LE JEUX SONT FAIT!

02 Ottobre 2018: FONTE -MOVIMENTO NAZIONALE STELLA D’ITALIA –

Le jeux sont faits! Si ma non a Torino. A seguito dell’esclusione dalla candidatura come sede dei  Giochi Olimpici Invernali del 2026 il sindaco di Torino Chiara Appendino finge (e pure male) di essere arrabbiata e dispiaciuta quando sa perfettamente che deve solo gioire. Dopo l’ennesima prova di totale incapacità gestionale, alla sindaca le si deve però riconoscere l’impegno iniziale profuso nel proporre la candidatura della città. L’idea di rivivere le emozioni provate nel 2006 era buona e il progetto non era neanche impossibile da realizzare dato che la gran parte delle infrastrutture necessarie allo svolgimento delle gare olimpiche sono già realizzate. Ma la sindaca non aveva considerato la sua maggioranza in consiglio comunale: una accozzaglia eterogenea in cui dimorano esponenti dei centri sociali avversari delle forze dell’ordine, no tav, no border, no tutto; quel sottobosco di sinistra vestito da pentastellato a cui un minimo di illegalità non dispiace e che di olimpiadi non ne volevano sentire parlare. Contro la causa olimpica i torinesi sono stati costretti  ad assistere al solito circo fatto di inconcludenti ed inutili manifestazioni  (quelle  che un tempo erano una esclusiva della peggiore sinistra) con urla e striscioni, nascita di comitati “no olimpiadi” che pensano di essere i depositari della Verità, dichiarazioni deliranti di starnazzanti consiglieri comunali che essendo nel Movimento 5 stelle pensano di essere costantemente in un blog in cui possono dire quello che vogliono senza dover renderne conto a nessuno.

In questo contesto è nata la candidatura di Torino alle olimpiadi invernali del 2026 ed in questo contesto è morta. Alla presentazioni delle candidature al CONI la sindaca si è presentata a Roma accompagnata dal presidente della Regione Piemonte Chiamaparino: sia il sottosegretario Giorgetti  che il presidente del CONI Malagò solo a vederli avranno percepito l’inconsistenza politica che entrambi esprimevano. Difatti dal progetto di candidare tre città – Torino, Milano, Cortina- si è arrivati a candidarne 2. Torino fuori.  La sindaca Appendino finge dispiacere, il presidente del Piemonte sulla questione si è eclissato, giubilo invece per i governatori della Lombardia e Veneto Fontana e Zaia e per i sindaci delle due città candidate ad ospitare i giochi olimpici invernali  Sala e Ghedina che forse hanno dato garanzia di maggiori capacità organizzative. Meglio così, l’organizzazione dei giochi olimpici sarebbe stata fuori la portata degli attuali amministratori. I torinesi siano felici, gli andata bene una volta nel 2006, non sfiderei troppo la sorte.  Certo, la gestione della candidatura non è stata tra le migliori ma è risultata comunque in linea con il resto dell’azione politica della Giunta Appendino.

Emanuele LAINA

 

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