I FILI DELL’ALPINITÀ

23 Luglio 2019: FONTE – Stato Maggiore Esercito –

 

L’Ottavo Alpini sul monte Canin ripercorre la storia.

 

“Dopo tre giorni di strada ferrata ed altri due di lungo cammino, siamo arrivati sul monte Canino e a ciel sereno ci tocca riposar”. Cosi recita un classico canto di montagna dalla forte carica emotiva ed evocativa nato nelle trincee della Grande Guerra e rimasto vivo nella memoria delle Penne Nere.

Con lo stesso spirito di sacrificio e di amore per la montagna gli Alpini dell’Ottavo reggimento, guidati dal proprio Comandante Colonnello Franco Del Favero, si sono cimentati nell’ascensione del monte Canin, lungo la ferrata “Julia” e nel ripercorrere le valli e i sentieri che più di cento anni fa hanno segnato le sorti dei giovani soldati impegnati al fronte e dell’intero Esercito Italiano.

Questa attività continuativa di circa 4 giorni, fisicamente ed emotivamente provante ha consentito di addestrarsi e di avere il tempo di “riannodare i fili dell’alpinità”: il legame con il territorio, le associazioni d’arma, le amministrazioni locali, rinsaldare lo spirito di Corpo e tramandare a giovani assegnati al reggimento l’amore per le montagne friulane e la memoria delle gesta eroiche dei “veci”, rendendo onore ai caduti nell’anniversario dei 110 anni dalla fondazione del reggimento. In un’ottica più moderna e duale, il tornare in montagna consente agli Alpini di avere una conoscenza reale del territorio, contribuire alla manutenzione dei sentieri e delle infrastrutture in quota, mantenere aggiornate tecniche e procedure di soccorso per poter supportare al meglio le istituzioni e la popolazione in caso di calamità naturali o di concorso nelle operazioni di ricerca di dispersi. Gli Alpini sono infatti i naturali depositari della “cultura della montagna” intesa come capacità di operare nella verticalità, su roccia, neve e ghiaccio, in condizioni avverse.

Anche il Comandante delle Truppe Alpine Gen. C.A. Claudio Berto, presentando il lavoro degli 11000 soldati di montagna italiani in un contesto internazionale ha sottolineato come in un ambiente proibitivo come quello alpino nulla può essere lasciato al caso e che le condizioni di impiego in montagna, pur godendo delle tecnologie dei materiali più moderni, hanno nell’uomo e nella sua volontà il fulcro dell’impiego del soldato.

TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETÀ – STATO MAGGIORE ESERCITO –

 

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