Palermo: Vasta operazione di controllo del territorio

01 agosto 2012: FONTE-GdF- Nel corso dell’ultimo week – end del mese di luglio, 127 pattuglie del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo per un complesso di 280 uomini, hanno portato a termine una vasta operazione di controllo economico del territorio, con il prioritario obiettivo di tutelare gli operatori regolari e rispettosi delle norme dalla concorrenza sleale esercitata dagli abusivi e da coloro che non rispettano gli obblighi fiscali.

Nel complesso i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria e del Gruppo di Palermo, delle Compagnie di Partinico, Termini Imerese e Bagheria, delle Tenenze di Corleone, Lercara Friddi, Petralia Soprana e Cefalù e della Brigata di Carini, hanno controllato 263 attività commerciali.

La maggior parte dei controlli è stata concentrata nelle aree balneari e nelle principali località turistiche della costiera palermitana ed è stata indirizzata nei confronti di esercenti commerciali operanti nei settori maggiormente interessati da un più massiccio afflusso di clienti durante l’estate; per la città di Palermo, oltre alle località di Mondello e Sferracavallo, i controlli hanno riguardato i locali pubblici della zona della cosiddetta “movida” palermitana del centro, intorno all’area di Via Olivella e del teatro Massimo e in Piazza Marina.

Tutti gli interventi sono stati effettuati in maniera “mirata”, vale a dire verso obiettivi selezionati in base ad una preliminare analisi di rischio sviluppata dalla Fiamme Gialle, principalmente attraverso le banche dati a disposizione.

Per quanto riguarda le verifiche sul rispetto dell’obbligo di rilascio di scontrini e ricevute fiscali, 209 sono state le attività controllate, con il riscontro di irregolarità – fra mancata consegna del documento fiscale al cliente e omessa presenza del misuratore fiscale – nei riguardi di 140 operatori, con una percentuale di violazioni di circa il 70%.

Questi in dettaglio i dati sulle attività controllate e le violazioni constatate: 9 stabilimenti balneari, con 7 casi di mancata emissione di scontrino (77%); 50 fra bar, pub, pasticcerie e gelaterie, con 26 esercizi verbalizzati (52%); 45 ristoranti e pizzerie, con la scoperta di 27 casi di mancata emissione (60%); 33 venditori ambulanti controllati, riscontrando un solo caso di regolare emissione di scontrino (97% di irregolarità); 54 esercizi di vendita di prodotti alimentari (fra panifici, macellerie, pescherie, ecc.), con mancate emissioni di scontrino in 34 casi (63%); 7 fra barbieri e parrucchieri, con 5 irregolarità riscontrate (71%); 6 parcheggiatori abusivi, tutti verbalizzati, oltre che per la mancata autorizzazione, anche per mancata emissione del documento fiscale; 5 attività di altro genere, con 3 verbali elevati per mancata emissione di scontrino (60%).

Per il contrasto al lavoro nero, sono stati controllati altri 54 esercizi (3 stabilimenti balneari, 14 fra bar, pasticcerie e gelaterie, 20 ristoranti e pizzerie, 5 negozi di generi alimentari, 3 agriturismi e 9 attività di vario genere), di cui 34 scoperti ad impiegare nel complesso 11 lavoratori irregolari e 122 completamente in nero (di cui 63 nei ristoranti e nelle pizzerie, 40 in bar, gelaterie e pasticcerie, 8 negli agriturismi).

Eclatante il caso di un ristorante ubicato nella località balneare di Mondello, dove i finanzieri sono intervenuti perché segnalato dalle banche dati in uso alla Guardia di Finanza per non avere presentato dichiarazioni fiscali per alcuni degli anni di attività.

Durante l’ispezione documentale condotta dai militari, è stato rinvenuto un secondo misuratore fiscale, diverso da quello in uso, apparentemente non funzionante, in cui, dopo una minuziosa verifica, i finanzieri hanno scoperto che vi erano memorizzati gli scontrini di “chiusura giornaliera” relativi al totale dei proventi incassati dal ristoratore dal 2006 al 2011, mai dichiarati al fisco per un importo di 2 milioni e mezzo di euro; dall’esame dei restanti misuratori fiscali in uso all’azienda è stato possibile risalire anche all’ammontare complessivo dei ricavi mai dichiarati dalla ditta individuale, ammontanti nel complesso a circa 4 milioni e mezzo di euro.

Evidentemente, emettendo tutti gli scontrini il ristoratore sperava di figurare come contribuente modello, diminuendo, se non azzerando, le possibilità di essere selezionato e controllato dalla Fiamme Gialle; immediata l’apertura sul posto di una verifica fiscale approfondita per ricostruire nei dettagli l’ammontare dell’ingente evasione e procedere al recupero delle imposte sottratte al fisco.

Altro intervento di rilievo è stato quello nei riguardi di un locale della “movida” palermitana sito in Piazza Marina dove su 17 dipendenti, addirittura 16 erano “impiegati” completamente in nero, senza alcuna garanzia previdenziale e contributiva.

Inoltre, con lo scopo di acquisire ulteriori elementi su cui intraprendere più approfondite verifiche fiscali, sono stati identificati gli effettivi possessori di oltre 200 unità da diporto ormeggiate presso i porti turistici di Palermo (Cala e Acquasanta), individuandone, dai preliminari riscontri, circa 50 intestate a persone fisiche aventi redditi complessivi, riguardanti l’intero nucleo familiare, inferiori a 50.000 euro annui.

Già sono stati avviati gli approfondimenti ispettivi nei riguardi di alcune posizioni specifiche, fra cui quelle di quattro persone che, pur sostenendo spese di ormeggio annuali tra i 3.000 e i 5.000 euro, non hanno presentato la dichiarazione dei redditi negli ultimi tre anni, quella di due possessori d’imbarcazioni di 10 e 12 mt che non risultano aver presentato alcuna dichiarazione da diversi anni e, infine, quella del possessore di una unità da diporto di circa 13 mt che nella dichiarazione ha dichiarato redditi in misura pari alle spese di ormeggio annuali sostenute, vale a dire per 6.000 euro.

Inoltre, nel corso del piano di controllo economico del territorio, i baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego di Palermo e i militari del Nucleo di Polizia tributaria hanno svolto una serie d’interventi contro la vendita di prodotti contraffatti e pericolosi, nelle zone del centro storico palermitano maggiormente interessate dal fenomeno, nonché, ancora, a Mondello e a Sferracavallo.

Sono in tal modo stati sequestrati circa 3000 “pezzi”, fra capi di abbigliamento e relativi accessori, orologi, calzature, dvd e cd, a carico di 6 venditori ambulanti abusivi, tutti denunciati alla Procura della Repubblica di Palermo.

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