245° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA. UN ANNO E MEZZO DI ATTIVITÀ AL SERVIZIO DEL PAESE IN CIFRE

21 Giugno 2019: FONTE – Comando Generale della Guardia di Finanza –

PIANO D’AZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Sono 1.519.033 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 97.247 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile. Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria. Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale internazionale (punto 1 della scheda in allegato), frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza. Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito, nell’ambito di piani d’intervento coordinati con l’Agenzia delle Entrate, 128.497 interventi ispettivi. Sono stati riscontrati 15.976 reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili) e denunciati 18.148 soggetti. Ammontano a 16.807 le indagini delegate dalla magistratura e ad oltre 9,3 miliardi di euro le proposte di sequestro avanzate. Le misure patrimoniali eseguite sono pari a 1,5 miliardi di euro, mentre sono 525 le persone arrestate. Importanti i risultati conseguiti dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come frodi “carosello”), in quello dei carburanti e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti. Sono 3.003, infatti, i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per frodi carosello o indebite compensazioni (punto 2 della scheda in allegato). Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 13.285 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 3,4 miliardi di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 8.032 datori di lavoro per aver impiegato 42.048 lavoratori in “nero” o irregolari (punto 3 della scheda in allegato). Ammontano complessivamente a 5.247 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 6.200 tonnellate di carburante oggetto di frode, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 301.346 tonnellate (punto 4 della scheda in allegato). Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 9.777 con 2.693 violazioni rilevate; sono, invece, 287 le indagini di polizia giudiziaria concluse nello stesso comparto (punto 5 della scheda in allegato). I 6.912 interventi a contrasto del contrabbando e delle frodi doganali hanno portato al sequestro di circa 335 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 718 mezzi aerei, navali e terrestri (punto 6 della scheda in allegato). Fortemente intensificate, infine, anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.ES.): il Corpo ha partecipato, quale Autorità nazionale competente, alle principali operazioni congiunte svolte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali, 43.974 controlli.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale. È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese. È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019. Ai 34.625 gli interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 8.636 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 1.880 deleghe svolte con la Corte dei Conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 1,7 miliardi di euro (punto 7 della scheda in allegato), mentre si attestano intorno ai 157 milioni quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di persone denunciate complessivamente pari a 13.570.

 

Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 6 miliardi di euro, a carico di 8.047 soggetti, mentre sono stati eseguiti sequestri per oltre 107 milioni di euro (punto 8 della scheda in allegato). I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 34,1% e al 88,9%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a circa 1,8 miliardi di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato a circa 5 miliardi di euro. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 1.512, di cui 103 tratte in arresto (punto 9 della scheda in allegato). Un sicuro indice dell’efficienza dell’azione investigativa è rappresentato dai dati sui sequestri. Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria che ha accolto le proposte di sequestro avanzate dai Reparti del Corpo rappresentano, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione scoperti dalla GdF. In questa prospettiva, l’azione dei Reparti della Guardia di Finanza è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.

 

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono state 517.003 le attività ispettive condotte allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità (punto 10 della scheda in allegato). Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie; o ancora ai settori di particolare rilevanza strategica come, ad esempio, quello dei prodotti energetici, o ancora ai casi di reimpiego di proventi illeciti in quelli che vengono definiti “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.). In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento (includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non affiliati alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico) attraverso un’estesa proiezione dei Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) sull’intera circoscrizione di competenza e mediante la dinamica interlocuzione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e i Reparti territoriali insistenti nei distretti di Corte d’Appello.

Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali quasi 15.000 soggetti; ammonta, invece, a oltre 5,9 miliardi di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 2,4 e 1,8 miliardi di euro circa. Tali misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 1,1 miliardi di euro e confische in via definitiva di beni per 1 miliardo di euro, conseguenti allo svolgimento di 943 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc. Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali. Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale. Complessivamente sono stati eseguiti quasi 79.700 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (quasi 79.500) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti (punto 11 della scheda in allegato) per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio. Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di 1.341 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 3.364 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio, 408 delle quali sono state arrestate. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 2,4 miliardi di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per circa 661 milioni di euro. Sul fronte della prevenzione, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria ha proceduto all’analisi di 124.322 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 35.173 sottoposte a più approfondite indagini, 454 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo (punto 12 della scheda in allegato). Per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo la Guardia di Finanza si muove lungo tre importanti direttrici, tese a valorizzare rispettivamente le informazioni acquisite nell’ambito delle attività preventive, delle indagini di polizia giudiziaria e nel corso del controllo economico del territorio. In questo contesto assume, inoltre, grande rilievo il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti.

