NON CI CREDO! O MEGLIO, NON VORREI CREDERCI!

21 GIUGNO 2012: FONTE-Annamaria Cicchetti- Orcenigo-Kossovo-Taranto: l’ultimo viaggio terreno di Michele Padula, 26 anni, giovane soldato italiano e musicante, che aveva scelto di diventare “grande”.

Una mattina di fine maggio del 2011, alle ore 8.00 arrivo all’aeroporto militare “A. Barbieri” di Guidonia e in attesa che le scolaresche prendano posto sotto il gazebo, mi guardo attorno decidendo cosa iniziare a fare. Davanti al gazebo degli ospiti, in ammassamento, c’è il Reggimento dei Bersaglieri.

Un soldato con in testa il cappello piumato mi volta le spalle. E’ un musicante della Fanfara dell’11° Reggimento della Brigata Corazzata Ariete, istintivamente lo prendo per il braccio strattonandolo e gli dico di venire a suonare qualche nota con me. Lui colto di sorpresa si volta e nel guardarmi mi dice: “Ti ricordi di me? Sono Padula, stavo alla Banda della Folgore a Pisa”.

Spalanco gli occhi e il sorriso ci contagia: all’improvviso si radunano anche gli altri componenti la Fanfara. Si suona, si canta, il giovane soldato prende il suo cappello e me lo mette in testa, gli altri fanno la stessa cosa con alcuni bambini che vengono coinvolti nell’entusiasmante accoglienza.

Il sole incomincia ad alzarsi dietro le montagne di Tivoli e gli ufficiali, composti e seri nelle loro uniformi ci guardano, dopo qualche istante di esitazione intorno ai loro occhi si sveglia quella ruga di espressione, che sorride al buon umore.

E’ arrivato il momento di iniziare le prove, il Generale comandante lo schieramento richiama i soldati all’attenzione e… “Quando lo potrò leggere quel famoso libro? – mi grida il bersagliere mentre, con i colleghi della Fanfara, si appresta a riprendere il suo posto – e come farai a rintracciarmi?”

Nel febbraio del 2007 abbiamo condiviso l’esperienza con la Banda Musicale della Brigata Paracadutisti Folgore; nel maggio del 2011 ci siamo rincontrati alle prove per la Parata Militare del 2 Giugno in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia con la Fanfara dell’11° Reggimento della Brigata Corazzata “Ariete” e la bozza di quel “famoso libro” è chiusa in un cassetto della scrivania del mio ufficio.

Mercoledì scorso, per curiosità, ho aperto quel cassetto per leggere l’intervista che feci a tutti i componenti la Banda Musicale della Brigata Paracadutisti Folgore. Nel bozzone, un insieme di fogli scritti che attendono di diventare un libro composto da diverse pagine che raccontano le esperienze di alcuni personaggi, ho notato che a metà è rimasta una pagina bianca, forse quel foglio era rimasto vuoto con un senso, stava aspettando che venisse alla luce il 18 giugno 2012.

Data importante per i cappelli piumati: è la Festa della Specialità dei Bersaglieri, ma alle ore 12.00 a Novo Selo, fra i villaggi di Zupc e Caber, non lontano da Kosovska Mitrovica, l’esplosione di un’arma da fuoco pone fine alla giovane vita di un caporale italiano.

La notizia si dirama via internet e si accenna qualcosa ai TG nazionali, arrivo troppo tardi a casa: incidente è la versione a brucia pelo, qualche sito malignamente ipotizza un “suicidio personale”, come se sono soliti i “suicidi di gruppo” tra il personale del contingente italiano. Mica siamo in America! Saranno le indagini che decreteranno la causa: gridare al lupo quando si tratta di militari è diventata una moda.

Sono le ore 9.30 di martedì 19 giugno, mi collego sul solito sito per monitorare i teatri delle missioni: per scelta mi occupo solo di musica militare, ma i nostri soldati checchè se ne dica sono persone umane con sentimenti ed emozioni e non sono stati immunizzati al concetto di “amicizia”. Di amici sparsi nel mondo a svolgere la loro professione ce ne sono tanti, è costante il mio pensiero positivo verso il loro viver quotidiano, quando si è ricambiati con simpatia e stima reciproca.

Purtroppo leggo un nome: Michele Padula, deceduto. Quel poco sangue che ho nelle vene si gela per la seconda volta nella mia vita: un giovane soldato musicante dal viso conosciuto perde la vita prematuramente.

Già nel 2008 nel mese di agosto a Lappano in provincia di Cosenza, il collega paracadutista Eugenio Nigro perdeva la vita a causa di un incendio boschivo. E’ stato insignito poi della Medaglia d’Oro al Valor Civile perché intento a salvare dal fuoco delle abitazioni limitrofe.

Saranno le autorità militari che decreteranno il “caso Padula”, sta di fatto che una giovane vita dallo sguardo, a volte, malinconico condito da un sorriso ingenuo ha lasciato un padre, sottufficiale della Marina Militare, una madre, un fratello Vincenzo e un folto numero di amici senza parole, avvolti da misteriosi e stressanti pensieri.

Michele, la pagina di quel libro, ha deciso di scriverla da solo intingendo il pennino nel calamaio dei ricordi: momenti belli e meno belli vissuti alla Fanfara del 7° Reggimento Bersaglieri, suo primo reparto, insieme a Matteo, poi insieme ai “ragazzi” della Folgore che nel corso degli anni si sono alternati alla Banda di Brigata ed in seguito ai colleghi dell’11° sotto la direzione del suo capo fanfara, Maresciallo Luogotenente Miele.

Insomma Michele Padula, soldato musicante, qualsiasi sia stata la volontà di quel proiettile la tua anima riposa in quell’angolo di cielo riservato agli eroi, eroi dall’animo sensibile amico mio!

Annamaria Cicchetti

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