Agosto “Musica” mia non ti conosco, ma ti penso!

02 agosto 2012: A cura di Annamaria Cicchetti:  Roma – A Londra si disputano le Olimpiadi e ad Edimburgo, dal 3 fino al 25 agosto, si svolgerà il più importante Tattoo militare, “The Royal Edinburgh Military Tattoo”, nella nostra lingua il Reale Festival Internazionale di Bande Musicali Militari: salito sul podio del prestigio, grazie alle sue antichissime origini e allo spettacolare scenario che offre all’interno dei castelli scozzesi.

A Londra si esulta per i nostri giovani campioni appartenenti ai Gruppi sportivi militari e a Edimburgo si cerca con il lanternino di “scovare” tra le rappresentanze musicali qualcuna che possa provenire dalla nostra penisola, ed invece l’esito della ricerca viene puntualmente disatteso, portandosi a casa un deludente NO!

Solo nel 1967, con ripetizione nel 1982, il Tricolore è stato rappresentato al Festival di Edimburgo. A tenere alti i nostri colori furono rispettivamente i fanti piumati della Fanfara dell’8° Reggimento Bersaglieri diretta dall’allora maresciallo maggiore Luigi Imelio e successivamente la Fanfara Bersaglieri della Brigata Meccanizzata “Goito”, diretta dal famoso capo fanfara Bertuzzo.

Poi il nulla ha continuato a perseverare negli anni! Eppure gli organizzatori del Festival più di qualche volta hanno invitato la Penisola italica, nessuno si è mai preso la briga di rispondere all’appello.

Ed allora “se Maometto non va alla Montagna e la Montagna che va da Maometto” e così nel 1991 a Modena nasce il Festival Internazionale di Bande Musicali Militari con la collaborazione dell’Accademia Militare: se Edimburgo ha il benestare di Sua Maestà la Regina, Modena ha l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica: diversa la Costituzione, diversa la sensibilità.

Grazie ai “soliti ignoti” in Emilia Romagna incominciano ad approdare tutte quelle belle organizzazioni musicali militari fiore all’occhiello degli Stati Membri, i quali in termini di promozione ne sanno una più del nostro maggior economista.

Nel corso dei venti anni, momenti più o meno accattivanti si sono susseguiti al Festival Internazionale di Modena e se ad Edimburgo si spopola in termini di spettatori, nella città emiliana, oltre al terremoto naturale è sopraggiunto anche quello musicale: l’Italia in casa sua presenta una sola banda musicale militare e due marching band, che nulla hanno a che vedere con il settore specifico.

Già lo scorso anno si è incominciato a sentir parlar di “crisi musicale”, con la presenza di una fanfara di bersaglieri in congedo.

A Modena a rappresentare l’Italia è scesa, nel vero senso della parola, in campo la Fanfara del Reggimento Carabinieri a cavallo, diretta dal Maresciallo Fabio Tassinari, romagnolo di nascita, che dopo anni di tradizione si è presentata senza la famosa Mascotte al seguito (Lady, erede di Trombetta è stata messa in congedo dall’Arma e mai rimpiazzata ndr),ma invece di giocarsi la partita con il carosello è rimasta a bordo campo.

Sempre meglio della cugina a cavallo della Polizia di Stato, presente nel 2007, che oltre al movimento era deficitaria anche nel suono. Insomma in un luogo si cresce e nell’altro si decresce: colpa del terremoto naturale o della mancanza di creatività ed estro dei nostri militari addetti alla musica?

Di certo le trombe di cavalleria dell’Arma Carabinieri posizionate a bordo del campo dello Stadio Modenese non hanno reso onore a quello spettacolo equestre che ogni anno si rappresenta a Piazza di Siena in occasione della Festa dell’Arma dei Carabinieri.

Sempre “tanto di capello” agli organizzatori del Festival modenese, dal personale del Teatro Comunale, a quello del Comune passando per i collaboratori dell’Accademia militare, perché solo grazie al loro impegno e professionalità, un pezzo della nostra storia riesce ad uscire dagli archivi storici, purtroppo sempre più con tanta difficoltà.

Se la Regina Elisabetta con tutti i suoi problemi economici, nel Duemiladodici, si può permettere un Festival con i fiocchi, perché un Presidente di Repubblica non riesce a far comprare qualche croccantino ad un cagnetto, la cui fama ha tanto dato al suo Reggimento a cavallo? Se ci fosse stata avrebbe, quantomeno, creato un pizzico d’interesse in più sul quel verde campo da calcio e non si sarebbe notata la staticità della Fanfara.

Tutta colpa dell’”euro-crisi”, che stranamente in Francia, al Festival Berlioz, manifestazione estiva del Dipartimento de l’Isère nella Regione Rhône-Alpes, vede ospite la Banda dell’Esercito italiano.

Insomma, due pesi e due misure, oppure qualche complesso musicale militare nostrano ha imparato, nel corso degli anni, a pianificare gli eventi stranieri di prestigio dando risalto così alla propria professionalità, rispettando i principi dell’Istituzione che rappresenta?

Nel corso dei secoli, la Mascotte per le Fanfare di cavalleria, e questo, nazioni come l’Inghilterra, la Francia, l’Olanda ed altre, insegnano tutt’oggi, sono state sempre un vanto ed un orgoglio, in Italia ultimamente tutto ciò che fa “sentimento” non ha più valore.

Eppure, a Livorno nel 2009, la Brigata Paracadutisti Folgore, in occasione della Festa di Specialità ha permesso ad un Reggimento di sfilare con un cane afgano, Benny fu adottato ad Herat ed è divenuto il portafortuna di quella missione fuori area. Il sentimento è rimasto vivo solo nei reparti operativi?

Sta di fatto che se alcune Bande e Fanfare hanno già presentato domanda di ferie, la Banda dell’Esercito sta preparando le valigie alla volta del Castello Luigi XI, dove domenica 26 agosto alle ore 21.00 nel cortile d’onore, diretta dai maestri Creux e Bona, presenzierà al “Festival Berlioz”, allietando i cugini francesi con: La Forza del Destino e Il Trovatore di Giuseppe Verdi, L’italiana in Algeri di Giacomo Rossini, la Norma di Vincenzo Bellini e Symphonie funèbre et triomphale di Hector Berlioz, in onore del grande compositore francese deceduto nel 1869 a cui è intitolata la manifestazione musicale che dura una settimana.

Da un altro fronte, in attesa che la l’ascia della “spending review” si abbatta a taglio netto, anche sul mondo musicale militare, qualcuno, come la Banda Musicale della Marina Militare, cercando qualche uscita di emergenza, si gioca la carta del grande pubblico italiano, ottenendo notevoli risultati. A Roma durante i Concerti di Sant’Ignazio è stata data per favorita, grazie ad una campagna di promozione su terra che ha prodotto un folto vivaio di seguaci, altre, invece sono costrette ad appellarsi a Santa Cecilia, la patrona della Musica.

Ed i nostri nonni dicevano: “Scherza con i fanti, ma lascia stare i Santi”.. sarebbe bene incominciare a muovere qualche pedina prima che il Re faccia “scacco matto”!

Annamaria Cicchetti

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Commenti

1 commento

  1. Alla Redazione di Stella d’Italia

    Da Uniformi in Musica riceviamo una precisazione al Tattoo di Edimburgo nel 1976 ha presenziato anche la Banda dell’Arma dei Carabinieri diretta dall’allora Maestro Direttore Vincenzo Borgia. Quindi oltre ai Bersaglieri la Musica Militare italiana è stata rappresentata anche dalla Benemerita.

    Annamaria Cicchetti

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