Lo dimostrano i risultati conseguiti dalle unità operative nell’arco temporale di riferimento. Ai confini terrestri e marittimi sono stati, infatti, eseguiti 24.389 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, che hanno avuto ad oggetto movimenti di capitali per oltre 243 milioni euro e hanno condotto all’accertamento di oltre 8.000 violazioni nonché al sequestro di somme pari a circa 19,6 milioni di euro, di cui circa 12,1 milioni di euro per violazioni di carattere penale e circa 7,5 milioni di euro per violazioni amministrative (punto 13 della scheda in allegato). Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economicoimprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati sequestrati beni per un valore pari a circa 692 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 6 miliardi di euro (punto 14 della scheda in allegato). Intensificata anche l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria (punto 15 della scheda in allegato), con l’obiettivo di ricostruire l’intera filiera del falso (attraverso l’individuazione dei centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte) e di contrastare le insidiose condotte basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, posti in essere anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti. In tale comparto operativo sono stati denunciati 276 soggetti, 56 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 54,7 milioni di euro. In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito oltre 16.300 interventi e svolto più di 4.200 deleghe dell’Autorità Giudiziaria. Sequestrati oltre 413,2 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. 230 sono stati, infine, i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per la commercializzazione on line della merce contraffatta.

 

CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE

Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo.

In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti, oggetto di un importante riconoscimento a cura del D.Lgs. n. 177/2016 e del decreto del Ministro dell’Interno datato 15 agosto 2017 che ha individuato il Corpo quale unica Forza di polizia nazionale deputata ad assicurare i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica in ambiente marino, cui sono state affidate le funzioni operative di sicurezza del mare. A tale ultimo riguardo, la Guardia di Finanza collabora con l’Agenzia della Guardia di Frontiera e Costiera FRONTEX fin dal 2007, anno in cui sono state avviate le operazioni congiunte per la vigilanza marittima e terrestre dei confini esterni dell’Unione europea. Allo stato attuale il Corpo sta coordinando, attraverso l’International Coordination Centre presso il Comando Operativo Aeronavale di Pomezia, l’operazione “THEMIS 2019”, per il controllo del Mediterraneo centrale e meridionale, cui partecipano numerosi Paesi membri, oltre ad Agenzie europee e Organizzazioni Internazionali (EASO, EFCA, EMSA, EUROPOL, FRA, EUROJUST, IOM, EEAS/CSDP, INTERPOL E UNHCR) e sta, altresì, prendendo parte, con la propria flotta aeronavale, alle attività di sorveglianza in Spagna e in Grecia attraverso le Operazioni “INDALO 2019” e “POSEIDON 2019”. Nell’azione di contrasto ai fenomeni illeciti che interessano le coste meridionali del Paese, la Guardia di Finanza pone particolare attenzione al settore del basso Adriatico e dell’alto Ionio prospiciente le coste calabresi e pugliesi: proprio qui, infatti, si è riacutizzato il fenomeno del traffico di stupefacenti via mare, attraverso l’uso di potenti gommoni oceanici e di motoscafi, in grado di trasportare velocemente ingenti quantitativi di droga. Nell’ambito della lotta ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti via mare, il Corpo attraverso la Componente Aeronavale ha sequestrato oltre 75 tonnellate di droga e arrestato 64 narcotrafficanti. In merito, è stata rafforzata la cooperazione con le Autorità dell’Albania, Paese in cui il Corpo è presente con il Nucleo di Frontiera Marittima di Durazzo. In collaborazione con le Istituzioni locali, infatti, la Guardia di Finanza ha incrementato il monitoraggio aereo, finalizzato a rilevare la presenza di piantagioni illegali di stupefacenti sul territorio albanese. Anche grazie a questa attività di sorveglianza aeronavale, svolta dal Corpo nel canale d’Otranto – che sarà assicurata anche per il prossimo futuro – sono stati sequestrati oltre 15.300 chilogrammi di sostanza stupefacente. Parlando più in generale, ammontano a quasi 125 tonnellate le sostanze stupefacenti (di cui 75 tonnellate, appunto, in ambito di operazioni aeronavali) sequestrate dal Corpo tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019: 113 tonnellate tra hashish e marijuana, 8 di cocaina e 3 di altre droghe. 2.686 sono stati i narcotrafficanti arrestati e 283 i mezzi utilizzati per l’illecito traffico sequestrati (punto 16 della scheda in allegato). Per quanto attiene il contrasto al flusso illegale di migranti si è registrato un incremento del fenomeno proveniente dall’Egeo. Le attività condotte dai Reparti Aeronavali del Corpo hanno posto in evidenza come le organizzazioni criminali tendano a scegliere, come luoghi per lo sbarco dei migranti irregolari, zone costiere considerate meno soggette ai controlli da parte delle Forze di Polizia, impiegando imbarcazioni da diporto. Tali modalità differiscono, quindi, da quelle riscontrate nello Stretto di Sicilia, in cui le organizzazioni che lucrano sul traffico di esseri umani dalla Libia, Tunisia e Algeria, tendono a utilizzare gommoni e imbarcazioni di piccole dimensioni in legno o vetroresina. Sul fronte dell’immigrazione clandestina, la Guardia di Finanza ha arrestato 68 scafisti e sequestrato 103 imbarcazioni, mentre i migranti intercettati dai Reparti territoriali e navali sono stati, in totale, 5.051.

