Operazione Teseo

22 ottobre 2012: FONTE-GdF-

Nell’ambito della nota indagine che riguarda il Comune di Serramazzoni, la Guardia di Finanza di Modena ha eseguito nella mattinata odierna tre arresti nei confronti di appartenenti ad un sodalizio criminale composto da soggetti di origine calabrese riconducibili alla “’Ndrangheta”, operante prevalentemente nella fascia dell’appennino modenese.

L’organizzazione malavitosa individuata vede al vertice un soggetto calabrese ex soggiornante obbligato, originario di Polistena (RC), con numerosi precedenti penali, tra gli altri, per estorsione e detenzione di armi da guerra.

Negli ultimi anni, l’attività “imprenditoriale” di tale sodalizio criminale è stata orientata nel settore immobiliare e nell’acquisizione di appalti pubblici di lavori, opere e forniture dal Comune di Serramazzoni,  gestiti sia direttamente dal Comune stesso che attraverso una società partecipata: in tale contesto, ripetuti e numerosi sono stati i casi di turbativa d’asta accertati nell’affidamento degli appalti.

L’organizzazione, tra l’altro, è riuscita nell’intento di sviluppare nel tempo intense “relazioni e cointeressenze” con alcuni soggetti posti in posizione di rilievo nell’ambito del predetto Municipio, con la finalità di ottenere agevolazioni e la garanzia di un trattamento privilegiato nella gestione delle procedure di evidenza pubblica. Nel giro di qualche anno, pertanto, tale attività di infiltrazione ha consentito di ottenere l’affidamento di alcuni appalti di importo complessivamente pari ad oltre 2,7 milioni di euro.

In un caso, risulta aver partecipato ad una procedura per l’aggiudicazione di un appalto una società che – pur in mancanza delle attestazioni e/o dei prescritti requisiti tecnico-organizzativi ed economico-finanziari richiesti ovvero presentando attestazioni false – è comunque riuscita, in virtù degli accordi collusivi concordati, non solo a prendere parte alle suddette procedure per l’assegnazione dell’appalto, ma addirittura ad ottenerne l’affidamento.

In altri casi, è stato accertato che l’organizzazione criminale ha utilizzato strumentalmente, come schermo, una società calabrese formalmente in regola con i requisiti richiesti: detta società, una volta ottenuti gli appalti, ha provveduto successivamente ad affidare l’esecuzione delle relative opere in sub-appalto a imprese riconducibili all’organizzazione criminale disarticolata con l’operazione di questa mattina.

A fronte di tali evidenti benefici economici, i componenti dell’organizzazione garantivano non solo la condivisione degli utili in tal modo illecitamente conseguiti, ma anche il loro “appoggio” nella risoluzione di controversie di varia natura in cui risultavano coinvolti i soggetti collusi. In un caso, infatti, il sodalizio criminale risulta essersi sostituito di fatto nella posizione creditoria vantata verso un affarista immobiliare noto nella zona, con la finalità da indurre il medesimo ad effettuare la restituzione delle somme dovute e garantire la conseguente riscossione del credito in sofferenza.

Anche le metodologie utilizzate dall’organizzazione erano quelle tipiche di stampo ‘Ndranghetista, particolarmente efficaci e “convincenti”: presso i locali di uno studio immobiliare, ad esempio, lungo le scale d’ingresso, è stata rinvenuta la testa di un capretto con la lingua fuori.

In più occasioni, tra l’altro, sono state recapitate pallottole e bossoli di pistola, mentre in un solo episodio sono stati recapitati ad un soggetto 8 bossoli inesplosi, con un biglietto dal testo inequivocabile “… la prossima tocca a te”.

Tra gli strumenti di “persuasione” utilizzati non mancavano nemmeno gli incendi. Gli immobili di un soggetto, ad esempio, sono stati interessati da incendi dolosi di intensità crescente: all’inizio, quale mero avvertimento, con lievi danni al portone d’ingresso, l’ultimo, di dimensioni assai più rilevanti, ha provocato ingenti danni economici, quantificati in oltre 150.000 euro.

Le indagini espletate hanno consentito di individuare sia il mandante che i materiali esecutori di tali attività delittuose, poste in essere per plurime finalità:

–     “scoraggiare” la partecipazione di eventuali altre imprese alle procedure di assegnazione degli  appalti o subappalti ovvero “indurre” i funzionari pubblici che ricoprivano un ruolo centrale nell’aggiudicazione di un appalto a seguire le indicazioni dell’organizzazione;

–     ottenere la corresponsione forzata di somme di denaro da altri imprenditori, ritenuti “responsabili” per non essersi sufficientemente “adeguati” nell’ambito delle trattative commerciali intercorse con la società riconducibile all’organizzazione criminale;

–     estorcere utilità economiche di varia natura da imprenditori, ai quali l’organizzazione medesima risulta aver assicurato la propria “protezione” (una sorta di “pizzo”). In tale contesto, al gestore di un locale notturno è stato richiesto il pagamento del 12% dell’incasso serale: in caso di rifiuto, le minacce inequivocabilmente esplicitate erano quelle di provocare delle risse, che avrebbero determinato la chiusura del locale stesso da parte delle FF.PP., per motivi di ordine pubblico, o addirittura l’incendio dei locali.

Per la concreta formulazione delle richieste illecite veniva utilizzato un linguaggio criptico e convenzionale per alludere al compenso da versare: ad esempio, in un caso è stato richiesto il pagamento della “capra”.

Alcuni dei membri del sodalizio, per incrementare la propria capacità offensiva, sono risultati detentori di armi da fuoco (sia automatiche che a tamburo), benché non titolari di alcuna licenza.

Allo stato, sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica n.12 soggetti per varie ipotesi di reato, tra cui: art.416 C.P. (associazione a delinquere), art.317 C.P. (concussione), art.353, comma 2, C.P. (turbata libertà degli incanti), art.423 C.P. (incendio); art.424 C.P. (danneggiamento a seguito d’incendio); art.629 (estorsione).

Nella giornata odierna, è stata data esecuzione a n.3 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Modena, nei confronti dei soggetti calabresi individuati, componenti il sodalizio dedito alle attività criminali sopra sommariamente descritte.

Le attività investigative sono tuttora in corso.

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