Cinque falsi invalidi denunciati per truffa aggravata ai danni dello stato

09 febbraio 2013: FONTE-GdF Comando Provinciale di Varese-

L’indagine dei finanzieri della Compagnia di Gaggiolo, coordinata dalla Procura di Varese, ha consentito di accertare le finte invalidità, di sospendere immediatamente le pensioni ed indennità indebitamente percepite dai denunciati e la revoca di quelle già ricevute che ammontano a circa 280.000 euro.

La prima risultava, dalla documentazione sanitaria, persona invalida al 100% in quanto affetta da cecità quasi totale ed impossibilitata ad essere autosufficiente, ma nel corso delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, che sta passando al setaccio, con la Procura, posizioni pensionistiche privilegiate sospette, i militari hanno scoperto che  conduceva una vita normale ed assolutamente autosufficiente e non era affetta dal grave disturbo certificato: usciva di casa da sola a piedi o in bicicletta non accompagnata e si recava al lavoro con piena autonomia presso un ufficio di Busto Arsizio, ove, con la sua falsa infermità, le era stato assegnato, su richiesta, un posto di lavoro “protetto” in qualità di centralinista. Ed è stato scoperto che la denunciata svolge anche altra attività di rappresentante legale di un centro analisi ove la stessa è socia e dove svolge l’attività di amministrazione ed a contatto con il pubblico. I finanzieri l’hanno filmata mentre sbrigava normali attività allo sportello del centro analisi, mentre scriveva ed indicava ai clienti dove firmare sulle ricette mediche e nel mentre a piedi da sola si recava presso i luoghi,  iperattiva e perfettamente abile anche se percepiva una indennità di accompagnamento di circa € 900,00 al mese.

Altro falso invalido dal 2006 percepiva circa € 1.000,00 al mese di cui circa € 500,00 di accompagnamento in quanto risultava “immobilizzato e non autosufficiente” ma di fatto se ne andava in giro a svolgere le varie incombenze familiari: è stato, tra l’altro, ripreso nei vari momenti di vita quotidiana, da solo, mentre guida l’auto, si recava in lavanderia ed a svolgere altre normali, varie commissioni e perfino a svolgere  lavori di giardinaggio.

Un terzo, asseritamente inabile al lavoro al 100%, è invece risultato lavorare da tempo presso una società della vicina svizzera con la qualifica di meccanico di precisione e, quindi oltre a percepire dal dicembre 2008 € 1.300,00 di pensione di invalidità, prendeva anche un altro stipendio in Svizzera (circa €. 2.500,00);

Il quarto anch’egli asseritamente inabile al lavoro al 100%, percependo quindi un  assegno di invalidità totale per € 2.000,00 circa, è risultato lavorare regolarmente, addirittura come magazziniere, in una ditta di Daverio (VA).

L’ultimo invalido è una signora di Saronno che percepiva indebitamente una indennità di accompagnamento pari a 500 € mensili filmata mentre da sola andava in giro per la città nello svolgimento di commissioni.   

L’attività svolta dai finanzieri ha consentito di sospendere immediatamente le pensioni ed indennità indebitamente percepite dai denunciati e la segnalazione finalizzata alla revoca delle somme indebitamente già percepite che ammontano a circa € 280.000,00 e di denunciare le quattro persone per truffa aggravata ai danni dello Stato.

L’indagine, con la collaborazione dell’INPS, è tuttora in corso e sono al vaglio ulteriori posizioni sospette ed il ruolo di taluni professionisti che hanno attestato le inesistenti infermità;  ad oggi, dall’inizio dell’indagine, sono in tutto 8 i falsi invalidi scoperti e denunciati, oltre ad altre 4 persone a titolo di concorso nella truffa, e recuperate indebite erogazioni di contributi per le invalidità per oltre 520.000 euro.

 

 

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