NAVE ALLIANCE È RIENTRATA DALLA STORICA MISSIONE AL CIRCOLO POLARE ARTICO

21 Aprile 2018: FONTE – Marina Militare –

Ben 79 sono stati i giorni di missione per i protagonisti di quest’avventura che hanno navigato a bordo dell’Alliance durante l’inverno artico

E’ terminata il 7 aprile con l’arrivo a La Spezia l’importante ed impegnativa missione, svolta fra i mari d’Islanda e della Groenlandia, oltre il Circolo Polare Artico, dall’equipaggio della nave polivalente di ricerca Alliance a favore degli scienziati del Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) della NATO e del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI).

Ben 79 sono stati i giorni di missione per i protagonisti di quest’avventura che hanno navigato a bordo dell’Alliance durante l’inverno artico, in zone di mare mai “battute” prima, caratterizzate da proibitive condizioni meteomarine: presenza di ghiaccio e numerose perturbazioni a carattere nevoso, ma soprattutto mare grosso, tutti elementi che non hanno per nulla reso facile l’incessante ed importante lavoro di studio e campionamento dei fondali e delle masse d’acqua eseguiti nell’area interessata.

Responsabile della missione scientifica il Dottor Robert Pickart, scienziato del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), assistito in questo lungo periodo a bordo di Nave Alliance dal capitano di vascello Massimiliano Nannini, ufficiale dell’Istituto Idrografico della Marina in veste di capo missione Marina Militare.

Emozionante l’arrivo dell’Unità in porto a La Spezia da parte delle autorità militari presenti, tra cui l’ammiraglio di squadra Donato Marzano, Comandante in Capo della Squadra Navale, e calorosa l’accoglienza dei parenti accorsi numerosi ad abbracciare i propri cari.

Il Comandante dell’Unità navale, capitano di fregata Daniele Cantù, ha voluto sottolineare al suo arrivo in porto come “Il supporto della Marina Militare in questa missione è stato fondamentale, sia per quanto riguarda l’impiego del mezzo navale che per la professionalità dell’equipaggio imbarcato su Nave Alliance. Nel corso delle operazioni, i 47 componenti dell’equipaggio, tutti della Marina Militare e ognuno dei quali opportunamente equipaggiato con vestiario tecnico per poter lavorare all’esterno anche per lunghi periodi e addestrato ad affrontare la navigazione nelle acque artiche e le relative attività correlate, abbiano garantito il pieno supporto a ciascuno dei 22 scienziati a bordo, provenienti da 8 paesi differenti e appartenenti a diverse organizzazioni. I rapporti a bordo tra il mio equipaggio e i ricercatori sono stati ottimi e si sono consolidati con il passare dei giorni. Necessaria, per l’assolvimento di questa missione, è stata inoltre la cosiddetta winterizzazione della nave svolta presso l’Arsenale Militare della Spezia, che l’ha vista oggetto di alcune modifiche e accorgimenti tecnici prima della sua partenza“.

Un traguardo storico quello raggiunto da nave Alliance, sia per la forza armata che per il nostro Paese “, visto il valore “strategico”, scientifico e di esperienza di vita acquisito nel corso di questa ultima missione.

Gli scienziati a bordo hanno infatti eseguito nelle aree di mare esplorate tra Islanda e Groenlandia numerose rilevazioni dei parametri di conduttività elettrica quali temperatura, profondità, analisi geochimiche e velocità del suono in acqua, rilievi bati-termografici, misurazioni della batimetria e misurazioni meteorologiche (marine e aeree), oltre ad effettuare la correlazione e la raccolta statistica dei dati acquisiti, nell’ambito del programma multidisciplinare Iceland-Greenland Seas Project – IGP.

Tra gli strumenti impiegati una boa meteorologica, rilasciata in zona per rilevare i dati meteorologici e marini a supporto dell’attività di CTD (rilievi e misurazioni di conduttività elettrica, della temperatura e della profondità dell’acqua) e alcuni veicoli semi autonomi sommersi a controllo remoto denominati glider oceanici, che hanno la funzione di misurare le correnti marine e le caratteristiche che compongono i vari strati del Mar Glaciale Artico.

preziosi dati collezionati saranno presto elaborati e incrociati tra loro a cura dalle varie organizzazioni partecipanti, che potranno così proseguire le ricerche e sviluppare ipotesi più concrete ed accurate per lo studio dell’interazione aria/acqua e la relativa ventilazione che si viene a creare nel Mare Artico, con l’obiettivo di raggiungere una migliore comprensione della circolazione delle correnti marine che interessano una vasta area del nostro Globo.

TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETA’ – MARINA MILITARE – ITALIAN NAVY – 

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