19 Aprile 2013 ore – 15,30 : FONTE – GdF Comando provinciale di Forli – Cesena –
Dalle prime luci dell’alba più di 40 militari della Guardia di Finanza sono impegnati nell’esecuzione di 5 perquisizioni e sequestri su delega della Procura della Repubblica di Forlì.
L’operazione costituisce l’ultima fase di un’articolata e complessa indagine che ha avuto origine dagli elementi acquisiti nell’ambito della ormai nota operazione VARANO, coordinata dalla locale Procura della Repubblica in materia di riciclaggio, abusiva attività bancaria e finanziaria.
Infatti, l’ulteriore sviluppo dei dati inizialmente acquisiti ha evidenziato sospette movimentazioni finanziarie da parte di un noto operatore economico cesenate nel settore delle sponsorizzazioni sportive verso la Repubblica di San Marino, effettuate tramite bonifici ed assegni di rilevante importo, non giustificate, a prima vista, da un corrispondente valore economico dell’attività sottostante.
Gli investigatori si sono insospettiti dall’analisi di ingenti flussi finanziari, generati dal 2006 al 2009, cui apparentemente non corrispondevano altrettante operazioni economiche tra i soggetti interessati.
Ulteriori riscontri, anche a mezzo di numerose perquisizioni su tutto il territorio nazionale, consentivano di individuare compiutamente le varie società coinvolte e di ricostruire le operazioni economiche sottostanti ai flussi finanziari.
Emergeva, infatti, che il soggetto cesenate acquistava prestazioni promo – pubblicitarie fittizie da un’altra società di sponsorizzazioni con sede in San Marino (sempre riconducibile al medesimo imprenditore di Cesena), la quale a sua volta si avvaleva di fatture per operazioni inesistenti emesse da operatori economici nazionali senza alcuna operatività (c.d. “missing traders”). In virtù di tale circuito commerciale, l’insieme degli acquisti fittizi sostenuti dalla società di Cesena serviva a formare il “pacchetto” di costi vertiginosamente gonfiati che la medesima forniva “a cascata” alla propria clientela nazionale mediante l’emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti.
Per avere conferma dell’intero impianto accusatorio, lo stesso Procuratore della Repubblica, Dott. Sergio Sottani, ed il Sostituto Procuratore, Dott. Fabio Di Vizio, si erano recati di persona, con gli investigatori della Polizia Tributaria di Forlì, presso la Repubblica del Titano per l’esecuzione di una rogatoria internazionale, nel cui ambito veniva perquisita la sede della società sammarinese ed acquisita copiosa documentazione bancaria, che consentiva l’esatta ricostruzione delle movimentazioni finanziarie a fronte delle fittizie sponsorizzazioni e dell’intera frode.
Emergeva così che la società sammarinese, principale fornitrice della società cesenate, serviva quale intermediario per effettuare a sua volta pagamenti verso le società cartiere italiane che, stranamente, avevano anch’esse i conti correnti accesi presso istituti di credito sammarinesi.
A fronte dei pagamenti tramite bonifico ed assegni, avvenivano poi prelevamenti di contanti (in mazzette di 100 banconote da 500 Euro) che l’imprenditore di Cesena provvedeva a versare sui conti correnti personali tenuti a San Marino. Nel periodo 2006-2010 sono state eseguite operazioni di prelevamento in contante per circa 24 milioni di euro.
I proventi illeciti così conseguiti, venivano successivamente reinvestiti in attività patrimoniali di una società immobiliare di diritto italiano riconducibile al medesimo dominus, ma formalmente di proprietà di una fiduciaria di San Marino.
L’imprenditore cesenate, probabilmente in seguito alla avvertita percezione dell’applicazione di eventuali misure coercitive nei suoi confronti, creava ad hoc un cd “sham trust” (trust apparente) di diritto sammarinese, facendovi confluire l’intero patrimonio della società immobiliare, quale mero espediente per creare una ulteriore protezione da eventuali pretese e/o aggressioni creditorie/erariali.
Nel complesso l’operazione ha consentito allo stato delle indagini di:
- quantificare in 81 milioni di euro le fatture false per sponsorizzazioni sportive;
- individuare un’evasione di IVA per oltre 16 milioni di euro;
- segnalare all’Autorità Giudiziaria n. 6 soggetti persone fisiche;
- individuare n. 71 soggetti economici emittenti/utilizzatori di fatture per operazioni inesistenti;
- sequestrare beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro;
- sequestrare quote societarie del valore nominale di 25.300 euro relative a n. 2 società aventi una patrimonializzazione per oltre 3,1 milioni di euro complessivi ed immobilizzazioni per oltre 3,2 milioni di euro.
Da sottolineare l’importanza della procedura rogatoriale con la Repubblica di San Marino, nel cui ambito, nonostante fossero coinvolte influenti personalità della politica e di istituti bancari, l’Autorità Giudiziaria del Titano ha fornito ampia collaborazione, recependo una rinnovata interpretazione giurisprudenziale sui reati di frode fiscale.
Le indagini sono ancora in corso, specialmente con riferimento ai 64 operatori economici nazionali, clienti della società cesenate, e non si escludono ulteriori provvedimenti della locale Procura della Repubblica a seguito del materiale reperito nelle attività eseguite in data odierna.