Cerimonia di chiusura della linea F-16

24 Maggio 2012: Fonte-Aeronautica Militare- Il caccia F-16 esce di scena lasciando l’Eurofighter a difesa dello spazio aereo italiano

Mercoledì 23 Maggio, si è svolta, presso il 37° Stormo di Trapani Birgi, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Giuseppe Bernardis, la cerimonia per il termine del programma “Peace Caesar”, con il quale sono stati concessi in leasing dal governo statunitense all’Aeronautica Militare i caccia F-16 che hanno concorso negli ultimi nove anni alla difesa dello spazio aereo italiano.

All’evento hanno partecipato il Comandante della Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea Tiziano Tosi, nonché Autorità civili, militari e rappresentanti del Governo americano.

La fine del programma “Peace Caesar” si inserisce nel processo di ridimensionamento dello strumento aereo che l’Aeronautica Militare sta svolgendo già da tempo al fine di ottenere una gestione e manutenzione dei velivoli più razionale e semplificata nonché un migliore impiego del personale.

Il Capo di Stato Maggiore, Generale di Squadra Aerea Giuseppe Bernardis, ha sottolineato durante il proprio discorso il successo d’impiego del caccia F-16. “Sono stati una decina d’anni entusiasmanti, una decina d’anni dove il nostro personale ha lavorato in maniera eccezionale e con una determinazione unica” – ha detto il Generale Bernardis, aggiungendo che “Trapani e il 37° Stormo manterranno un’importanza fondamentale per l’Aeronautica Militare e per il sistema difensivo italiano”. Il Capo di Stato Maggiore A.M. ha infine ricordato il processo di trasformazione che porterà la Forza Armata ad una “mutazione che ci vedrà più piccoli un domani, ma sempre più efficienti, sempre più capaci di rispondere alle sfide che ci vengono poste e alle richieste che il Paese ci farà, con le risorse che ci verranno date disponibili”.

Il successo del programma è stato evidenziato anche dal Generale di Squadra Aerea Tiziano Tosi che ha affermato “l’originalità richiesta all’indomani della scelta di dotarsi dell’F-16 torna d’attualità oggi, perché il 37° continuerà ad avere un’importanza strategica per l’Aeronautica e per la difesa del Paese. Un ruolo fondato sulla consapevolezza che le capacità acquisite in tutti questi anni non possono essere disperse, ma dovranno essere capitalizzate per arricchire l’intero settore operativo affidato al Comando Squadra Aerea”.

Il Colonnello Mauro Gabetta, Comandante del 37° Stormo, ha parlato dell’esperienza maturata con il velivolo F-16, sottolineando che “il programma F-16 è stato un programma di successo, perché ha permesso di ottimizzare le risorse della Difesa in un periodo storico particolarmente critico: è stato uno strumento necessario all’Aeronautica Militare per transitare in modo efficace ed efficiente da una macchina che ormai aveva raggiunto il limite della sua capacità operativa, il caccia F-104, al nuovo velivolo europeo l’Eurofighter“. Riferendosi al recente impiego degli F-16 in Libia, il Colonnelo Gabetta ha aggiunto che “l’operazione in Libia ha messo in evidenza la capacità dell’Aeronautica Militare di adattarsi al mutare delle esigenze e di essere perfettamente integrabile ed altamente interoperabile con le altre Nazioni, nonché l’elevata professionalità degli uomini e delle donne del 37° Stormo e dell’Aeronautica“.

Durante i nove anni di attività in Italia gli F-16 “Fighting Falcons” sono stati impiegati quotidianamente per la difesa dello spazio aereo nazionale, consentendo la transizione dal velivolo F-104 al caccia di nuova generazione EF-2000 “Eurofighter” e raggiungendo, in tempi strettissimi, la piena operatività con significativi risparmi economici.

Nell’ambito della regolare e continua attività istituzionale di difesa e sorveglianza dello spazio aereo nazionale, gli F-16 hanno contribuito a garantire il dispositivo di sicurezza in occasione dei più grandi eventi che si sono svolti in Italia negli ultimi anni: dall’operazione “Jupiter”, svolta in occasione dell’inaugurazione del pontificato di Benedetto XVI, alle olimpiadi invernali di Torino del 2006, all’operazione “Giotto 2009”, in occasione del summit del G8 a L’Aquila.

Nel 2011, gli F-16 hanno partecipato alle operazioni “Odyssey Dawn e Unified Protector”, fornendo il proprio contributo all’implementazione della no-fly zone sui cieli libici a protezione dei civili e delle aree maggiormente popolate del Paese nord-africano.

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