LE OPERAZIONI DI SOCCORSO E IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

Nel corso del 2018 e dei primi 5 mesi del 2019, gli interventi effettuati dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) – composto da militari altamente specializzati e di unità cinofile da soccorso – con il costante supporto del comparto aereo del Corpo, sono stati 2.631 ed hanno permesso di portare in salvo 3.119 persone. Anche in occasione del crollo del ponte “Morandi” di Genova, delle recenti emergenze meteo che hanno colpito la Calabria (Gole del Raganello) e dell’emergenza sismica connessa all’eruzione del Vulcano Etna, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza è stato impegnato nelle operazioni di ricerca e soccorso di dispersi e di persone in difficoltà, unitamente al personale del Corpo impiegato in servizi anti-sciacallaggio e di viabilità, in missioni di volo per il trasporto del personale specializzato, anche civile, e in missioni di ricognizione e recupero salme, attraverso l’impiego dei propri mezzi aeronavali e di personale appartenente ai comparti specializzati Anti Terrorismo e Pronto Impiego (AT-P.I.) e “S.A.G.F.”.

 

SCHEDA SULLE PRINCIPALI OPERAZIONI DI SERVIZIO DELLA GUARDIA DI FINANZA (PERIODO GENNAIO 2018 – MAGGIO 2019)

 

  1. EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALE

Uno dei casi di evasione fiscale internazionale ha riguardato una società di diritto elvetico, appartenente ad un gruppo multinazionale operante nella produzione e vendita di primari brand internazionali del lusso, che operava in Italia attraverso una stabile organizzazione non dichiarata. Grazie alle indagini svolte dal Nucleo di polizia economicofinanziaria di Milano, su delega della locale Procura della Repubblica e in stretta collaborazione con l’Agenzia delle entrate, la società ha recentemente sottoscritto un accertamento con adesione di 1,25 miliardi di euro, il più alto nella storia del fisco italiano.

