L’ITALIA RESCINDE IL CONTRATTO CON L’ISRAELIANA PARAGON TRA ACCUSE DI SPIONAGGIO

Fonte: english.almayadeen.net

L’Italia ha rescisso il suo contratto con la società israeliana di spyware Paragon dopo che è stato riferito che è stato utilizzato per monitorare i critici, inclusi attivisti e giornalisti.

L’Italia ha ufficialmente rescisso il suo contratto con la società israeliana di spyware Paragon, a seguito di notizie secondo cui la sua tecnologia di sorveglianza è stata utilizzata per prendere di mira i critici del governo, tra cui operatori umanitari e un giornalista, secondo un documento parlamentare appena pubblicato.

La risoluzione segue le rivelazioni all’inizio di quest’anno da parte di WhatsApp di Meta, che indicavano che lo spyware Paragon era stato utilizzato contro diversi utenti in Italia. Tra le persone presumibilmente prese di mira c’erano un giornalista e membri di Mediterranea, un ente di beneficenza per il salvataggio in mare di migranti critico nei confronti del primo ministro Giorgia Meloni.

A febbraio, il governo italiano ha riconosciuto che sette persone erano state prese di mira. Tuttavia, ha negato qualsiasi coinvolgimento in attività illecite di sorveglianza e ha incaricato l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Informatica di indagare sulle affermazioni.

Il rapporto COPASIR dettaglia l’uso limitato

Un recente rapporto della commissione parlamentare di supervisione delle operazioni di intelligence, COPASIR, ha confermato che i servizi di intelligence italiani avevano inizialmente sospeso e successivamente annullato i loro accordi con Paragon. Secondo il rapporto, le agenzie di intelligence nazionali ed estere avevano stipulato contratti con Paragon rispettivamente nel 2023 e nel 2024.

Secondo quanto riferito, lo spyware è stato utilizzato su un numero limitato di obiettivi e solo sotto autorizzazione giudiziaria. L’agenzia di intelligence straniera ha implementato il software per perseguire individui coinvolti in attività criminali e legate alla sicurezza nazionale, tra cui il contrabbando di carburante, il controspionaggio e il presunto terrorismo.

Il rapporto del COPASIR afferma che la sorveglianza dei membri di Mediterranea non è stata condotta a causa del loro attivismo per i diritti umani, ma piuttosto in relazione ai loro presunti legami con l’immigrazione irregolare. Questa operazione, ha aggiunto, è stata condotta con l’autorizzazione del governo.

Il 5 settembre 2024 il sottosegretario Alfredo Mantovano, coordinatore dell’intelligence governativa, ha approvato la sorveglianza degli attivisti di Mediterranea Luca Casarini e Beppe Caccia.

Il rapporto ha anche affrontato le affermazioni fatte dal giornalista Francesco Cancellato, editore del sito di notizie investigative Fanpage, che aveva affermato di essere stato preso di mira utilizzando lo spyware Paragon. Il COPASIR ha dichiarato che non sono state trovate prove a sostegno di questa affermazione.

Ricadute nell’intelligence israeliana

Un rapporto del programma televisivo israeliano Zman Emet (Real Time) ha rivelato che i funzionari italiani erano così indignati dalla mossa di Paragon di bloccare il loro accesso allo spyware che il primo ministro italiano avrebbe contattato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per chiarimenti.

Inoltre, il programma ha rivelato che la scoperta della vulnerabilità di WhatsApp avrebbe scatenato il “panico” all’interno dell’unità di intelligence militare d’élite “israeliana” 8200.

La controversia Paragon-Italia si svolge in mezzo a crescenti preoccupazioni globali che le sofisticate tecnologie di sorveglianza, originariamente destinate all’antiterrorismo e a gravi indagini penali, vengano sempre più utilizzate in modo improprio per fini politici, tra cui il targeting di cittadini e dissidenti.

Mentre i dibattiti sono da tempo in ebollizione sulla limitazione delle esportazioni di tali strumenti ai regimi autoritari, il potenziale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha rinnovato i timori che agenzie statunitensi come l’FBI o la CIA possano impiegarli contro oppositori politici o investigatori.

Allo stesso tempo, i governi occidentali continuano a fare pressione sulle aziende tecnologiche per l’accesso alle comunicazioni crittografate. Solo pochi mesi fa, il governo britannico ha chiesto ad Apple di costruire una “backdoor” nel suo servizio iCloud, una richiesta a cui l’azienda sta attualmente resistendo.

https://english.almayadeen.net/news/miscellaneous/italy-terminates-contract-with-israeli-paragon-amid-espionag

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