DESME’

24 Luglio 2019: FONTE – Alessandro Macchi – Centro Studi Piemontesi-Ca dè Stùdi Piemontèis –

 

Desmè è parola piemontese antica, forse originaria delle “terre alte”, che dice del potere interiore di far rivivere in assoluta attualità emotiva momenti mai dimenticati, ma pacatamente riposti nel fondo della memoria.

In “Desmé” colpisce innanzi tutto la capacità dell’autore di raccontare il lavoro relativo a grandi opere di ingegneria e di farne il vero asse portante della storia: Nella narrazione si coniugano l’esperienza personale, lo sviluppo del sistema infrastrutturale italiano e l’evoluzione del nostro paese dagli anni ’60 ad oggi.

Questa inquadratura è inedita e di grande interesse.

Il testo è ampio e articolato. Ogni capitolo-racconto ha un suo centro emozionale senza che il romanzo perda di unità: ogni capitolo infatti rappresenta uno strato geologico della vita dell’autore e del nostro paese e va a comporre una sorta di biblioteca che il lettore può esplorare via via con rinnovato interesse.

Il modo di raccontare è ricco e avvincente, felice di immagini. Il legno, materiale indispensabile un tempo nelle costruzioni, il ferro, la roccia, l’acqua amica-nemica, le macchine stesse si animano e prendono parte alle vicende drammatiche in rapporto dialettico con gli uomini impegnati in imprese ai limiti del possibile.

Fanno da controcanto la “nivola”, la mansarda alta sui tetti di Torino, e il giardino della casa di pietra sul mare di Punta Licosa, luoghi del cuore e della meditazione.

 

                                                                                        Alessandro Macchi

 

Alessandro Macchi, Torino 1934, progettista e direttore di cantiere, ha realizzato grandi opere di ingegneria civile, ponti, viadotti, opere idrauliche, condotte sottomarine e soprattutto gallerie naturali e urbane in specie per ferrovie e metropolitane in condizioni articolate e complesse. In Etiopia ha costruito una grande strada nel Wollega, una zona impervia tra gli altopiani, le ambe, e la savana, poi altre opere in Canada, Algeria, Venezuela, Portogallo, Danimarca, Bulgaria, Mauritania.

La sua attività copre un periodo temporale lunghissimo che va dal 1959 ad oggi.

È autore di 54 pubblicazioni ed è stato professore ad incarico all’università di Salerno.

Dalle esperienze di lavoro vissute nel correre e trascorrere tra luoghi e affetti ha tratto due romanzi “La Guerra delle Pietre”, Einaudi 1975, ambientato in Etiopia, e “Tunnel”, Ripostes 1995 e un libro fotografico “La terra dei Leoni”, Opera 2002. Ha curato la redazione e il coordinamento del volume enciclopedico “The art of Engineering” Mariogross 2009.

ARTICOLO APPARSO SULLA RIVISTA IL GIORNALE DELL’INGEGNERE

 

Nella narrazione si coniugano l’esperienza personale di un ingegnere di grandi opere, lo sviluppo del sistema infrastrutturale italiano e l’evoluzione del nostro paese a partire dalla società dell’entusiasmo degli anni ‘60 fino ai meno fortunati momenti dell’oggi.

 

ISBN 978-88-8262-287-9

Pagine 630 -Prezzo di copertina E 24,00

 

 

TESTO E FOTOGRAFIA DI PROPRIETÀ – ALESSANDRO MACCHI – CENTRO STUDI PIEMONTESI-CA DÈ STÙDI PIEMONTÈIS – IL GIORNALE DELL’INGEGNERE –

 

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