resi conto che il binomio uomo–cane,  in  un semplice pattugliamento appiedato tra le vie cittadine o all’interno di un parco, costituisce un ottimo deterrente che scongiura qualsiasi potenziale attività criminosa soprattutto, per quanto concerne i reati nel contesto della microcriminalità quotidiana (furti, scippi, risse, resistenze al pubblico ufficiale, ubriachezza molesta, ecc…).

Un’unità cinofila adeguatamente addestrata alla vigilanza, quindi:  difesa del conduttore, inseguimento ed immobilizzazione di persone, può svolgere un’eccezionale presenza sul territorio in termini di prevenzione e di vigilanza attiva.

La presenza del cane rappresenta non solo un elemento di deterrenza per eventuali attuazioni di piani delittuosi, ma – ancora oggi – è l’unico ed insostituibile ausilio da utilizzare con successo nei piani di bonifica. Infatti il cane sia all’interno di un struttura chiusa, sia in un luogo aperto, è in grado di individuare la presenza di un estraneo e segnalarlo al conduttore.

Il cane, oltre a sfruttare i suoi sensi per avvertire il conduttore dell’esistenza di persone nascoste – rappresenta un eccezionale deterrente  alle eventuali azioni di resistenza attiva da parte di individui sospetti che il conduttore deve controllare.

Il cane ha un senso sviluppatissimo: l’olfatto. Il cane sente l’odore di una particella di sostanza della dimensione di un centimetro in cento metri cubi di aria, cioè di un cubo di circa 5 metri di lato. Se correttamente addestrato, i parametri aumentano ulteriormente, perché apprende un metodo di ricerca che lo porta a risalire alla fonte dell’odore.

Nella legislazione attuale gli organi preposti a garantire il rispetto delle norme che regolano la convivenza civile e l’ordinato vivere si trovano a fronteggiare quotidianamente  determinati soggetti, in particolari tanti stranieri in sospetto di clandestinità, tossicodipendenti, ubriachi molesti. E’ notorio che queste persone siano particolarmente pericolose poiché, avendo già raggiunto il fondo della scala sociale, non hanno più nulla da perdere ed hanno già perso il concetto della legalità e delle regole.

Il conduttore cinofilo ben addestrato, invece, esce quasi sempre indenne e vincitore da queste situazioni, perché il cane nelle sue mani rappresenta un mezzo  eccezionale di coazione fisica e, prima ancora, di pressione mentale.

La pattuglia in servizio sul territorio con il cane si trova in una condizione psicologica di superiorità e quindi di serenità nell’operare, potendo disporre di occhi e di fiuto che nulla si perdono di quanto avviene intorno e di una rapidità di reazione che non hanno eguali.

Questo è di vitale importanza per l’incolumità del conduttore e degli agenti operanti onde prevenire un possibile assalto, magari all’interno della toilette di un bagno, dietro una porta o un anfratto, un esempio è il caso della perlustrazione in uno stabilimento, un capannone, una fiera, dove  la pattuglia, restando sull’ingresso ed inviando il cane, può  venire a conoscenza – tramite l’abbaiare del cane – se dentro la struttura vi sia un intruso ed agire di conseguenza, in condizioni di sicurezza, sapendo cosa si deve fronteggiare, immobilizzandolo e creando una ostruzione passiva, senza arrecare  alcun danno fisico.

Altra prova è il servizio nella repressione del commercio abusivo, dove il cane svolge in modo egregio il lavoro di cinque o sei persone.  Se il venditore, in un rapporto di 1 a 2 , tenta di riprendersi la merce sequestrata, immediatamente desiste se la pattuglia è integrata da una unità cinofila.

E’ stato oggetto di studio da parte dei Nuclei cinofili della Polizia di Stato che durante l’intervento a carico di una persona sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o sotto l’effetto dell’alcool, questa appena si trova di fronte un cane in evidente stato di eccitazione, con ringhi ed abbai, l’istinto di sopravvivenza prende il sopravvento, riducendo al minimo le reazioni di questi soggetti.

Può scandalizzare qualcuno l’idea che una pattuglia preposta ai servizi  di vigilanza o di polizia, sia munita di cani addestrati a mordere le persone: quasi nessuno però si scandalizza all’idea che sia munite di pistole. E’ fuori di dubbio che sia molto più umano e rispondente ad un concetto di proporzionalità e di gradualità un morso di cane che una pistolettata.

Il punto di maggior forza è rappresentato dal fatto che il cane può essere dotato di apposita museruola d’intervento, che gli consente – a seguito di addestramento specifico –  di colpire senza mordere,  rendendo inoffensivo il malintenzionato, qualora il vero e proprio morso fosse ritenuto sproporzionato rispetto alla minaccia.

L’unità cinofila può agire isolata (un operatore ed il suo cane) oppure assieme ad uno o due altri operatori, secondo il rischio potenziale.

L’istruzione di unità cinofile adibite ai servizi di vigilanza e di polizia deve essere svolta da personale docente altamente qualificato e che conosca perfettamente le necessità operative, nonché il modus operandi, titolato delle qualifiche di addestratore e di figurante presso l’apposito albo di questi professionisti tenuto presso l’Ente della Cinofilia Italiana (l’unico organo ufficiale in Italia riconosciuto dallo Stato che dipende dal Ministero delle Foreste e dell’Agricoltura). Dovrà essere insegnato all’unità cinofila il totale controllo dell’animale (un esempio è il cane che all’interno di una mostra o di una fiera resta tranquillamente seduto a fianco del conduttore senza destare segni di aggressività verso le centinaia di persone che transitano a fianco), fattore essenziale per ogni tipologia di intervento che sempre richiede fermezza, pacatezza ed equilibrio.

