SINDACATO UNICO DEI MILITARI: LA FORBICE SALARIALE NELLE FORZE ARMATE – UNA DISPARITÀ DA COLMARE. CI SORPRENDE CHE A DENUNCIARE QUESTE CRITICITÀ CI SIANO COLORO CHE PER ANNI, HANNO CONSENTITO IL MANTENIMENTO DI QUESTA SITUAZIONE

Fonte: Sindacato Unico dei Militari

Un recente articolo del Sole 24 Ore, ripreso da altre testate giornalistiche, ha acceso i riflettori su una questione che da tempo interessa le Forze Armate italiane: la disparità salariale tra gli ufficiali dirigenti, i sottufficiali del ruolo direttivo e i graduati dei ruoli esecutivi.  Mentre i primi godono di stipendi nettamente più alti, tutti gli altri, pur essendo inseriti in un percorso di sviluppo di carriera definito, per alcuni appunto a sviluppo direttivo, non ricevono una remunerazione adeguata al loro impegno e alle loro responsabilità.

Guardiamo alcuni esempi, nonostante il decreto legislativo n. 94 del 2017 prevede per i Sottufficiali il riconoscimento della carriera a sviluppo direttivo, non è mai stata stabilita e corrisposta alcuna remunerazione al raggiungimento del sopracitato sviluppo direttivo.

I numeri parlano chiaro: un Graduato del grado apicale e un Maresciallo dello stesso livello percepiscono una differenza di circa 300 euro al mese. Tuttavia, se confrontiamo lo stipendio di un maresciallo apicale con quello di un Maggiore, la forbice si allarga drammaticamente, raggiungendo una differenza di circa 1.300 euro mensili. Una disparità che non solo penalizza i Sottufficiali e Graduati, ma rischia di minare il morale e l’efficienza di un settore cruciale per la sicurezza del Paese. Ma chi ricopre ruoli esecutivi non naviga nell’oro, se consideriamo il mancato pagamento degli straordinari, dove un recente approfondimento condotto da USAMI Aeronautica, ha evidenziato che la ripartizione del pagamento degli straordinari nelle Forze Armate, vede la percentuale attribuita ai Dirigenti (Generali, Colonnelli, Tenenti Colonnelli e Maggiori) pari al 84,62%. Ma quali sono i motivi di questa disparità di trattamento economico?

Chi ha buona memoria può ricordare che la circolare sugli straordinari del 2022, elaborata sulla base del nuovo decreto interministeriale (Difesa e Finanze) ha  previsto:

  • l’innalzamento dei tetti massimi annuali individuali a 450 ore;
  • la maggiorazione di detti tetti fino ad un massimo del 70%, elevabile, in caso di straordinarie esigenze di carattere emergenziale al 100%, portando a dei risvolti epocali, rispetto alle precedenti norme, in termini di incrementi dei tetti massimi annuali pagabili (450 ore) validi per tutto il personale militare, con possibilità di aumento a circa 765 o addirittura a 900 ore (per quest’ultima previsione è necessaria però l’autorizzazione di un alto dirigente).

Facciamo un rapido calcolo: le 900 ore, retribuite a un valore lordo di 30 euro circa (straordinario di un Colonnello), possono portare a un introito suppletivo di ben 27.000 euro lorde annue.

Che dire poi dell’indennità supplementare di comando. Ricordiamo che nel 2021, con decretazione dell’allora Capo di SMD, tale indennità venne estesa anche ai Vertici della Presidenza della Repubblica, della Presidenza del Consiglio o chi ricopre determinate posizioni presso il Gabinetto del Ministro della Difesa, presso lo Stato Maggiore della Difesa e presso gli Stati Maggiori di Forza, rappresentando un precedente inedito rispetto a una prassi consolidata nel passato che aveva visto le già menzionate aree, escluse da tale beneficio economico per ragioni di opportunità.

Ma pur sorvolando su tale aspetto, non si può non evidenziare la disparità di trattamento riservata ai comandanti di squadra o incarichi equipollenti delle Forze Armate, ricoperti da personale appartenente al ruolo Sergenti della categoria Sottufficiali e alla categoria dei Graduati. Peraltro, come cita la stessa decretazione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, “l’indennità di comando è volta a remunerare l’espletamento di funzioni di comando che includono l’impiego di personale dipendente, di mezzi e di materiali”. Funzioni che vengono svolte da un Comandante di Squadra dei nostri reparti di fanteria o ai capi pezzo delle batterie di artiglieria, ai Comandanti blindo o tutti gli altri incarichi di comando della Marina e dell’Aeronautica con analoghe caratteristiche, sia in guarnigione e ancor di più in Teatro Operativo. Neanche in contrattazione, tra i rappresentativi qualcuno si è battuto per questo legittimo riconoscimento, ma i nostri cuor di leone si sono accontentati di inserire qualche tiepido accenno nell’ADDENDUM al contratto di “VALUTARE L’OPPORTUNITÀ’ DI”. Non è con contratti con cadenza triennale e risorse esigue che si potrà colmare questo gap. Servono proposte innovative che superino i limiti posti dai parametri e leghino gli aumenti alle variazioni dell’inflazione.  È quello che intendiamo portare avanti con il vostro aiuto. LA SPECIFICITÀ DEVE ESSERE VALORIZZATA.

@Sindacato Unico dei Militari

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