E VENNE IL GIORNO

04 Maggio 2020: FONTE – Stella d’Italia News –

 

4 maggio 2020….e venne il giorno. “E venne il giorno” è il titolo di uno stupidissimo film ovviamente americano in cui nella costa est degli Stati Uniti si manifestano degli strani fenomeni che portano ad una inspiegabile ondata di suicidi degli abitanti per cause ignote. Forse per una sostanza prodotte dalla piante in segno di ribellione contro il maltrattamento della natura da parte dell’uomo si spegne l’istinto di sopravvivenza dell’uomo: chi si lancia nel vuoto, chi si spara un colpo di pistola, chi si lancia sotto un’automobile o un treno in corsa. Ecco cosa siamo stati costretti a subire in questi 57 giorni di arresti domiciliari: il suicidio dell’Italia per cause ancora ignote. Il numero dei contagiati dal coronavirus, dei guariti e dei decessi non è tale da poter parlare di pandemia; quello che è andato in crisi al manifestarsi dei primi casi di infezione è stato il sistema assistenziale, per cui sarebbe più corretto parlare di emergenza ospedaliera che di emergenza sanitaria. Ricordiamo i numeri. Dal 21 febbraio – giorno del primo caso Covid a Codogno – ad oggi i contagiati sono stati 209.328, lo 0,35% della popolazione italiana. Dei 209.328 contagiati 79.914 (il 38,17%) sono guariti ma il numero è destinato a crescere, 100.704 sono ancora attualmente positivi e 28.710 sono deceduti. Dei 28.710 deceduti solo circa 860, il 3%, sono morti per cause presumibilmente legate esclusivamente al virus e apparentemente non avevano altre patologi come il restante 97%. Siamo poi sempre in attesa di sapere se il numero di decessi che la protezione civile ci fornisce sia da sommare ai decessi “ordinari” che quotidianamente avvengono in Italia o sono da imputare comunque al coronavirus.

 

Con questi numeri che non giustificano nessuna azione rigorosa si sono suicidati logica, ragione, decenza, buon senso ed intelligenza.

Venendo a mancare la logica, il governo non applicando il principio di proporzionalità tra minaccia e difesa ha sospeso la costituzione e con essa le libertà e i diritti. Cosa che poteva essere giustificata per i primi 30 giorni, ma non dopo i primi segnali di miglioramento della situazione, con ospedali meno in affanno e terapie intensive sempre meno congestionate. Sindaci sceriffi, presidenti di regioni monarchi.

Venendo a mancare la ragione la popolazione, con l’aiuto dei mezzi di informazione che “pompavano” notizie ed immagini di morte, ha accettato, senza pensare alle conseguenze, tutte le restrizioni imposte dall’avvocato foggiano, auspicando perfino misure più dure e godendo per la catturata da parte dei Carabinieri di un pericoloso runner solitario sulla spiaggia.

Venendo meno la decenza, il governo, guidato dalla sua totale incapacità, ha commesso azioni offensive per la dignità della popolazione: proclami di aiuti economici mai arrivati e, se arrivati, con importi indegni, scarcerazioni di ergastolani, continuo sbarco di immigrati, creazioni di costosissime ed inutili task force, possibilità di manifestare per i soli sedicenti partigiani il 25 aprile.

Venendo meno il buon senso, il Governo dal 4 maggio in poi non ha concesso la piena libertà che la situazione imporrebbe e soprattutto non ha considerato le differenze dei numeri di contagio tra regioni ed ha addirittura condannato a morte alcune categorie di commercianti.

Venendo a mancare l’intelligenza, la possibilità di ripresa del nostro Paese è fortemente compromessa.

Se con l’ultima proroga delle restrizioni dal 14 aprile u.s. al 4 maggio avevo dei dubbi sulla ripresa dell’economia nazionale -giustificati dal fatto che nessuna economia può stare ferma due mesi senza avere conseguenze irreversibili- e delle certezze su ulteriori proroghe, ora i dubbi si sono trasformati in certezze e le certezze in dura realtà. Il 4 maggio sarebbe stato il giorno della liberazione dalle incostituzionali restrizioni di cui qualcuno si inizia tardivamente a lamentare invece no: siamo ancora qui a giocare con decreti illegittimi, autocertificazioni, mascherine a 50 centesimi, disposizioni assurde e irrealizzabili e con alcune attività ferme fino al primo di giugno. Spero che l’istinto di sopravvivenza dell’Italia non si spenga come nel film.

Emanuele LAINA

 

FOTO – DAL WEB –

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