  1. SOCIETÀ “CARTIERE” O “FANTASMA” UTILIZZATE PER FRODI CAROSELLO O INDEBITE COMPENSAZIONI

Tra le operazioni più importanti, si segnala quella del Nucleo di polizia economicofinanziaria di Asti, che ha eseguito 4 misure cautelari personali nei confronti di un sodalizio delinquenziale che ha acquistato oltre 300 milioni di litri di carburante dalla Croazia e dalla Slovenia, attraverso società “cartiere” che omettevano di versare l’IVA al fine di abbassare il prezzo finale “alla pompa” e di ottenere un illecito vantaggio concorrenziale, con un giro di fatture false di 365 milioni di euro e un’evasione dell’IVA di oltre 80 milioni di euro. Di rilievo anche l’operazione della Compagnia di Scafati (SA), che ha eseguito 5 misure cautelari personali nei confronti degli artefici di una frode realizzata con società “cartiere” che emettevano false “lettere d’intento”, al fine di acquistare prodotti petroliferi per un valore di oltre 210 milioni di euro senza applicazione dell’IVA e rivenderli a prezzi altamente concorrenziali a depositi commerciali e/o distributori stradali ubicati su tutto il territorio nazionale. Nei confronti degli indagati sono stati sequestrati beni per 48 milioni di euro. II Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania ha eseguito, invece, misure cautelari personali nei confronti di 11 soggetti indagati per bancarotta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, nonché di favoreggiamento personale e reale, coinvolti in un collaudato sistema di frode basato su fittizi progetti di riorganizzazione aziendale e sulla predisposizione di bilanci non veritieri, che ha consentito a diversi gruppi imprenditoriali di sottrarsi al pagamento delle imposte per oltre 220 milioni di euro e di eludere le procedure esecutive e concorsuali. Sequestrati 4 marchi registrati e 4 complessi aziendali, per un valore di circa 11 milioni di euro. Sul fronte delle indebite compensazioni, il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli ha tratto in arresto 16 soggetti che hanno consentito a 623 contribuenti (dei quali circa 400 residenti in Campania) di “azzerare” i propri debiti tributari utilizzando crediti fiscali fittizi. Le indagini hanno permesso di quantificare un’evasione fiscale di oltre 230 milioni di euro, realizzata con l’invio di migliaia di modelli F24 recanti un saldo debitorio di un centesimo di euro. Sempre il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli ha arrestato 10 soggetti che hanno architettato un meccanismo fraudolento grazie al quale un gruppo d’imprese, operante nel settore della fornitura di lavoro temporaneo, è riuscito ad azzerare sistematicamente i propri debiti tributari con crediti inesistenti. Il sistema di frode prevedeva la costituzione di società “cartiere” che si accollavano i debiti tributari e previdenziali delle società operative del gruppo per compensarli con crediti IVA inesistenti. In tal modo, il sodalizio è riuscito ad occupare, in brevissimo tempo, un’ampia fetta di mercato. Sono stati sequestrati denaro contante, immobili di pregio, quote societarie e autovetture di grossa cilindrata nei confronti di 32 società e 27 indagati per oltre 70 milioni di euro.

  1. ECONOMIA SOMMERSA

Tra le tante operazioni, si segnala quella del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Pavia nei confronti di un sodalizio delinquenziale capeggiato da un imprenditore di 63 anni, che attraverso una società con sede ad Assago (MI), operante nel settore della distribuzione di merci per conto terzi, ed altri veicoli societari con sede nel Regno Unito, reclutava ed impiegava manodopera irregolare presso la Città del libro di Stradella (PV). Nel corso delle indagini sono stati identificati oltre 300 lavoratori (immigrati comunitari ed extracomunitari) sottoposti a gravi forme di prevaricazione. Nei confronti degli indagati sono stati sequestrati 154 immobili, siti a Milano, in Costa Smeralda, sul lago di Garda ed a Sestriere, nonché 7 società, per un valore di oltre 9,2 milioni di euro.

