Il piano segreto israeliano di attacco all’Iran

16 agosto 2012: Un blogger israelo americano, un certo Richard Silverstein, ha pubblicato i presunti piani per un attacco preventivo israeliano a obiettivi nucleari e missilistici iraniani.

In una prima fase si farebbe ricorso alla tecnologia più sofisticata per mettere fuori uso l’infrastruttura dell’Iran e le basi missilistiche sotterranee di Khorramabad e Isfahan. Le centrali elettriche saranno paralizzate grazie a corto circuiti provocati da munizioni in fibra di carbonio più sottili di un capello che di fatto renderanno i trasformatori inutilizzabili.

Quindi la seconda fase: «Decine di missili balistici, in grado di coprire una distanza di 300 chilometri, saranno lanciati contro la Repubblica islamica dai sottomarini israeliani posizionati vicino al Golfo Persico». Missili «non dotati di testate convenzionali», precisa il documento, «ma con punte rinforzate, progettate per penetrare in profondità».

Le informazioni in possesso degl’israeliani, infatti, parlano di centrali nucleari sotterranee, come quella di Fardu, nei pressi della città di Qom, molto difficili da raggiungere con un semplice bombardamento e ormai isolate dalla Rete usata dall’autorità centrale.

Nella terza fase missili da crociera «saranno lanciati per mettere ko i sistemi di comando e controllo, di ricerca e sviluppo e le residenze del personale coinvolto nel piano di arricchimentod ell’uranio. Subito dopo il nostro satellite di ricognizione TecSar passerà sopra l’Iran per valutare i danni agli obiettivi. Le informazioni saranno trasferite ai nostri aerei in volo» verso Teheran, «velivoli dotati di tecnologia sconosciuta al grande pubblico e anche al nostro alleato americano», «invisibili ai radar» e inviati in Iran per finire il lavoro, «colpendo un elenco ristretto di obiettivi» che hanno bisogno di ulteriori assalti per essere disinnescati definitivamente.

L’obiettivo dell’attocco è annientare le capacità di sviluppo nucleare del regime islamico e evitare una controffensiva iraniana in territorio israeliano distruggendo le installazioni missilistiche.

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