SESSIONE INTEGRAZIONE OPERATIVA (SIO) CAMPAGNA DI SPERIMENTAZIONE TECNICO-TATTICA DEL 2020

1 Ottobre 2020: FONTE – Raffaele Fusilli/Stella d’Italia News

Testo Raffaele Fusilli
Foto Brigata Pinerolo, Raffaele Fusilli, Emiliano Scopece

Futuro digitale per le forze armate

L’Esercito Italiano ha avviato un profondo processo di trasformazione e ammodernamento degli equipaggiamenti, per sfruttare le potenzialità della loro messa in rete ìnterfacciandosi con gli alleati della Nato con cui è impegnato in importanti missioni internazionali.
L’Information Technology (IT), ovvero l’uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento dell’informazione, ha avuto e continuerà ad avere infatti un forte impatto nel settore difesa.
Il fulcro della teoria “netcentrica” risiede nell’interconnessione di “sensori”, cioè elementi tecnici o umani che percepiscono e rilevano attività naturali e umane, “decisori”, elementi cioè che, sulla base delle informazioni disponibili, assumono una decisione messa poi in pratica dagli “attuatori”, di solito si tratta di armi ma possono anche essere soldati.
Tutti gli elementi sono integrati in una struttura unica allo scopo di sfruttare sinergicamente informazioni e capacità operative per ottenere effetti coerenti agli obiettivi da conseguire.
Solo tramite il collegamento in rete e mediante la conseguente possibilità di accesso e condivisione delle informazioni si ottiene la Situational Awareness, vero moltiplicatore di forza.
Una forza netcentrica è in grado di operare in un’area geografica più ampia, con risorse quantitativamente inferiori e distribuite nello spazio, con maggiore precisione, portata e capacità di sopravvivenza, in modo sincronizzato e con un ciclo decisionale estremamente ridotto rispetto a una forza tradizionale, accrescendo proporzionalmente l’efficienza della propria azione e le probabilità dì successo.

USA, Nato e Italia

Gli Usa per primi hanno teorizzato in modo sistematico i vantaggi dì mettere in rete i vari elementi delle forze armate, dal plotone di soldati sul campo al quartier generale.
Ciò permette una conoscenza condivìsa dei contesti operativi a livello tattico e strategico, con benefici estremamente importanti in termini di efficacia e precisione dell’azione, nonché di protezione delle forze armate dispiegate sui terreno.
Francia e Gran Bretagna hanno compreso l’importanza strategica dell’lT ma hanno adottato un approccio meno ambizioso di quello americano.
Approccio sancito in ambito Nato nel 2002 come Network Enabled Capability (NEC), ovvero capacità di connettersi in rete per condividere informazioni, trasmettere ed attuare ordini, e utilizzare in modo sinergico e coordinato tutti gli assets disponibili.
E l’Italia?
Le forze armate italiane hanno impostato in linea teorica il processo di trasformazione, ammodernamento e messa in rete dei propri mezzi attraverso il concetto strategico emanato nel 2005 dall’allora Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Tale processo era ed è considerato essenziale per mettere lo strumento militare nazionale, ed in particolare l’Esercito, in grado di affrontare efficacemente minacce asimmetriche, agire in teatri operativi profondamente differenti, e tenere il passo con un’innovazione tecnologica tanto rapida quanto disponibile per avversari e alleati.
La digitalizzazione e messa in rete delle strutture delle forze armate nazionali è universalmente riconosciuta come conditio sine qua non per rimanere interoperabili con gli eserciti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, e quindi prendere parte alle missioni internazionali (cui l’Italia partecipa da ormai 20 anni) da cui i militari italiani hanno anche tratto alcune idee per definire i requisiti del processo di trasformazione anche con ruoli dì guida, in linea con gli interessi e gli obiettivi strategici nazionali.

Forza NEC

Per quanto riguarda l’Esercito Italiano, il processo di trasformazione e messa in rete dei vari assets si è concretizzato nel programma denominato “Forza NEC”, il progetto, per le fasi di sperimentazione ed impiego sul terreno è stato affidato alla Brigata Pinerolo che è schierata in Puglia con reparti stanziati da Foggia a Lecce.
Sebbene il programma sia guidato dall’Esercito, vi è una significativa dimensione interforze, ad esempio rispetto alle unità anfibie co-gestite con la Marina Militare.
Inquadrato nel piano di ammodernamento 2013-2032, Forza NEC mira a integrare altri sistemi e programmi quali:

• il sistema di comando e controllo dello stato maggiore dell’esercito (SIACCON);
• il sistema di comando, controllo e navigazione per la digitalizzazione delle piattaforme da combattimento (SICCONA);
• il programma soldato sicuro;
• il Blue Force Situational Awareness (BFSA), un sistema per identificare le unità alleate;
• la Software Defined Radio (SDR), un nuovo tipo di strumento di comunicazione.