  1. TRAFFICO ILLECITO DI PRODOTTI PETROLIFERI E ALCOL

Tra i servizi di maggiore rilievo si segnala l’operazione del II Gruppo Bari, che ha scoperto un traffico illecito di prodotti energetici di provenienza estera destinati ad essere immessi in consumo in Italia in evasione di imposta, sequestrando 260.610 kg di prodotti petroliferi e le dieci cisterne impiegate per il trasporto. Significativa è anche l’operazione della Compagnia di Augusta nei confronti dei gestori di un deposito di carburanti, sito in provincia di Siracusa, che acquistava prodotto energetico dalla Slovenia, avvalendosi dell’intermediazione fittizia di due società di diritto maltese e bulgaro e lo trasportava nel territorio nazionale utilizzando la rete ferroviaria. Il prodotto energetico, dichiarato come olio lubrificante, era in realtà gasolio che veniva rivenduto in nero ad una rete di distributori stradali compiacenti. Le partite di merce ricevute illegalmente ammontano a oltre 13,7 milioni di litri, per un’evasione di accisa di oltre 8 milioni di euro, che ha dato luogo al sequestro preventivo di un complesso aziendale, di 9 cisterne ferroviarie, di 4 serbatoi, di 1 camion con rimorchio e di 3 autovetture. Si segnala anche una recente operazione della Compagnia di Agrigento, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha permesso di scoprire un traffico illecito di prodotti alcolici di provenienza comunitaria, gestito da un‘organizzazione criminale transnazionale. L’indagine ha permesso di eseguire 22 fermi, 5 arresti (di cui 2 con mandati di arresto europeo) e un sequestro di beni di 18 milioni di euro, 11 indagati hanno già patteggiato mentre altri 4 soggetti sono stati condannati, in primo grado, con rito abbreviato.

  1. GIOCHI E SCOMMESSE ILLEGALI

Tra le operazioni più importanti, si segnala quella del Nucleo polizia economicofinanziaria di Roma nei confronti di un bookmaker austriaco operante in Italia attraverso una stabile organizzazione non dichiarata che ha occultato una base imponibile da assoggettare all’imposta unica sulle scommesse pari a euro 709.639.912, con un’evasione di oltre 21 milioni di euro. Meritevoli di menzione sono anche tre operazioni eseguite dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e svolte congiuntamente ai Nuclei di polizia economico-finanziaria di Catania, Bari e Reggio Calabria, che hanno portato all’esecuzione di 52 misure restrittive e ad un sequestro di beni di circa 1 miliardo di euro, nei confronti di soggetti indagati per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio, illecita raccolta di scommesse on line e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Le investigazioni hanno permesso di accertare un volume di giocate illecite, su eventi sportivi e non, di oltre 4,5 miliardi di euro.

  1. CONTRABBANDO E FRODI DOGANALI

Tra i servizi di rilievo si segnala l’operazione del Gruppo di Nola, che ha scoperto un opificio abusivo di circa 1.000 metri utilizzato per la produzione illecita di sigarette di contrabbando, arrestando 12 soggetti in flagranza di reato e sequestrando kg. 30.740 di sigarette di contrabbando e 22 macchinari industriali. Da segnalare anche l’operazione della Compagnia di Giugliano in Campania, che ha scoperto una spedizione di sigarette “Cheap White” proveniente dalla Macedonia, destinata al mercato clandestino partenopeo, sequestrando 11 tonnellate di tabacco lavorato nonché il camion e il rimorchio utilizzati per il trasporto.

 

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

  1. FRODI IN DANNO DEL BILANCIO NAZIONALE E COMUNITARIO

In tali ambiti, merita menzione l’operazione di servizio condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo, relativa a una rilevante frode in materia di agevolazioni pubbliche. Le indagini hanno permesso di accertare l’avvenuta distrazione di ingenti finanziamenti pubblici erogati per sostenere il programma di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese (PA), che prevedeva la realizzazione di una nuova unità produttiva per la produzione di componentistica automotive. In particolare, è emerso che almeno 16 milioni di contribuzioni pubbliche non sarebbero mai stati impiegati per i fini progettuali previsti, né restituiti a scadenza delle condizioni imposte per la realizzazione del progetto. Le attività si sono concluse con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due soggetti, per il reato di malversazione a danno dello Stato, nonché con l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale, per un valore che supera i cento milioni di euro, oltre che delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati, per oltre 16,5 milioni di euro. La società, inoltre, è stata segnalata per “responsabilità amministrativa degli enti”.

