I monumenti ai caduti

03 Settembre 2018: FONTE -Unione Stella d’Italia-

Ricordo con un certo morbido affetto l’opera del Foscolo: “Dei sepolcri”. Il poeta, peraltro noto per il suo profondo pessimismo, pur riconoscendo che le tombe dei grandi non siano di conforto a chi vi sta dentro, cosa piuttosto ovvia, sostiene che esse non siano solo ornamenti ma rappresentino uno sprone a fare meglio per chi, guardandole, ne dovesse trarre ispirazione.

Indubbiamente la grande macchina propagandistica dei media italiani condivide questa visione e anche questa mattina ci siamo dovuti sorbire la rievocazione di un eroico servitore dello Stato che è stato mandato al macello con vigliacca malignità. Perché avvenne questo, 36 anni fa, a Palermo? Perché le indagini di quel Carabiniere non arrivassero alle inconfessabili realtà della collusione tra mafia e politica, tragica eredità di una guerra persa e degli accordi tra gli americani e i mafiosi per avere delle retrovie sicure dopo l’invasione dell’Italia meridionale. Potere più che altro millantato dalla mafia ma si sa, gli americani sono ingenui.

Parlo di Carlo Alberto dalla Chiesa commemorato oggi, ma ogni giorno i mandanti e sciacalli di allora piangono le loro lacrime false e infami sulle loro stesse vittime ammantandosi dei loro meriti, accaparrandoseli politicamente, cercando di sfruttarli in morte come li hanno sfruttati e traditi in vita.

Borsellino, Falcone, Dalla Chiesa e ancora tanti, troppi assassinati da mettere sugli altari, farci fiction televisive, specularci sopra.

Ma io li voglio ricordare con riconoscenza e rispetto, ricordare nel silenzio commosso di chi si inchina di fronte a dei grandi italiani. Sono loro, le vittime del moloch di stato a impersonificazione le grandi qualità del nostro Popolo, l’abnegazione, il senso del dovere, l’intelligenza e la tenacia. quel non mollare mai fino alla morte e da qui la loro morte, non si sono piegati, non hanno tradito la loro missione.

Non è vero che gli italiani siano un popolo di cialtroni infingardi, questo è quello che ci viene inculcato per governarci meglio, non è vero che siamo vigliacchi, non è vero che siamo inefficienti e pigri. Le virtù eroiche del Generale Dalla Chiesa e degli altri assassinati sono innate nel carattere degli italiani. Tiriamole fuori, rivendichiamolo contro chi ci vuole pecore, dimostriamo che il Popolo tanto disprezzato dalle precedenti classi politiche può e deve rivendicare il diritto a esprimere la sua volontà e questo contro i potentati locali e nazionali, contro la finanza internazionale e i suoi servi, contro il mondialismo, contro chi usa l’arma dello spread per piegarci, la bomba demografica e la migrazione incontrollata per distruggere la nostra sovranità.

E ricordiamo, come fece il Foscolo, i grandi. prendiamo esempio e conforto da loro e non limitiamoci a piangerli.

Andrea Marrone

Unione Stella d’Italia

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