18 Febbraio 2019: FONTE – Stato Maggiore Esercito –
I Caschi Blu Italiani della missione in Libano UNIFIL inaugurano un nuovo metodo di formazione “a domicilio” che ha favorito, dall’inizio del mese, l’incremento del 25% del personale addestrato delle Forze Armate Libanesi (LAF).
Il contingente italiano della La Joint Task Force Lebanon
(JTF-L) – Sector West (SW) di UNIFIL, dal mese di febbraio, ha inaugurato un
cambio di strategia nell’addestramento congiunto con le Forze Armate Libanesi
(LAF).
Per la prima volta dal 2006, nell’ambito della missione in Libano, si sono
svolti nel training hub di Chawakeer (periferia a Sud di Tiro), i corsi Study
of Mission e Patrol Formation, introducendo così un nuovo metodo di formazione
che, oltre che continuare presso le sedi stanziali delle unità alle dipendenze
del Settore, si sviluppa ora anche “a domicilio”.
La formazione delle LAF “a domicilio” va ad integrare un sistema già
consolidato che consente di aumentare in maniera esponenziale il numero degli
addestrati, sfruttando strutture militari libanesi che accolgono un elevato
numero di soldati; incrementano il pattugliamento congiunto, dato il risparmio
di impiego dei mezzi per lo spostamento nelle basi UN e accresce il livello di
complessità dell’addestramento.
Di fatti, i due corsi svolti hanno favorito, in brevissimo tempo, l’incremento
del 25% del numero degli addestrati. Infatti, se quelli in sede permettevano,
mediamente, la formazione di 20 unità per singola attività addestrativa,
l’introduzione del nuovo metodo ha consentito l’addestramento di 160 unità su
un totale complessivo di 800, in poco meno di 4 mesi.
La sede di Chawakeer, per fine febbraio, sarà anche il teatro di una grande
esercitazione congiunta con le LAF, denominata “Blue Hammer 2”, a cui sono
state già invitate le più alte cariche militari delle Forze Armate Libanesi e
dell’area, tra cui anche i vertici delle Internal Security Forces (ISF) e delle
Lebanese State Security (LST).
Durante l’esercitazione, che costituirà il proseguimento della fase sviluppata
nell’approntamento pre-immissione dalla Brigata
bersaglieri “Garibaldi”, unità pilota del SW, verranno testate, tra
le altre potenzialità, le individual skills acquisite, l’abilità di muoversi in
pattuglia e la capacità di condurre attività tattiche complesse quali, ad
esempio, quelle in ambiente urbano. Nell’ultimo periodo, sono stati anche
sviluppati a favore delle LAF il PIO skills course diretto dalla cellula
Pubblica Informazione del Contingente italiano e il corso scorta VIP, a favore
delle ISF, condotto dai Carabinieri del Nucleo di Polizia Militare (MP) di SW.
L’obiettivo del contingente italiano è quello di garantire alle LAF la full
operational capability e un progressivo aumento delle capacità delle medesime
forze armate nell’ azione di controllo dell’area a sud del fiume Litani, come
indicato dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETÀ – STATO MAGGIORE ESERCITO –