Una caratteristica fondamentale di Forza NEC è il riutilizzo di equipaggiamenti già in dotazione all’Esercito aggiornati e connessi in rete sino all’introduzione fisiologica di versioni successive di mezzi concepiti in origine in modo net-centrico.
Questa strada, alternativa alla sostituzione tout court del parco mezzi esìstente, non solo è di gran lunga più economica e praticabile, ma permette di utilizzare meglio equipaggiamenti già conosciuti dal personale militare e quindi sfruttarne al massimo le potenzialità.
Altro pilastro del programma è il cosiddetto “approccio a spirale”.
In sostanza, il processo è diviso in lotti sufficientemente grandi e completi di mezzi, ognuno dei quali viene ammodernato con la tecnologia allo stato dell’arte e immediatamente disponibile.
L’approccio a spirale ha il duplice vantaggio di garantire la flessibilità necessaria ad incorporare nei lotti successivi i vari step tecnologici, oggi sempre più rapidi e imprevedibili, e fornire nel minor tempo possibile ai reparti sul terreno i risultati dell’investimento tecnologico.
Il programma ha superato lo studio di fattibilità e la fase di Project Definition terminata nel 2010.
La fase attuale di Concept Development and Experimentation (CD&E) serve a testare e valutare l’efficacia dei vari sistemi prima di passare alla loro produzione su larga scala; tale attività si svolge principalmente attraverso lntegration Test Bed (ITB).
L’ITB è un insieme di siti interconnessi nei quali si compiono simulazioni virtuali o sperimentazioni con prototipi reali allo scopo di verificare il loro funzionamento in connessione con altri elementi della rete.

Dimensione industriale

Il programma Forza NEC ha comportato già una serie di innovazioni in campo industriale, è stata introdotta la figura del prime contractor, che da un lato è l’unica controparte contrattuale per l’amministrazione difesa, e dall’altro coordina le attività delle imprese sub-fornitrici di singoli sistemi o tecnologie.
Nel caso di Forza NEC il prime contractor funge anche da system integrator, cioè mette in rete e assicura l’interoperabìlità tra diversi elementi quali ad esempio un veicolo, un sistema radio, l’equipaggiamento del soldato semplice e il posto comando in teatro.
Selex Sistemi Integrati ha il duplice ruolo di prime contractor e system integrator in quanto ha le capacità tecnologiche e industriali per progettare e realizzare la rete, comprendente hardware e software, alla quale connettere tutti gli elementi realizzati da altre imprese italiane.
Imprese che comprendono Iveco, Oto Melara, Mbda, Selex Galileo, Alenia Aeronautica, AgustaWestland, Elettronica, AeroSekur e diverse altre grandi e medie realtà dell’industria della difesa nazionale.
L’integrazione di tanti sistemi di diversa natura, e prodotti da diversi fornitori, non è un compito facile e richiede di impostare già a monte la progettazione dei mezzi da produrre in modo tale che possa essere assicurata la loro messa in rete.
Forza NEC è dunque strategico per la trasformazione delle forze armate italiane, ed è una grande sfida per le capacità della difesa italiana e dell’industria nazionale di realizzare un programma così innovativo e complesso.
Una sfida che sta al sistema paese affrontare e vincere.

Scopo della campagna di sperimentazione 2020

Scopo dell’esercitazione, svolta nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni in materia di contrasto al COVID-19, era acquisire un’effettiva capacità di operare in modo completamente digitalizzato, utilizzando sistemi di Comando e Controllo, mezzi tattici ed equipaggiamenti individuali in un contesto warfìghting.
Nel corso dell’attività tecnico-operativa, che ha visto anche la partecipazione di assetti della Brigata Marina San Marco e dell’Aeronautica Militare, la sinergia tra i sistemi e i mezzi ha consentito di ottenere un flusso di comunicazioni tra Posti Comando Digitalizzati con la conseguente conoscenza in tempo reale della situazione tattica amica e nemica.

Il Capo di SME alla SIO 2020

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, accompagnato dal Comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Rosario Castellano, nonché dal Presidente della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, On. Gianluca Rizzo, con gli Onorevoli Davide Galantino, Roberto Ferrari, Giovanni Russo e Giovanni Luca Aresta, ha visitato la Brigata “Pinerolo” schierata nel poligono di Torre Veneri (LE).
Il Generale Farina, dopo essere stato messo al corrente del punto situazione della Sessione di Integrazione in corso dal Comandante della “Pinerolo”, Generale di Brigata Giovanni Gagliano, ha visitato i Posti Comando digitalizzati schierati in poligono assistendo poi ad un’esercitazione a livello gruppo tattico digitalizzato impegnato in un’operazione di stabilizzazione di un’area di crisi.
In tale contesto operativo, l’Esercito Italiano ha schierato sia un Posto Comando Mobile di Brigata su piattaforma VTMM “Orso”, con possibilità di gestione della situazione delle unità sul terreno in tempo reale attraverso un flusso di comunicazioni digitali, sia il VTLM 2-NEC, veicolo dotato di maggiore mobilità rispetto alla versione precedente e in grado di garantire la connessione tra i diversi livelli di comando.
In particolare sono stati validati il Posto Comando di Brigata su tenda, il Comando Reggimento, i sistemi di comunicazione “fly away” completamente digitalizzati ed il Targeting Communication Control Kit (TCCK), che ha consentito di operare con successo la prima integrazione con velivoli F-35 dell’Aeronautica Militare e con componenti della Landing Force della Marina Militare.
La SIO 2020 ha confermato la piena maturità dei sistemi oggetto di validazione:

• Posto Comando di Brigata,
• Communication Information System (CIS),
• Posto Comando su VTMM Orso,
• VTLM2-NEC,
• TCCK,
• SIACCON,
• SICCONA.

Al termine dell’esercitazione, incontrando il personale militare, il Generale Farina ha ringraziato la Commissione Difesa per l’attenzione rivolta alla Forza Amata e si è congratulato con i partecipanti all’esercitazione, dai Comandanti ai più giovani militari, sottolineando come “la sperimentazione debba continuare anche in futuro per avere sistemi all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, della sicurezza e delle prestazioni”.

 

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