GDF MILANO: OPERAZIONE ““FAKE INVESTMENTS”

31 Ottobre 2018: FONTE – GUARDIA DI FINANZA COMANDO PROVINCIALE MILANO – PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO –

 

Nell’ambito del procedimento penale n. 10748/2018 R.G.N.R. Mod. 21 (Sostituto Procuratore, Dott. Luigi FURNO) il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano sta dando esecuzione ad una misura cautelare personale nei confronti di 1 cittadino italiano (arresti domiciliari), disposta dal GIP presso il Tribunale di Milano, Dott.ssa Alessandra SIMION, in relazione alle ipotesi di reato di cui agli articoli artt. 81 cpv., 640 comma 1, 61 comma 1 nn. 7 e 11, e 648 ter 1 c.p.

Le indagini hanno consentito di fare luce sulle condotte truffaldine commesse dall’indagato, concretizzatesi nell’ottenimento da professionisti milanesi di ingenti finanziamenti finalizzati ad asserite (e mai realizzate) forme di investimento nel settore delle energie rinnovabili in Costa Rica ed in Iran.

Nello specifico, il soggetto sottoposto alle indagini ha fatto ricorso a sistematici artifici e raggiri quali:

 

– l’organizzazione con le persone offese di viaggi a Panama ed Iran prospettando “entrature” presso i locali Ministeri dell’energia, funzionali all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione degli investimenti;

– la prospettazione agli investitori di ingenti guadagni finanziari sul capitale investito, utilizzando e sottoponendo agli stessi contrattualistica debitamente falsificata, recante contenuti mendaci e clausole dissimulatorie;

– la documentazione, al fine di accreditare il passaggio del progetto alla fase operativa, di false ricevute di bonifico comprovanti l’acquisto di pannelli solari e spese nei confronti di società ingegneristiche iraniane deputate all’attività di progettazione;

– il falso coinvolgimento di società effettivamente operanti nel campo delle energie rinnovabili, la cui asserita partecipazione avrebbe conferito un crisma di serietà alla proposta di investimento formulata. Medesima finalità ha assunto l’utilizzo, quale veicolo societario, di una società panamense, che l’indagato ha sostenuto essere nella sua titolarità.

 

La compiuta “tracciatura” dei flussi finanziari ha permesso di rilevare che tutti i conferimenti in denaro effettuati dalle persone offese in favore dell’indagato, per complessivi Euro 267.989,00 (somma costituente il profitto del reato di truffa), sono stati successivamente utilizzati per spese voluttuarie, nonché per effettuare pagamenti, in contanti o attraverso l’utilizzo di carte ricaricabili, in favore di noti operatori del settore dei giochi e delle scommesse.

Tale condotta ha reso possibile la configurabilità, nei confronti dell’indagato, anche della fattispecie di autoriciclaggio, di cui all’art. 648 ter 1 del c.p.: si tratta di una delle prime contestazioni della Procura della Repubblica di Milano della predetta ipotesi di reato, in relazione alle condotte di reimpiego in attività speculative.

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