Spartan Race

22 giugno 2012: FONTE-Giacomo Dessena-Si chiama “SPARTAN RACE” una parte delle prove previste per l’ultimo giorno del TROFEO FANTI DELL’ARIA.
I saluti del Comandante ai partecipanti, dopo tre giorni di marce, prove fisiche, bivacchi e prove tecniche.Le squadre dovevano effettuare un bivacco e prove a tempo, tra le quali il trasporto di un ferito e raggiungere a piedi Valle Ugione, dove li attendeva un percorso che è stato chiamato per l’occasione con il nome che è tutto un programma : “SPARTAN RACE”.Si trattava di un mix di prove di resistenza, forza ed esercizi di squadra o individuali, tra i quali anche le immancabili trazioni alla sbarra, fatte dopo tre giorni di marce e prove fisiche: sfiancanti è un aggettivo che non rende la fatica dei concorrenti.
Un osservatore esterno ha usato un termine meno elegante per definire il risultato di queste 72 ore di sforzi, che non riferiamo per pudore.Anche se il nome assegnato per questa sessione di chiusura del trofeo Fanti dell’aria è stato coniato apposta, si tratta -in fondo- dello stesso percorso usato dalla Folgore per il mantenimento e l’addestramento fisico alla fatica dei paracadutisti – e degli allievi- che associa esercizi aerobici a quelli di potenza, utilizzando materiali reperiti sul posto ( tronchi, massi, siepi, cassette di munizioni, armi pesanti smontate, pneumatici pesanti, etc.) che vengono trasportati da un punto all’altro in squadra o singolarmente. In alotre parole: è il vero “military fitness” che va tanto di moda tra i civili.Gli osservatori e i giudici di gara provenienti dal comando e dai reggimenti, hanno sottolineato e riferito al Comandante lo straordinario spirito di corpo e di squadra rilevato nei concorrenti. Nonostante la fatica, il caldo e le prove a difficoltà crescente , le squadre dei diversi Reggimenti hanno sempre mantenuto un comportamento da unità in manovra, come se fossero parte della stessa compagnia in operazioni, col medesimo target. Nessun “trucchetto” e un costante aiuto reciproco. La provenienza dei concorrenti da compagnie operative è da sempre il requisito che rende questa gara un vero e proprio test della preparazione media e di base dell’intero reggimento.
“Questi Sono i Paracadutisti Militari della “FOLGORE”di oggi ,paracadutisti che per acquisire la qualifica di paracadutista militare hanno superato, con non pochi sacrifici, il corso di specialità previsto per l’ammissione al corso di paracadutismo.Gli ottimi risultati conseguiti da Tutti, in questo ultimo Trofeo Fanti Dell’Aria, sono la dimostrazione che l’iter-formativo attuale forma paracadutisti addestrati è motivati!!Un plauso a Chi una diecina di anni fà ha studiato questo progetto di formazione che non regala nullla a nessuno.Questi ragazzi meritano rispetto,congratulazioni a loro e ai loro istruttori.”

Giacomo Dessena

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