MISSIONE IN ISLANDA: ESERCITAZIONE DI SCRAMBLE CON LA RDAF

02 Luglio 2020: FONTE – Stato Maggiore Difesa –

La Task Force Air 32nd della missione in Islanda, ha effettuato una addestramento congiunto con la Royal Danish Air Force

 

La Task Force Air 32nd Wing, rischierata in Islanda per la missione NATO di Air Policing Northern Lightning II, si è esercitata congiuntamente alla Royal Danish Air Force (RDAF) nell’ambito delle attività di cooperazione internazionale utili a garantire sempre più elevati standard di addestramento.

Il velivolo Challenger della RDAF è stato intercettato nei cieli islandesi durante un volo di trasferimento verso la Groenlandia.

L’esercitazione di scramble degli F-35 ha consentito agli equipaggi italiani di verificare l’efficacia del proprio addestramento nelle operazioni di intercettazione di velivoli diretti verso lo spazio aereo di competenza.

Gli F-35 dell’Aeronautica Militare hanno pianificato la missione di volo con il velivolo CL–604 della Royal Danish Air Force con l’ulteriore scopo di verificare e standardizzare le procedure tra i paesi NATO e migliorare la flessibilità degli assetti dell’Alleanza, coinvolgendo attivamente il personale del Control Reporting Center (CRC) di Keflavik.

Il CRC, composto da Ufficiali e Sottufficiali dell’Aeronautica Militare qualificati “Controllore della Difesa Aerea”, ha avviato la procedura di scramble dei velivoli in prontezza (QRA – Quick Reaction Alert) supportando l’operazione aerea in tutte le fasi di volo.

L’operazione Northern Lightning II vede impiegati, per la seconda volta in Islanda, i velivoli F-35A del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare.

 

Cos’è lo scramble?

 

Lo scramble è l’attività operativa consistente nell’attivare una coppia di velivoli caccia al fine di decollare, intercettare e identificare uno o più aerei sconosciuti nel più breve tempo possibile a tutela dell’integrità dei cieli dell’Alleanza.

In pochissimi minuti i piloti dell’Aeronautica Militare hanno quindi intercettato, indentificato e scortato l’aeromobile secondo le procedure previste dalla NATO.

 

Vuoi sapere di più sull’Air Policing?

 

​L’Air Policing (AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO a partire dalla metà degli anni cinquanta e consiste nell’integrazione dei rispettivi sistemi nazionali dei paesi membri in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO.

L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dello spazio aereo NATO e nell’identificazione di tutte le eventuali violazioni alla stessa.

L’Aeronautica Militare partecipa con continuità all’Interim Air Policing della Slovenia, dal 2004, dell’Albania, a partire dal 2009, del Montenegro dal 2018, ed è già stata impegnata in Islanda per cinque volte a partire dal 2013, oltre ad aver operato in missioni di Enhanced Air Policing a favore dei Paesi membri del fianco orientale quali Bulgaria, Romania ed Estonia. In quest’ultimo caso si è trattato di un potenziamento dell’attività di sorveglianza dello spazio aereo, riducendo così i costi e massimizzando l’efficienza, prevalentemente con l’impiego dei velivoli F-2000 Eurofighter.

L’AP è svolta nell’ambito dell’area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation – ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinato dal Quartier Generale del Comando Aereo Alleato (Headquarters Allied Air Command) di Ramstein (GER).

 

TESTO E FOTOGRAFIA DI PROPRIETÀ STATO MAGGIORE DIFESA –

 

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