Torino: 60° Anniversario della Costituzione della Brigata Alpina Taurinense

Torino, 16 Aprile:  1952-2012: nata sotto il segno dell’Ariete e chiamarsi Brigata Alpina Taurinense.  Sessant’anni di attività sono trascorsi tra eventi di diversa natura che si sono susseguiti accompagnando ufficiali, sottufficiali e truppa, qualcuno direbbe che “è vecia” ed invece la Brigata Alpina con sede nella prima Capitale d’Italia porta con se sempre una ventata di gioventù, dimostrata in occasione dei festeggiamenti per il suo anniversario.

Al cospetto delle massime autorità militari e civili tra cui il Comandate delle Truppe alpine, Generale di Corpo D’Armata Alberto Primicerj, il personale “militare-musicale”, dell’attuale comandante la Brigata, Generale Dario Ranieri, ha regalato agli ospiti e ai cittadini intervenuti un concerto dai mille risvolti.

La Fanfara della Brigata Alpina Taurinense nasce a Torino dalla fusione dei complessi musicali del 4° reggimento alpini e del 1° reggimento artiglieria da montagna, nel 2012 è costituita da musicisti Volontari e in ferma permanente tratti dai reggimenti di Brigata.

E’ diretta dal Maresciallo Capo Marco Calandri, classe 1972, che, già nel 1992 per passione della specialità, tramandatagli da un nonno, decide di arruolarsi nell’Esercito.

Un regalo di compleanno, dunque, per tutto il personale la Brigata e le loro famiglie condiviso con i torinesi più affezionati, che è stato suddiviso in due trance: il concerto serale al Conservatorio musicale “G. Verdi” e un carosello pomeridiano in piazza Castello.

Nel regno della musica, le note dal ritmo marziale hanno lasciato il passo a quelle più dolci della musica leggera, snodandosi attraverso sei brani, uno per ogni decennio di vita del reparto militare: ogni pezzo musicale è stato scelto con l’intendo di rappresentare i fatti e gli eventi storici vissuti dalla Taurinense.

Con Fanfare and Hymn for Peace, brano scritto nel 2004, per il Festival internazionale delle Bande Musicali di Modena, la Fanfara ha aperto il suo concerto da palco evocando il desiderio di serenità, di pace e di condivisione di sani sentimenti che già si ricercavano nel Dopoguerra.

Per gli anni sessanta scende in campo la melodia dei Beatles per passare poi agli anni settanta con Ennio Morricone che regala pezzi di colonne sonore alla cinematografia italiana e non solo.

Gli anni ottanta si arricchiscono del bel canto e dalla voce del sergente Renato Giordano, alpino in servizio alla Scuola di Applicazione di Torino, già nella Fanfara, si lancia un deciso Caruso, versione Lucio Dalla.

The best of Zucchero è stato scelto per ricordare gli anni novanta e, per avvicinarsi al quotidiano che contempla le missioni fuori area la scelta cade sulla colonna sonora de Il Gladiatore, tutto rigorosamente presentato da una madrina d’eccezione, la signora Lucetta che oltre ad una breve presentazione del brano musicale, con la sua verve ha riportato alla memoria degli ufficiali e sottufficiali presenti momenti del loro vissuto, non dimenticando i colleghi caduti in territorio afghano.

La signora Lucetta con dedita passione, volontariamente è in forza dal 1979 ed ha una preparazione invidiabile; fedele alla sua spigliatezza, presenta gli eventi con disinvoltura e rigorosamente a braccio, caratteristica difficile da ritrovare nelle nuove generazioni.

Il ritmo cadenzato, non poteva rimanere in disparte per una festa di uomini e di donne che professionalmente sono dediti alla difesa del nostro quotidiano, sia in Patria con il progetto Strade Sicure, sia all’estero con le missioni Nato ed allora, in modo composito ha ripreso il suo posto e riordinate le note che magicamente si sono inquadrate interpretando Marcia dei Coscritti Piemontesi, brano elevato ai ranghi di Inno della Tau, l’inno degli Alpini e il Canto degli italiani, versione sinfonica che ha chiuso la prima trance.

In questi ultimi anni, la Fanfara della Brigata alpina Taurinense ha raggiunto un livello di esecuzione tale da far ben sperare per il futuro professionale della Musica militare ed il segreto sta nell’affiatamento del gruppo, nel desiderio di appartenenza all’Istituzione e soprattutto nello studio.

Con occhio vigile, anche se ben nascosto sotto la visiera del cappello alpino, ed orecchio attento, il maresciallo Calandri, non manca di indicare al suo personale il percorso della preparazione musicale e formale, anticamera della professionalità che egli stesso continua a curare, con il maestro Paolo Mazza, già riservista dell’Esercito.

Il repertorio presentato nella sua varietà è dimostrazione del fatto che con le sette note si possono diffonde tanti concetti, tante idee, il maestro Calandri e il suo complesso musicale hanno dimostrato di saper nascere Fanfara militare, ma di saper crescere come una orchestra.

Presente al concerto la senatrice Magda Negri della Commissione Difesa, la quale, ci si auspica, al ritorno a Roma, possa raccontare ai colleghi quanto sanno fare coloro che vestono l’uniforme in musica.

Annamaria Cicchetti

Foto: P.I Brigata Taurinense

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