Il servizio di vigilanza (ad esempio in un centro commerciale) composto da un’unità cinofila ha un duplice effetto: l’operatore si sente più tranquillo ed alle famiglie si trasmette immediatamente un senso di sicurezza maggiore, così pure in una festa di paese, la gente, invitata dal Sindaco, si sente rincuorata quando nota un operatore accompagnato da un cane e, questo, risulta essere sicuramente un ottimo biglietto da visita e motivo di prestigio per l’Amministrazione Comunale, Centro Commerciale o chiunque altro offra questa tipologia di servizio per i suoi cittadini, clienti o avventori.

Il cane oltre a dare una sensazione di estrema fiducia, evita – a priori – l’insorgere di qualsiasi problema, avvertendo immediatamente l’eventuale presenza di un intruso o di un malintenzionato ed i suoi propositi.

E’ doveroso ricordare che le potenzialità del cane vengono risaltate e sfruttate al livello massimo soprattutto nelle ore notturne, il momento in cui aumentano le probabilità che avvengano dei crimini; pertanto il cane in quel momento è veramente incomparabile ed insostituibile, non c’è pattuglia armata che possa competere.

Ricordiamo un concetto basilare: contro una pattuglia armata – anche rappresentativa delle istituzioni – soprattutto nel contesto della società dei giorni nostri – troveremo sempre persone che sono disposte a discutere e non solo contro una divisa; invero questi soggetti, che vivono ai margini della società, non andranno mai a discutere con un cane addestrato, in quanto l’animale come si trova nella situazione, non solo si cura gli  individui, ma è già pronto ad intervenire con tempi di reazione infinitesimali per eliminare l’insorgere del problema. Nessun potenziale delinquente sarà mai così stolto da sfidare un animale preparato nei servizi di polizia e di vigilanza, perché sa benissimo che con lui non si ragiona.

I servizi della Guardian Dogs hanno il pregio di prevenire gli illeciti e la partecipazione del cane impedisce di mettere in atto condotte non conformi alla legge.

La Guardian Dogs è fornitore ufficiale di cani pastori belga malinois alle Unità Cinofile dell’Esercito Italiano, dell’Aereonautica Militare, della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, di alcune Polizie Locali (tra le quali Bologna e Palermo), Istituti di Vigilanza e dal 2009 anche l’Esercito Svizzero  e la Guardia di Finanza.

 

  • I cani che vengano utilizzati sono pastori belga malinois, la razza da lavoro per eccellenza nel panorama della cinofilia  internazionale, utilizzati da decenni dall’esercito Americano, Israeliano, Inglese, Italiano e anche dalle forze di polizia di tutto il mondo per i più svariati impieghi (vigilanza, ordine pubblico, polizia giudiziaria, antiesplosivo ed antidroga), con doti fisiche fuori dal comune e con un equilibrio psicologico eccellente si allega brochure sulla razza;
  • I cani sono trattenuti per tutto il periodo del servizio al guinzaglio che li lega al conduttore, indossano  regolare museruola, che viene tolta esclusivamente quando l’animale si trova in una struttura chiusa al pubblico nell’ambito dei beni da sorvegliare, come prescrive tra l’altro l’art. 83 del Regolamento di Polizia Veterinaria, tutt’ora in vigore, che si allega in copia;
  • I cani sono in regola con le prescrizioni previste dalla normativa vigente in materia di detenzione di animali, quindi gli stessi sono microchippati, registrati all’Anagrafe del Servizio Veterinario competente per territorio e vaccinati, tutti muniti di  libretto sanitario come prevede la legge;
  • I cani sono addestrati allo scopo per il quale sono destinati ed estremamente equilibrati dal punto di vista caratteriale, quindi non hanno nessun tipo di problema ad operare in un contesto con folla ed in presenza di bambini che corrono, quale potrebbe essere una fiera o in una qualsiasi altra situazione di disturbo;
  • La Guardian Dogs  è tutelata, inoltre, da una polizza assicurativa che copre sia  la responsabilità civile per eventuali danni a cose ed a persone causati dai cani durante lo svolgimento dei compiti assegnati, sia  la tutela giudiziaria, il tutto finalizzato  a manlevare totalmente il cliente da qualsiasi tipologia di responsabilità e di incombenza.

 

In ogni caso si precisa che la semplice attività di guardiania o portierato (anche con impiego di unità cinofile) non è soggetta ad alcun titolo autorizzativo da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza Locale (Prefettura).

La legge 24 novembre 2000, n. 340, recante disposizioni per la

delegificazione di norme e per la semplificazione di procedimenti amministrativi, ha

soppresso i procedimenti e gli adempimenti recati dall’alt 62 TULPS e dagli artt.

111, 113, 114 del regolamento di esecuzione, che disciplinavano l’iscrizione

(autorizzazione di polizia) dei portieri e dei custodi nell’apposito registro.

Conseguentemente l’attività di guardiania/portierato non è più soggetta al regime

dell’autorizzazione di polizia: è stata liberalizzata.

A tale proposito si invita a leggere la più che esauriente Circolare della Prefettura di Cagliari, Prot. M ITPR CAUTG000125202006-AREAIBIS datata 16 febbraio 2006 che fornisce una chiara spiegazione sulle differenziazioni che sussistono tra la attività di vigilanza vera e propria (la classica vigilanza armata con impiego di guardie particolari giurate – metronotte per intenderci) ed il semplice servizio di guardiania non armato, con un chiarimento sui poteri/doveri dell’una e dell’altra figura giuridica.

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