MISSIONE IN LIBANO: ATTIVITÀ DI CONTROLLO DELLA BLUE LINE

25 Febbraio 2019: FONTE – Stato Maggiore Difesa –

La JTF-L della missione in Libano in quasi tre mesi, ha condotto circa 6000 attività operative di controllo e monitoraggio

La JTF-L, Joint Task Force Lebanon della missione in Libano, dal 4 dicembre dello scorso anno ha condotto più di 5600 attività operative di controllo e monitoraggio finalizzate alla de-escalation tra le parti in una delle aree più sensibili del Medio Oriente.

Le attività di controllo e monitoraggio state condotte lungo la Blue Line (BL) dalle tre Task Force (TF) di manovra (ITALBATT, GHANBATT e IRISHBATT), unità alle dipendenze della (JTF-L) del Settore Ovest, su base Brigata bersaglieri “Garibaldi”.

I Caschi Blu delle citate TF, che presidiano i circa 51 km della linea armistiziale di BL assegnata che separano il Libano da Israele, in più di due mesi e mezzo, hanno svolto azioni finalizzate sia al consolidamento del ruolo di interposizione tra le parti sia orientate alla de-escalation in una delle aree più sensibili del Medio Oriente.

Sono passati, infatti, 84 giorni da quando le Israel Defense Forces (IDF) hanno lanciato l’operazione Northern Shield, ormai al termine, lungo la BL, engineer works orientati alla chiusura o distruzione di tunnel sotterranei che avrebbero permesso l’accesso dal Libano fino al territorio di Israele e la chiusura israeliana oggi delle correlate attività logistiche permette di stilare un bilancio delle attività del Settore.

A riguardo, le azioni di controllo e monitoraggio condotte dai peacekeepers sia sugli sviluppi delle attività straordinarie di IDF (come ad es. il trivellamento del territorio interessato) sia in riferimento anche ai possibili coinvolgimenti delle Lebanese Armed Forces (LAF), si sono suddivise in Vehicle Patrols (VP), Temporary Observation Posts (TOP) e Foot Patrols (FP): più di 3200 le VP, circa 1400 i TOP costituiti e oltre 1000 le FP svolte.

La “Northern Shield”, condotta dalle IDF sul proprio territorio, ha portato, nel periodo in esame, alla determinazione, al conseguente annuncio ed al presunto rinvenimento di sei tunnel: tre di questi, secondo i media dello Stato d’Israele, sarebbero insistiti nel Settore Ovest (area di GHANBATT).

Solamente uno dei presumibili tre è stato tuttavia riconosciuto come violazione della Risoluzione 1701/2006, identificato da un team ispettivo di UNIFIL e relazionato lo scorso 19 dicembre in seno al Consiglio di Sicurezza delle NU.

La distruzione di due dei tre tunnel, uno in prossimità dell’abitato di Ramyah ed uno nelle vicinanze di Ayta Ash Sha’b, insieme ad un altro presumibilmente rinvenuto sempre nelle vicinanze del primo abitato citato, ha di fatto scosso gli abitanti di una zona già di per sé vulnerabile e sensibile alle sollecitazioni esterne.

In tale contesto, al fine di supportare la popolazione locale colpita ed in aderenza ai compiti assegnati dal mandato, la JTF-L ha garantito il controllo nelle aree dei crateri causati dalle esplosioni impiegando, in sicurezza, alcuni team combined italo-croati Mine Detection Dog (MDD) – Explosive Detection Dog (EDD) e Explosive Ordnance Disposal  (EOD) – Improvised Explosive Device Disposal (IEDD) alle dipendenze. Inoltre, grazie all’impiego degli assetti specialistici del Multinationl CIMIC Group di Motta di Livenza (TV) e dei team medici a disposizione, sono state condotte sia attività CIMIC come donazioni e inaugurazioni di progetti conclusi, sia interventi di medical care, nonché colloqui di natura psicologica, volti in primis al ripristino dello status quo per poi costituire le basi su cui costruire il futuro delle nuove generazioni.  

Operazione Leonte

L’attuale contributo nazionale nella Missione in Libano UNIFIL prevede un impiego massimo di 1100 militari, 278 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei.

In ambito nazionale l’operazione è denominata “Leonte”. Da 7 agosto 2018, l’Italia per la 4 volta ricopre l’incarico di Force Commander e Capo missione UNIFIL con il Generale di Divisione dell’Esercito Stefano Del Col, alle cui dipendenze operano quasi 10.500 militari provenienti da 42 paesi.

TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETÀ – STATO MAGGIORE DIFESA –

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