Truffa di Vittoria: la Guardia di Finanza arresta 4 responsabili e recupera un milione di euro

06 novembre 2012: FONTE-GdF Comando Provinciale di Ragusa-

Nell’ambito dell’operazione “Money Never Sleeps” i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ragusa hanno tratto in arresto 4 dei responsabili della truffa milionaria perpetrata a Vittoria in danno di centinaia di ignari risparmiatori.

Gerlando Termini, comisano di 42 anni, Rocco Guardabasso, acatese di 64 anni, Tommaso Leone, piazzese trentunenne, e Daniele Maniaci, santagatese di 35 anni, sono infatti destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Ragusa su richiesta dellla locale Procura della Repubblica per i reati di associazione per delinquere a scopo di truffa e riciclaggio. I primi tre sono stati ristretti in carcere, mentre il Maniaci è agli arresti domiciliari.

L’indagine, condotta dalle Fiamme Gialle iblee e coordinata dal Sostituto Procuratore Dr. Marco Rota, inizia nel marzo 2011 aseguito delle prime denunce di alcuni ignari risparmiatori che avevano visto sparire le cospicue somme da loro affidate ai promotori finanziari riuniti nella società vittoriese Technical&Trend.

Questo denaro sarebbe dovuto essere investito in speculazioni finanziarie su piattaforme bancarie del mercato “forex” (acquisto e vendita di valute estere), site al di fuori dei confini nazionali e gestibili esclusivamente per via telematica, maturando, sulla carta, interessi decisamente superiori a quelli dei mercati tradizionali (investimenti in borsa o titoli di Stato, ad esempio). A questo scopo, i clienti aprivano appositi conti correnti telematici, la cui gestione era demandata completamente ai promotori finanziari disonesti.

Le somme, invece, solo in minima parte venivano investite, comunque con pessimi risultati, mentre per la maggior parte erano impiegate dal Termini e dai suoi sodali per fini esclusivamente privati o nascosti nei conti bancari di numerosi prestanome.

Godendo della piena fiducia dei propri clienti e mascherando le proprie attività truffaldine mediante falsi rendiconti in cui si favoleggiavano guadagni notevoli, per diversi anni il Termini, il Guardabasso ed il Leone avevano raccolto e “rubato” ingenti somme a centinaia di clienti, godendosi poi il frutto delle proprie truffe acquistando macchine di lusso o facendo la c.d. “bella vita”. Ad oggi, 178 dei truffati hanno presentato denuncia, per un ammontare complessivo del maltolto pari a circa 14 milioni di euro.

Le laboriose indagini delle Fiamme Gialle, condotte soprattutto con l’approfondita analisi delle migliaia di operazioni bancarie poste in essere dai membri del sodalizio criminale, hanno permesso di ricostruire i dettagli dell’operazione truffaldina, recuperando altresì una parte del denaro illecitamente sottratto.

Dopo il sequestro di oltre 1,3 milioni di euro operato lo scorso dicembre, nelle scorse settimane un altro milione di euro è stato individuato. Anche questo, era stato occultato in numerosi conti bancari intestati a diversi insospettabili prestanome, con l’unico scopo di farne perdere le tracce ed impedirne il rinvenimento da parte delle Forze dell’Ordine.

Uno degli odierni arrestati, il Daniele Maniaci, è proprio uno dei soggetti responsabili del riciclaggio del denaro illecitamente sottratto dagli altri tre.

L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza, che ancora non può dirsi conclusa, ribadisce nuovamente la necessità, per i tanti risparmiatori, di porre la massima attenzione nello scegliere le persone a cui affidare i propri risparmi. Allettanti tassi di interesse non sono mai sinonimo di strabilianti capacità da parte dei promotori finanziari, ma soltanto “specchi per le allodole”, mezzi utili a sottrarre fraudolentemente il denaro dei propri clienti.

Non è corretto criminalizzare l’intera categoria dei broker, la maggior parte dei quali compie correttamente il proprio mandato, ma i risparmiatori devono porre la massima attenzione nell’evitare chi promette guadagni facili e controllare costantemente l’evolversi degli investimenti fatti a proprio nome. Un po’ di attenzione prima permette di evitare brutte sorprese poi.

 

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