Governo e polizia del Kerala, tra incompetenza e falsità

21 Aprile: L’avvocatura dello Stato Indiano, in un’ udienza  presso la Corte suprema  di New Delhi, si è espressa criticando l’operato della polizia del Kerala  sul sequestro della Enrica Lexie  poiché l’incidente è avvenuto in acque Internazionali,  cioè oltre le 12 miglia nautiche, tesi sempre sostenuta dal Team Italiano nella battaglia legale con l’Alta Corte del Kerala (fonte Ansa).

Bella novità, perché non chiamarlo allora presunto incidente con presunti pescatori Indiani?

Ricordiamoci che le regole d’ingaggio dei Nostri Fucilieri di Marina sono state, come da procedura prevista, di  tre raffiche di avvertimento per un totale di 20 colpi, senza colpire l’imbarcazione, quando questa si trovava rispettivamente a 500, 300 e 100 metri di distanza le prime due in aria, l’ultima in acqua ma distante dalla imbarcazione .

Ora perché mai un peschereccio dovrebbe avvicinarsi così tanto ad una petroliera? Non sarebbe meglio pescare lontano da loro? Un pescatore vero non si sarebbe mai avvicinato così tanto ad una petroliera.

Ora se è vero, secondo gli Indiani, che i due fossero veri pescatori, è altrettanto vero che i Nostri Fucilieri di Marina hanno sparato su qualcosa di diverso, sicuramente pirati. Non dimentichiamoci che oltre alla Enrica Lexie in quel tratto di mare navigavano altre navi, tra cui un ‘altra petroliera che non ha segnalato o che le autorità Indiane hanno volutamente ignorato, tra l’altro sempre quest’ultima ha segnalato successivamente di aver avuto un problema definendolo una tentata rapina e non un atto di pirateria ma che avevano risolto il problemino non specificando come. Che differenza ci fosse tra una tentata rapina e un atto di pirateria gli Indiani dovrebbero farselo spiegare come dovrebbero farsi spiegare come abbiano risolto il problema, forse lo avranno fatto lanciando dei fiori?

Adesso tra perizie Balistiche ufficiali che non arrivano, perizie balistiche non ufficiali maldestramente falsificate e vendute ai giornali Indiani, armi che non coincidono per via del calibro, orari e posizioni della Enrica Lexie  rispetto  al St. Anthony  che erano differenti, arriva anche la notizia della critica dell’Alta Corte di New Delhi che dichiara che la polizia del Kerala non aveva nessuna autorità nel bloccare la Enrica Lexie, quindi nessuna autorità nel sequestro di sei Militari Italiani in Divisa in servizio Antipirateria per lo Stato Italiano di cui due addirittura in galera e del sequestro di Armi appartenenti sempre allo Stato Italiano.

L’Italia pagherà 146.000€ per ciascuna delle due famiglie dei presunti pescatori a titolo di donazione “ex gratia” .

Bene, benissimo,  allora chiediamo, visto le affermazioni che provengono  dell’Alta Corte di New Delhi che prende le distanze dal Governo federale del Kerala, l’immediato rilascio di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone detenuti illegalmente in galera, il rilascio degli altri quattro  Fucilieri di Marina detenuti anche loro illegalmente a bordo della Enrica Lexie.

Che la corrotta e incompetente polizia del Kerala venga indagata per falso, per sequestro di  Militari Italiani in divisa in servizio Antipirateria e sequestro illecito di Armi di proprietà dello Stato Italiano, di manomissione e divulgazione di false perizie balistiche. Che la polizia del Kerala paghi inoltre i danni morali ai Nostri Militari ed alle loro famiglie, perché lo sguardo Fiero di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone nelle loro Divise che non hanno mai smesso di indossare si legge anche la fierezza del Popolo Italiano.

Francesco Marraffa

 

Condividi

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sponsor

Articoli correlati