  1. DANNI ERARIALI

In questo settore, vale richiamare un’attività di servizio del il I Gruppo Napoli che ha notificato l’invito a dedurre emesso, dalla locale Procura Regionale della Corte dei conti, nei confronti di 9 dirigenti pubblici per un danno erariale di circa 30 milioni di euro, scaturente dalla mala gestio del patrimonio immobiliare pubblico. Gli accertamenti svolti hanno riguardato, per il periodo dal 2008 al 2019, circa 30 unità del sottosuolo, illecitamente occupate da esercizi commerciali e/o associazioni culturali. In altri casi, pur essendo stato stipulato un contratto tra l’Ente pubblico gestore e i soggetti occupanti, è stata riscontrata la corresponsione di una somma annuale irrisoria rispetto ai valori di mercato.

  1. VIGILANZA SUGLI APPALTI

A testimonianza dell’impegno della Guardia di Finanza nel comparto in rassegna, si pone un’attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 6 soggetti (2 dei quali posti agli arresti domiciliari e 4 destinatari della sospensione dell’esercizio del pubblico servizio e dell’attività di agenti di commercio) per i reati di turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione, concussione e riciclaggio.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

  1. LOTTA AL CRIMINE ORGANIZZATO

Tra le più significative operazioni di servizio si ricordano:

– “REVOLUTION BET”, coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e condotta dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, congiuntamente ai Nuclei di Polizia Economico Finanziaria di Catania, Bari e Reggio Calabria ed al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, che ha permesso di disarticolare una complessa organizzazione di stampo mafioso dedita al trasferimento fraudolento di valori, al riciclaggio e all’autoriclaggio, all’illecita raccolta di scommesse online e alla fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei guadagni conseguiti. Le attività si sono concluse con l’applicazione di 52 misure restrittive e di un provvedimento di sequestro di beni per un valore pari a circa 1 miliardo di euro;

– “CUMBERTAZIONE”, eseguita dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, in co-delega con il Servizio Centrale I.C.O, che ha permesso l’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale di beni mobili, immobili, imprese commerciali, rapporti bancari, partecipazioni e quote societarie, nonché di disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari a 212 milioni di euro, riconducibili a due imprenditori contigui alla locale cosca di ‘ndrangheta “PIROMALLI” ed attivi nei settori edile, degli inerti e del calcestruzzo;

– “BUCEFALO”, condotta dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, congiuntamente al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria – IV Gruppo di Reggio Calabria e al Comando Provinciale a quella sede e coordinata dalla Procura della Repubblica reggina, che ha permesso di eseguire un provvedimento definitivo di confisca di beni per un valore complessivo di 215 milioni di euro, tra cui 6 società, 85 unità immobiliari, denaro contante e 46 rapporti finanziari, nei confronti di un imprenditore attivo nella Piana di Gioia Tauro collegato ad un clan locale di ‘ndrangheta;

– “BETA”, eseguita dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania, in collaborazione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, che si è conclusa con l’applicazione di un sequestro di prevenzione di rapporti bancari, beni mobili ed immobili e di n. 3 società operanti nel commercio di generi alimentari, per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro, riconducibili, direttamente e indirettamente, ad un imprenditore che vantava cointeressenze con la criminalità organizzata siracusana e catanese;

– “ULTIMA SPIAGGIA”, portata a termine dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Roma con l’applicazione di un decreto di confisca definitiva di numerosi immobili, autoveicoli, società̀ , conti bancari e crediti, per un valore complessivo pari a oltre 500 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore operante nel settore turistico ed immobiliare, arrestato da militari del Corpo nell’ottobre del 2017 unitamente ad altri 3 soggetti per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fallimentari, riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia di beni, il cui principale centro di affari era costituito dal porto turistico di Ostia.

  1. RICICLAGGIO

Significativa, al riguardo, è stata l’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Como, nell’ambito dell’operazione “CROWDFUNDING”, coordinata dalla Procura della Repubblica a quella sede, che ha consentito di dare esecuzione a 6 ordinanze di custodia cautelare per i reati di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, all’evasione fiscale internazionale, alla raccolta abusiva del credito ed al reimpiego dei proventi illeciti nonché ad un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente per un valore complessivo di oltre 34 milioni di euro.

