BTL una azienda al tempo del Covid

20 Settembre 2020: FONTE -Stella d’Italia News-

Stella d’Italia intervista il Dott. Fabio Gugliucci, amministratore delegato della BTL Italia sui problemi che il Covid e la gestione dell’elergenza hanno creato alla sua azienda

SdI: Dott. Gugliucci, per prima cosa ci vuole dire in poche parole di cosa si occupa la Sua azienda?

Con due sedi Italiane dislocate a Salerno e Peschiera Borromeo (MI), BTL Italia rappresenta l’unico riferimento commerciale italiano e per l’assistenza tecnica della multinazionale BTL Industries, azienda produttrice di dispositivi elettromedicali per i settori fisioterapia, cardiologia, ginecologia e medicina estetica. Fondata nel 1993, BTL Industries negli anni è cresciuta fino a diventare uno dei maggiori produttori al mondo di dispositivi medici. L’azienda che può contare su oltre 900 dipendenti, oltre 200 ingegneri biomedici e 60 filiali dirette in tutto il mondo, sviluppa e produce prodotti di Alta Qualità, Certificati ISO e CE e molti dei quali approvati dalla FDA americana.

SdI: Il Covid-19 ha provocato un disastro epocale in tutto il mondo non solo per effetto delle varie chiusure e delle proibizioni di circolare ma anche perché ha improvvisamente inaridite le fonti di approvvigionamento di parti provenienti dalla Cina o da altri paesi esteri, come avete gestito questa situazione?

Il coronavirus ha inevitabilmente stravolto anche gli andamenti dei nostri settori e rallentato tutte le attività di vendita e di consulenza. Sin dal principio abbiamo affrontato il problema con estrema serenità andando ad individuare azioni correttive all’interno delle strutture interne e di vendita al fine di limitare i danni derivanti dal look down. Nonostante tutto siamo stati costretti a gestire alcuni periodi di cassa integrazione, ma alcuni reparti sono rimasti operativi ed abbiamo gestito e supportato in modo ottimale gran parte della nostra clientela dislocata sul territorio. Non abbiamo avuto particolari problemi di approvvigionamento della merce anche in virtù del fatto che gestiamo le importazioni dalla nostra fabbrica mediante trasporti dedicati e con personale del gruppo BTL. I consulenti che non sono stati oggetto di cassa integrazione ed hanno dovuto necessariamente continuare a supportare la clientela rimasta aperta, non hanno avuto particolari problemi di spostamento, ne hanno riscontrato serrati controlli sul territorio, a parte qualche isolato e giustificato posto di blocco delle forze dell’ordine.
SdI: Oltre a questa problematica immaginiamo che abbiate subito una perdita di fatturato, potrebbe quantificarcela in percentuale?
Rispetto al medesimo periodo inerente anno 2019, da marzo a giugno 2020 abbiamo inevitabilmente subito una perdita di fatturato scaturita dalla pandemia. C’è da dire che l’azienda sin dal principio ha reagito in modo molto forte con delle misure cautelative e diversificando la produzione. Infatti abbiamo cercato di limitare le ingenti perdite di fatturato andando a sviluppare e successivamente a produrre DPI professionali, ovvero mascherine sanitarie FFP2.

SdI: Secondo lei quanto tempo impiegherà una azienda come la sua a ritornare ai livelli pre Covid-19?

Per fortuna da luglio abbiamo ripreso le nostre attività di vendita a livelli ottimali, e pian piano stiamo uscendo dalla crisi. I fatturati sono tornati ad essere in linea con le nostre aspettative anche se i tempi per ritornare ai livelli pre covid sono al momenti non identificabili. Speriamo che l’ultimo trimestre del 2020 potrà cambiare radicalmente l’andamento del mercato e portare una forte ripresa, così da lasciarci alle spalle un risultato economico lontano dalle nostre aspettative iniziali.
SdI: E ora la domanda più complessa: secondo lei questo governo presieduto da Giuseppe Conte ha gestito bene l’emergenza?
Difficile oggi dire se qualche altro politico abbia potuto fare meglio. Detto questo ritengo che questo governo non abbia saputo gestire in modo adeguato la crisi economica e la gestione dei fondi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
SdI: La narrazione dei media e del governo che l’Italia sia stata un modello di gestione dell’emergenza sanitaria è giustificata o meno?
A mio avviso l’italia non è stata un modello sulla gestione di questa emergenza sanitaria ed i media hanno narrato una visione alquanto distorta della reale situazione. Era giusto dare un segnale, ma per quanto mi concerne sono stati presi dei provvedimenti in ritardo che hanno condotto il paese ad una crisi socio-sanitaria senza precedenti e facendola comparire agli occhi del mondo come il paese più arretrato dal punto delle cure epidemiologiche.
SdI: L’emergenza non è stata, o non è ancora, solo sanitaria ma è anche e direi soprattutto economica, come giudica quanto disposto dal governo per l’economia?
A mio avviso, i provvedimenti economici del governo italiano sono stati assolutamente inadeguati per poter garantire la sopravvivenza di imprese, dipendenti ed autonomi. La maggior parte dei provvedimenti sono stati presi solo per buttare fumo negli occhi al popolo, pur essendo il governo consapevole di non poter contare su risorse economiche adeguate. Questo è il motivo per il quale alcune forze politiche della maggioranza vorrebbero attingere al fondo salva stati o ad altri sussidi messi a disposizione dalla comunità europea. L’aver vietato alle aziende in difficoltà il diritto di licenziamento, oltre all’ incostituzionalità dell’emendamento approvato dal governo, non ha fatto altro che peggiorare la situazione economica di piccoli e medi imprenditori e prolungare l’agonia dei lavoratori. Un emendamento simile avrebbe avuto un senso se lo stato avesse potuto garantire dei sussidi continuativi alle aziende senza interruzione. In questo modo molti imprenditori, pur non essendo nelle condizioni economiche di poter elargire denaro, si sono visti obbligati ad onorare i propri impegni nei confronti dei dipendenti pur non potendo contare su sussidi dello stato per alcuni periodi.
SdI: Dopo le critiche le proposte, lei che oltretutto è anche membro di un movimento politico, cosa suggerirebbe oppure meglio, cosa farebbe se fosse in una posizione di responsabilità?
Mi permetto di dare un punto di vista solo su questioni inerenti una possibile ripresa dell’economia. La ripresa economica di un paese avviene da sempre con la crescita dell’economia e la salvaguardia delle imprese. Per salvaguardare i posti di lavoro e far ripartire l’economia le azioni che un governo responsabile dovrebbe intraprendere dovrebbero essere sicuramente la riduzione della pressione fiscale e forti incentivi per una ripresa dell’occupazione. Il reddito di cittadinanza voluto fortemente dal Movimento a 5 Stelle è stato un flop annunciato sin dal principio che ha portato solo ad uno sperpero di denaro pubblico e a consentito a tanti di lucrare ai danni dello stato. Sfortunatamente al momento vedo tanta confusione e nessuno degli esponenti di questo governo ha le idee chiare su cosa fare e come fare. Una cosa è certa, l’Italia deve ripartire e per poterlo fare deve contare su persone responsabili e competenti. Continuare a puntare sulla possibile buona volontà di personaggetti inesperti e senza alcuna competenza condurrebbe sicuramente la nostra cara Italia in una situazione di default finanziario.

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