PANICO E VIOLENZE NEI RIFUGI ISRAELIANI SOLLECITANO UN PROGRAMMA DI MEDIAZIONE D’EMERGENZA

Fonte: english.almayadeen.net

I rifugi sovraffollati in tutto “Israele” vedono aumentare la violenza mentre cresce la paura di ritorsioni iraniane.

Una settimana di crescenti timori per gli attacchi missilistici iraniani ha scatenato una serie di violenti incidenti nei rifugi pubblici in tutti i territori occupati da Israele, riflettendo le crescenti tensioni sociali tra i coloni sotto costrizione.

In mezzo al panico crescente, il Ministero degli Affari Sociali del regime israeliano ha annunciato il lancio di un Servizio di Mediazione Comunitaria di Emergenza per disinnescare le crescenti controversie all’interno di rifugi sovraffollati e gestire i conflitti interpersonali immediati.

Diversi incidenti violenti

In uno degli incidenti più allarmanti, un adolescente israeliano ha sparato spray al peperoncino all’interno di un rifugio affollato nel quartiere Shapira di Tel Aviv, ferendo diverse persone e provocando l’arresto di tre persone.

Un altro scontro si è verificato nelle zone settentrionali della città occupata, quando un gruppo di giovani ha iniziato a fumare all’interno di un rifugio condiviso con residenti anziani e persone con problemi di salute. La situazione è degenerata in un alterco fisico dopo che una donna che tentava di intervenire è stata aggredita.

Nel frattempo, una colona di Bat Yam ha detto ai media israeliani di essere stata presa a pugni in faccia dopo essere entrata in un rifugio con il suo cane.

“Più ampia disgregazione sociale”

Il Ministero degli Affari Sociali ha descritto gli incidenti come sintomatici di una più ampia disgregazione sociale, affermando in un comunicato stampa: “L’ambiente ad alto stress all’interno dei rifugi crea un terreno fertile per conflitti e violenze”.

In risposta, Limor Musael, direttore della divisione di sensibilizzazione della comunità all’interno del ministero, ha annunciato il lancio di un programma di mediazione dedicato progettato per offrire interventi immediati e incentrati sulla de-escalation nei rifugi.

“La corsa ai rifugi al suono delle sirene crea un clima di ansia e alta tensione”, ha detto Musael, aggiungendo che l’obiettivo è prevenire la violenza e riportare la calma attraverso sforzi localizzati per la risoluzione dei conflitti.

I bunker fortificati israeliani assaporano la letalità iraniana

Secondo il Telegraph, in un articolo pubblicato a pochi giorni dall’inizio della guerra, dopo tre notti consecutive di attacchi missilistici iraniani, un numero crescente di coloni israeliani sta cominciando a comprendere una verità a lungo riconosciuta dai funzionari militari: il tanto pubblicizzato sistema di difesa missilistica è, secondo le loro stesse parole, “non ermetico”.

In uno degli incidenti più allarmanti, almeno altri cinque coloni israeliani sono stati uccisi durante la notte, tra cui due coloni nell’insediamento illegale di Petah Tikvah, situato a est di Tel Aviv.

Secondo la radio dell’esercito, i due coloni israeliani sono stati uccisi nonostante si fossero rifugiati in un rifugio rinforzato, un luogo che si ritiene offra protezione da tali attacchi.

Il rapporto ha confermato che un missile balistico proveniente dall’Iran ha colpito direttamente tra due bunker fortificati, rendendo il cosiddetto “spazio protetto” inefficace sotto l’impatto concentrato della testata. L’esplosione penetrò la struttura con forza letale.

https://english.almayadeen.net/news/politics/panic–violence-in-israeli-shelters-prompt-emergency-mediati

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