Sgominata una organizzazione criminale composta da stranieri specializzata nella clonazione di carte di credito

12 febbraio 2013: FONTE-Procura della repubblica presso il Tribunale di Roma-

LE CARTE DI CREDITO CLONATE VENIVANO UTILIZZATE PER FARE “SHOPPING” A ROMA, NELLE VIE DEL CENTRO. 7 ARRESTI A ROMA

Il furto dei dati in un ristorante capitolino, ad opera di un cameriere disonesto.

Le Fiamme Gialle del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno arrestato, questa mattina, i componenti di un’organizzazione criminale dedita al furto ed al successivo utilizzo delle credenziali delle carte di credito di ignari cittadini, italiani e stranieri.

Le indagini sono state coordinate dai magistrati del gruppo “Reati contro l’economia” della Procura della Repubblica di Roma mentre le misure cautelari sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari, Dott. Roberto Saulino.

I finanzieri sono partiti dalla localizzazione dell’esercizio commerciale presso il quale veniva compiuto il “furto” dei dati: un ristorante di Roma, dove le “menti” dell’organizzazione si servivano di un cameriere per carpire – attraverso un apparecchio elettronico della grandezza di un pacchetto di sigarette (c.d. “skimmer”) – le informazioni contenute nella bande magnetiche delle carte di credito dei clienti. Bastavano solo pochi istanti. Prima di portare in cassa la carta di credito affidatagli dal cliente, il cameriere la “strisciava” velocemente nello “skimmer” che ne leggeva abusivamente il contenuto. Qualche altro passaggio ed il gioco era fatto: lo “skimmer” veniva successivamente collegato ad un personal computer che, attraverso un software di gestione delle bande magnetiche, consentiva la trascrizione dei dati “rubati” su altre carte di credito, stavolta “vergini”, realizzando così dei veri e propri “cloni”.

Le carte venivano quindi utilizzate dai truffatori per fare “shopping”, nei negozi più “in” delle vie del centro di Roma e della provincia. Spese per migliaia di euro che, naturalmente, venivano addebitate agli inconsapevoli titolari delle carte di credito.

La frode in danno dei truffati si aggira intorno ai 500 mila euro.

I 10 destinatari delle misure personali (4 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e altri 3 ai quali è stato notificato l’obbligo di firma), ossia i capi dell’organizzazione, sono cittadini di origine africana, rumena ed albanese, residenti nel Lazio. Sono stati inoltre denunciati altri 7 soggetti, coinvolti, a diverso titolo, nell’ambito dell’illecita attività.

 

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