  1. FINANZIAMENTO AL TERRORISMO INTERNAZIONALE

Testimonianza concreta dell’impegno del Corpo nello specifico settore è l’operazione “BLOOD BOY” del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Brescia, che ha dato esecuzione, in co-delega con la DIGOS della Polizia di Stato, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica di Brescia, nei confronti di un cittadino del Bangladesh, richiedente asilo sul territorio nazionale, per il reato di apologia di terrorismo mediante l’uso di strumenti informatici.

  1. TRASFERIMENTO DI CAPITALI ALL’ESTERO

Particolarmente rilevante è stata l’operazione di servizio denominata “MILLEPIEDI”, eseguita dal Gruppo di Palermo, scaturita da controlli in materia di valuta effettuati presso il locale aeroporto “G. Falcone – P. Borsellino”, nel cui contesto venivano svolti mirati accertamenti su una famiglia di etnia cinese che periodicamente effettuava viaggi in partenza dal citato scalo. Nel corso delle attività investigative è stato operato il sequestro per equivalente di disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, ed il servizio è terminato con l’applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una coppia di coniugi esercenti un’attività di commercio di prodotti di abbigliamento, responsabili di dichiarazione infedele, contraffazione, ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio.

  1. REATI FALLIMENTARI

In tali risultati rientra anche la rilevante attività investigativa svolta dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria, operazione denominata “DEDALO”, nell’ambito della quale è stata data esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 13 soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere, fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio di proventi illeciti e bancarotta fraudolenta, con distrazioni accertate per circa 10 milioni di euro, nonché sequestri per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.

  1. FALSIFICAZIONE MONETARIA

Tra i servizi di maggior rilievo, si segnala l’operazione condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli unitamente al Nucleo Speciale Polizia Valutaria, nei confronti di un’associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione monetaria che ha consentito di individuare un laboratorio clandestino, attrezzato con macchine da stampa particolarmente sofisticate e altamente performanti, ricavato all’interno di un’abitazione rurale, nel Tarantino, alla quale erano state apportate apposite modifiche strutturali per consentire l’alloggiamento dei voluminosi macchinari. Sono stati tratti in arresto i tre responsabili e posto sotto sequestro un quantitativo di banconote contraffatte del valore nominale di circa 8 milioni di euro.

  1. CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI DI SOSTANZE STUPEFACENTI

Tra le più importanti operazioni antidroga si ricordano:

– “POLLINO – European ‘Ndrangheta Connection”, svolta congiuntamente dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, dal Servizio Centrale di Investigazione Criminalità Organizzata, dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, su delega della locale Direzione Distrettuale Antimafia che, attraverso un’ampia cooperazione internazionale e la costituzione di una Squadra Investigativa Comune con le autorità tedesche e olandesi, coordinata dall’Agenzia europea Eurojust, si è conclusa con l’applicazione di 70 misure cautelari personali sul territorio nazionale ed estero, nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, di narcotraffico, associazione per delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, truffa e violazioni alla normativa sulle armi;

– “LIBECCIO INTERNATIONAL”, svolta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo, con il supporto del Servizio Centrale I.C.O. e del Comando Operativo Aeronavale sotto il coordinamento della locale D.D.A., che ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere dedita al narcotraffico nel Mediterraneo, con il sequestro complessivo di oltre 30 tonnellate di hashish a bordo di motonavi battenti bandiere estere e l’arresto di 20 componenti dei rispettivi equipaggi;

–  il sequestro effettuato nel mese di gennaio 2019 dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e dal II Gruppo di Genova, di circa 1.800 kg di cocaina trasportati a bordo di una motonave con destinazione finale la Spagna, occultati in 60 borsoni di circa 30 kg ciascuno all’interno di un container, con la cooperazione di un Organo Collaterale estero e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga;

– “RE MIDA 2016”, conclusa dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Roma con l’applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 soggetti responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, detenzione di armi da guerra e di armi comuni da sparo, nonché con il sequestro di oltre 100 kg. di cocaina, circa 143 kg. di hashish e di un laboratorio clandestino.

 

TESTO E FOTOGRAFIA DI PROPRIETÀ – COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA –

 

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