Il Ro.37 bis a Vigna di Valle

12 ottobre 2012: FONTE-Aeronautica Militare-

Martedì 9 Ottobre, presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle (RM), dopo un restauro durato circa un anno ed un successivo periodo di esposizione presso il Parco e Museo del Volo di Volandia (VA), è giunto il velivolo IMAM Ro.37 Bis (IMAM – Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali), biplano da ricognizione della seconda metà degli anni ’30.

Lo specifico esemplare, rinvenuto dalle nostre truppe in Afghanistan nel 2006 e contrassegnato dalla matricola 11341, faceva parte di un lotto di velivoli venduti al Regno Afgano nel 1937 e rimasti in esercizio fino al 1941. Successivamente al suo ritrovamento, il relitto dell’aereo è stato riportato Italia dove, grazie ad un’attenta attività di restauro curata dall’Aeronautica Militare e dagli specialisti della Celin Avio, è stato riportato all’originario splendore.

Il Ro.37 bis, attualmente in fase di rimontaggio presso l’hangar Velo del Museo Storico, al termine dei lavori di assemblaggio sarà esposto al pubblico e andrà ad affiancare il prestigioso “cugino” Ro 43 bis (versione “idro”), già esposto da circa un anno all’interno del Museo.

Presso il Museo Storico sono conservati i più importanti velivoli avuti in dotazione dall’Aeronautica Militare, ivi inclusi quelli impiegati nel periodo antecedente la sua fondazione.
Il Museo, oltre a preservare nelle migliori condizioni possibili il patrimonio storico di cui è affidatario, effettua nel proprio ambito importanti interventi di restauro.

Il Ro.37bis è un velivolo caccia da ricognizione e bombardamento degli anni 30 e rappresenta un pezzo di storia militare e industriale italiana.

Il ritrovamento è stato reso possibile grazie alle segnalazioni di diversi appassionati e storici di alcune carcasse all’interno di un deposito di rottami nella periferia a nord est di Kabul, in Afghanistan. Nel 1937, infatti, l’Aeronautica afgana ne acquistò 16 esemplari della versione RO.37 bis con motori radiali Piaggio P.IX da 550 cavalli.

Il ritorno del Ro.37bis, come tutto ciò che testimonia i periodi storici passati, ha un fondamentale valore per la Forza Armata. Anche questo velivolo, che pensavamo ormai perduto, è un tassello di quel continuum di valori, di tradizioni, di sacrificio sul quale l’Aeronautica Militare fonda il proprio codice genetico“, ha dichiarato il Generale di Squadra Aerea Giuseppe Bernardis, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.

Il restauro, è stato realizzato dalla ditta “Celin Avio” e dal personale dell’Aeronautica Militare del 1° Reparto Manutenzione Velivoli (RMV) di Cameri  (Novara) e del 10° RMV di Galatina (Lecce). In particolare, il 1° RMV ha curato il restauro del motore, partendo dai resti dei 3 motori recuperati, dei relativi accessori e della struttura di sostegno del motore stesso, mentre il 10° RMV ha avuto la responsabilità della ricostruzione delle strutture in legno delle ali e del relativo rivestimento in tela.

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