16 Settembre 2019: FONTE – Polizia di Stato –
Sono stati fermati dalle Squadre mobili di Agrigento e Messina i tre torturatori di Zawyia la città della costa libica dove, dentro una ex base militare, vengono sequestrati centinaia di migranti in attesa di partire per l’Europa.
I tre uomini di 22, 24 e 26 anni sono accusati di gravissimi reati per i quali sono state raccolte molte testimonianze dagli investigatori, tutte concordanti tra loro.
I migranti, arrivati in Italia accompagnati dai tre scafisti, hanno testimoniato di violenze e minacce inaudite per costringere le persone sequestrate dentro la base militare, a fornire denaro per essere rilasciati.
Uomini, donne e bambini venivano chiusi a chiave dentro enormi capannoni; pane duro e acqua di mare costituivano il loro sostentamento. Ciclicamente gli uomini venivano picchiati con bastoni e tubi di gomma; frustati con cavi elettrici e minacciati costantemente con armi.
Le donne venivano spesso stuprate dai propri aguzzini.
Lo scopo di tale trattamento era quello di ridurre in condizione di sudditanza i migranti, fino a costringerli a chiamare i familiari nel Paese di origine e farsi inviare il denaro necessario per essere liberati e imbarcati su natanti di fortuna.
A chi si rifiutava di telefonare o a chi cercava di fuggire venivano riservate violenze ulteriori: scosse elettriche, bastonature e in alcuni casi anche l’uccisione a colpi di mitra.
Per chi non poteva pagare o si rifiutava di fornire la somma richiesta, circa 6 mila euro, il destino era quello di esser venduto ad altre bande criminali per lo sfruttamento lavorativo o sessuale.
TESTO E FOTOGRAFIA DI PROPRIETÀ – POLIZIA DI STATO –