03 Aprile: La rozza pantomima messa in atto dalle autorità del Kerala con la complicità del governo indiano si arricchisce di altri inquietanti particolari. La polizia locale sostiene infatti, secondo il Times of India, che l’arma che ha sparato i colpi che hanno ucciso i due pescatori, sempre che fossero tali e non, in effetti, pirati, non sia tra quelle, di proprietà dello Stato italiano, sequestrate illegalmente a seguito di un colpo di mano effettuato a bordo di una nave battente bandiera italiana attirata con l’inganno nelle acque territoriali dell’India.
Ovviamente l’arma non si può trovare perché a bordo della nave Enrica Lexie non c’è mai stata.
Questa vicenda mostra in maniera sempre più chiara come ci sia una manovra intimidatoria da parte del Kerala, probabile sponsor della pirateria nelle sue acque, per dissuadre le vittime della pirateria dal difender
Gli indiani sono bugiardi sono in malafede sono incompetenti , la polizia Indiana sospetta che l’arma debba ancora essere sequestrata perché secondo loro “l’arma usata da uno dei marò non è fra le sette sequestrate a bordo della nave”.
Ma perché gli Indiani pensano ancora di poter addossare la colpa ai nostri Marò?
Non usiamo proiettili di quel calibro, lo vogliono capire questo?? Vogliono capire che i nostri Fucilieri di Marina hanno in dotazione armi del tutto diverse e che i nostri Militari non sono pirati o terroristi che vanno in giro per il mondo con armi diverse da quelle dichiarate e che non siano dello Stato Italiano? Anche le traiettorie dei proiettili danno ragione ai Nostri Fucilieri.
Hanno passato il 25 febbraio 12 ore tra sequestri di armi perquisizioni e controlli vari sulla Enrica Lexie, hanno scaricato varie casse tra armi e materiale vario hanno fatto passare un mese per poi affermare che l’arma deve essere ancora sequestrata.Questa è malafede e incompetenza totale.
Impossibile trovare un qualcosa che non c’è mai stato. Cerchino altrove, tra di loro, qui i veri pirati sono gli Indiani con il loro comportamento disonesto.