CHIUSE LE INDAGINI SULLO SVERSAMENTO DI GREGGIO PROVOCATO DALLA SOCIETA’ IPLOM S.P.A. DI BUSALLA NEL 2016.

17 Aprile 2019: FONTE – Comando Generale Arma Carabinieri -Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale Nucleo Operativo Ecologico di Genova –

La Procura della Repubblica di Genova, avvalendosi della collaborazione del locale Nucleo Operativo Ecologico, ha concluso le indagini sullo sversamento di petrolio greggio verificatosi nella serata del 17 aprile 2016, in località Fegino di Genova, ove uno squarcio di circa 70 centimetri della condotta dell’oleodotto interrato, di proprietà e gestito da Iplom s.p.a, provocava fuoriuscita di una grande quantità di idrocarburi nei terreni circostanti, nel rio Pianego, nel rio Fegino, nel torrente Polcevera e da qui in mare. Il prodotto era in fase di trasferimento da una nave cisterna attraccata al Porto Petroli di Genova Multedo alla raffineria di Busalla della menzionata società.

Quella sera per contenere i danni, i Vigili del Fuoco di Genova utilizzavano sostanze schiumogene e panne assorbenti per idrocarburi nei citati corsi d’acqua. Veniva sequestrata l’area coinvolta ed il tratto di oleodotto interessato alla rottura. L’area è tuttora oggetto di monitoraggio post bonifica sotto la vigilanza delle competenti autorità.

Nel corso delle indagini, la Procura ha disposto una complessa perizia per valutare lo stato di conservazione della condotta ed ha disposto la progressiva sistemazione nei punti di maggior criticità al fine di evitare futuri incidenti. Al termine delle investigazioni, svolte nel corso di questi anni sia da parte di militari del  Nucleo Operativo Ecologico di Genova, di Arpal, della Capitaneria di Porto, dei Vigili del Fuoco che della Polizia Locale, venivano deferiti per inquinamento ambientale colposo in concorso 4 dirigenti della società con funzioni e responsabilità diverse poiché non avevano effettuato gli interventi di manutenzione e riparazione saputi necessari e avevano consentito l’uso della condotta conoscendo le gravi carenze strutturali. Emergevano, inoltre, responsabilità a carico di un professionista esterno per aver attestato falsamente l’idoneità all’esercizio dell’oleodotto.

Da ultimo, veniva evidenziata la responsabilità amministrativa della società perché non dotata di adeguato ed efficace modello organizzativo di gestione dei rischi.

TESTO E FOTOGRAFIA DI PROPRIETÀ – COMANDO GENERALE ARMA CARABINIERI -COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA AMBIENTALE NUCLEO OPERATIVO ECOLOGICO DI GENOVA –

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