Fonte: S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari
Importante iniziativa in favore delle famiglie dei militari che prestano servizio in Piemonte per una sanità che sia un diritto universale e un valore da diffondere.
TORINO – Lo scorso 12 giugno, il S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari, con una lettera destinata allo Stato Maggiore della Difesa e a quello dell’Esercito ha proposto, su iniziativa del Direttivo della Regione Piemonte, di estendere i servizi sanitari erogati dall’Infermeria Presidiaria di Torino, situata presso la nota Caserma “Alessandro Riberi”, anche ai familiari del personale militare. Tale iniziativa, che si innesta nel novero di quelle portate avanti dall’Associazione Professionale a Carattere Sindacale Militare, molto attiva sul territorio piemontese ormai già da diversi anni, mira ad agevolare le condizioni di vita del personale militare che presta servizio in terra sabauda e, soprattutto, delle rispettive famiglie, gran parte delle quali provengono da altre zone d’Italia. “In tal modo – fanno sapere dal S.U.M. – miriamo anche a creare condizioni migliori per l’inserimento e per la vita in questo territorio di tutte quelle famiglie che non sono originarie di queste zone. Poter fruire di servizi come quelli offerti dall’Infermeria Presidiaria di Torino potrebbe costituire un valido ausilio, soprattutto per chi è arrivato qui da poco mentre risulterebbe, a nostro avviso, assolutamente sostenibile per la struttura militare”.
L’iniziativa mira a mutuare ciò che accade per il presidio d’eccellenza della Sanità Militare Italiana: il Policlinico Militare “Celio”. Situato nel cuore di Roma, esso eroga fornire cure specialistiche svolgendo un ruolo cruciale nella formazione del personale militare in campo medico e, per effetto del decreto interministeriale Difesa-Salute del 4 marzo 2015, è aperto ai familiari del personale militare e civile della Difesa, sia in servizio che in quiescenza. Per quanto concerne, invece, lo storico presidio della sanità militare presente sul territorio piemontese, l’attuale Infermeria Presidiaria di tipo “A” di Torino fornisce un’eccellente assistenza sanitaria al personale dell’Esercito, disponendo di svariati ambulatori e del laboratorio analisi. Intitolato ad Alessandro Riberi, il suo legame con la città di Torino e la sua poliedricità sono stati fondamentali anche in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, quando parte di esso venne adibito a sede del Villaggio Media “Alessandro Riberi”, destinato ad ospitare parte dei giornalisti presenti per seguire la manifestazione sportiva che tanto ha dato lustro alla città sabauda, contribuendo a consolidarne l’immagine di prima Capitale d’Italia. Nel 2007, l’area destinata ai media è tornata a disposizione dell’Esercito, per essere trasformata in Campus Militare.
Riparte quindi proprio dal Piemonte e, in particolare, da Torino, prima Capitale d’Italia, la campagna del S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari, tesa al miglioramento delle condizioni di vita del personale militare e delle relative famiglie. Proprio in questi territori, sempre il S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari, tempo addietro aveva avuto un primo incontro con l’Assessore Regionale Marina Chiarelli, per delle proposte in materia di cultura, richiedendo delle agevolazioni da utilizzare nei poli museali regionali, a beneficio dell’innalzamento culturale del personale militare e delle relative famiglie, sempre al centro delle iniziative di tale Associazione Professionale a Carattere Sindacale Militare.
L’iniziativa del S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari, parte da Torino per essere ovviamente replicata su tutto il territorio nazionale: sfruttando sapientemente le Infermerie Presidiarie presenti su tutto il territorio nazionale, i familiari del personale militare potrebbero fruire di servizi sanitari, cosa non scontata soprattutto in tutte quelle regioni dove le liste d’attesa sono di oltre un anno e che, nel caso di persone che non hanno origini in tali località, rappresenta certamente un’insormontabile criticità. Inoltre, l’iniziativa del S.U.M. – Sindacato Unico dei Militari, appare essere anche pienamente in linea con la volontà di creare una Sanità Militare Interforze, finalizzata alla centralizzazione delle risorse per un loro utilizzo più ottimale.