India: Mentre il governo indiano si dichiara amico dell’Italia continua a sequestrare i nostri Militari

01 Aprile: A soli due giorni dalla visita del Ministro della Difesa di Paola e mentre il ridanciano Sottosegretario De Mistura sta arrivando a Delhi per distribuire altri inchini, sorrisini e manine giunte il chief minister dello stato del Kerala, tale Oommen Chandy, smentendo le pretese di indipendenza della magistratura indiana ha dichiarato oggi che i nostri due Fucilieri di Marina…smettiamola di chiamarli Marò, per favore! Possa no essere trasferiti in Italia per essere sottoposti alla Magistratura italiana. Questa è la dichiarazione del sequestratore dei nostri Militari: «la nostra posizione è molto chiara, molto aperta. (…) I due militari italiani hanno commesso un reato che cade sotto gli effetti della legge indiana (…) e devono quindi affrontare questo processo. Questa è la nostra posizione». «La giustizia indiana – ha sottolineato Chandy – è molto equa, molto aperta e molto indipendente» e gli imputati possono far valere le loro ragioni. Il capo del governo del Kerala ha infine detto che l’Italia è un paese amico e che le relazioni diplomatiche debbono continuare a svilupparsi in un clima positivo.

Giusto per mantenere questo clima positivo l’alta corte del Kerala ha rinviato a lunedì la decisione sul ricorso italiano in cui si sostiene che la giurisdizione debba essere di Roma, in quanto la petroliera Enrica Lexie su cui erano imbarcati i due si trovava in acque internazionali. Non solo: dopo il via libera alla partenza dato giovedì, l’Alta Corte ha bloccato fino a lunedì il rilascio della petroliera. La decisione è stata presa dai giudici Manjula Chellur e V. Chidambaresh, sulla base di un ricorso presentato dai familiari dei due pescatori uccisi. I magistrati si sono dichiarati «non soddisfatti» delle condizioni imposte sabato dal giudice P. S. Gopinathan per la partenza della nave, tra cui il pagamento di un deposito cauzionale di 440mila euro.

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che si sta dimostrando particolarmente incompetente ha confermato ai rappresentanti dei partiti che sostengono la maggioranza che la vicenda è ancora complessa e la procedura per arrivare al rilascio non sarà immediata ma si è ben guardato dal dire che, non sapendo che pesci pigliare, lui e il Governo italiano non hanno pensato a nessuna azione per facilitare questo rilascio

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3 Commenti

  1. Di quale reato parla il primo ministro del Kerala Oommen Chandy sottolineando che la loro giustizia è equa molto aperta e molto indipendente?

    Dove sono finite le prove Balistiche che tardano ad arrivare che quasi certamente visto il ritardo avranno deliberatamente manomesse? Voglio ricordare che stando alle affermazioni del loro medico legale, i due pescatori sono rimasti uccisi da proiettili che non sono in dotazione ne alle Forze Armate Italiane ne alla NATO, i proiettili erano 7,62x54R ex sovietica, sparata dalla mitragliatrice russa PK che nulla ha a che vedere con la cartuccia 5,56×45 di unica dotazione ai nostri marò.

    Come mai le traiettorie dei proiettili risultano orizzontali e non quasi verticali visto l’altezza della Enrica Lexie ?

    Le parole del primo ministro del Kerala Chandy sono totalmente false. Non dichiari che l’Italia è un paese amico e che le relazioni diplomatiche debbono continuare a svilupparsi in un clima positivo, perchè lui potrà anche fare il furbo ed essere in malafede per motivi chiaramente politici suoi interni.

    Chiudiamo la loro Ambasciata e Consolato qui in Italia che sono perfettamente inutili, quindi rispediamo al mittente ( in India ) i loro Diplomatici e richiamiamo i nostri chiudendo Ambasciata e Consolati Italiani in India, poco interessa al Popolo Italiano degli interessi che hanno in India pochi connazionali.

    Vediamo se il ministro Chandy ha ancora voglia di definirci in modo sarcastico amici. Noi siamo un paese pacifico dove i nostri Militari sono stimati da tutti e ovunque per la loro grandissima professionalità, la finisca Chandy con i suoi giudici di prenderci per i fondelli con le loro parole e rinvii, ci restituiscano alla veloce i Nostri Connazionali rapiti e detenuti illegalmente, perché tutta questa storia ha poco di amichevole, ha solo il sapore di grande beffa che sta offendendo e irritando l’Italia intera.

    • Caro Francesco, sono perfettamente d’accordo con te. Richiamare il nostro Ambasciatore da Delhi sarebbe un primo passo per dimostrare la determinazione del nostro Paese a resistere alla illegale detenzione dei nostri Militari ostaggi del governo indiano. Il passo successivo sarebbe la riduzione del personale diplomatico indiano.
      Se questo non otterrebbe i risultati che, sono convinto, ci sarebbero, allora non rimarrebbe che la rottura delle relazioni diplomatiche con il governo indiano e il sequestro e congelamento dei beni di proprietà indiana nel mostro Paese.

      • Vorrei vedere poi quei quattro imprenditori Italiani che chiudono le aziende qui in Italia, che si portano dietro la nostra tecnologia trasferendo tutto in India che fanno senza una Ambasciata e Consolato Italiano.
        Gli Indiani si vanterebbero ancora di essere la Terza Economia Mondiale?

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